“Distruggere l’Europa non è difficile, ma ricostruire ciò che è stato distrutto è complicato” così il presidente austriaco Alexander Van Der Bellen intervenuto oggi nell’emiciclo del parlamento Ue a Strasburgo. Dopo la vittoria contro Herbert Hofer, candidato di destra fortemente euroscettico, il verde Van Der Bellen ha esortato i cittadini europei a guardare con fiducia al progetto europeo e a “non lasciare spazio agli eurofobi” e ai “vecchi nazionalismi”. Un discorso il suo dai forti accenti europeisti, che non ha però trascurato le difficoltà in cui si dibatte oggi l’Europa comunitaria. E a tal proposito il neo presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani ha ricordato che per riuscire a proporsi come progetto pienamente vitale, l’Europa deve dimostrarsi in grado di risolvere i problemi che interessano gli europei.
Domani intanto a Strasburgo si attende il voto sul Ceta (accordo di libero scambio tra Ue e Canada), voto che il capogruppo del partito popolare Manfred Weber valuta come una risposta alla scelta protezionista intrapresa dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
“Invece di lasciare che la globalizzazione proceda senza di noi, vogliamo modellarla con i nostri standard e le nostre norme di alto livello” ha ribadito Weber.
Intanto sul fronte politico interno a tenere banco è il post direzione Pd. La scelta di Renzi di fare il congresso in tempi brevi, così da andare a elezioni prima possibile non è stata condivisa dalla minoranza dem che minaccia una scissione. Le prospettive europee e il dibattito interno del Pd sono al centro della discussione tra Donato Bendicenti e i suoi ospiti Roberto Gualtieri (Partito democratico) e Fabio Massimo Castaldo (Movimento 5 Stelle).