Tensione nel governo per il decreto fiscale e la manovra economica. Intanto Salvini non usa mezzi termini: “Il decreto resta. Non possiamo approvare un decreto e modificarlo il giorno dopo”. Intanto Moscovici manda una lettera dicendo che la manovra si discosta dai parametri europei. “Non voglio fare il poliziotto cattivo, non ho un piano B, ho solo un piano A: restare insieme nella zona euro”. Lo ha detto il commissario europeo agli Affari economici e finanziari, Pierre Moscovici, in conferenza stampa al Mef dopo l’incontro con il ministro dell’Economia, Giovanni Tria. Il ministro Tria sulla manovra è chiaro: “il governo è sempre pronto ad accogliere contributi migliorativi che non mettano in discussione i saldi approvati”.
La lettera della Commissione afferma che il bilancio italiano mostra una deviazione “senza precedenti nella storia del Patto di stabilità “, sia per il fatto che contempla una espansione vicina all’1% – mentre il Consiglio aveva invitato l’Italia a una correzione fiscale – sia per una deviazione dagli obiettivi pari all’1,5%. Alla luce di questi fattori, si profila “un non rispetto particolarmente serio con gli obblighi del Patto” e si chiede al Governo di dare una risposta ai rilievi entro lunedì 22 ottobre. Intanto il premier Conte risponde : “Non è vero che sia più grossa deviazione della storia” Di tutto questo Donato Bendicenti ne ha parlato con Micheal Stabenow FAZ e Andrea Bonanni La Repubblica