Dall’argilla alla creta

Oggi alla plenaria al Parlamento europeo è arrivato il ministro per gli affari europei Paolo Savona. Questi ha assicurato che governo italiano non ha alcuna intenzione di uscire dall’euro. Anzi ha ribadito “Non intendo intraprendere alcuna azione contro l’euro, anzi voglio rafforzarlo”. Inoltre ha chiarito che “non c’è la minima possibilità di un default del debito pubblico italiano”. Ma oggi la giornata è stata caratterizzata anche da un duro affondo del commissario europeo agli Affari economici e finanziari Pierre Moscovici, che ha definito il nostro governo “euroscettico” e “xenofobo” e ha ribadito che sulla manovra italiana l’Europa farà rispettare le regole. A queste parole ha risposto il ministro Matteo Salvini dicendo che Moscovici parla a vanvera. Quindi sotto la lente rimangono i conti pubblici del nostro Paese. Ma oggi la giornata è stata segnata anche dal discorso della premier britannica Theresa May per la chiusura del congresso Tory di Birmingham. La May ha lanciato un messaggio per il recupero dell’unità interna nel partito. Donato Bendicenti ha parlato di questa giornata con Isabella De Monte Partito democratico, Laura Agea M5S/EFDD e Charles Tannock Conservatori e riformisti

Affari di famiglia

Grande attenzione in Europa per la manovra italiana. La parola sotto la lente è “flessibilità” su cui la è intervenuto il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis: “La Commissione ha introdotto una comunicazione sull’uso della flessibilità, e l’Italia è il Paese che più ne ha beneficiato. Ora, il problema è che le discussioni sulla bozza di manovra vanno in una direzione che sostanzialmente oltrepassa questa flessibilità, e Juncker ha detto che dobbiamo applicare le regole del Patto. Ed è quello che la Commissione è pronta a fare”. Parole che riprendono quelle del presidente della Commissione, Jean Claude Juncker che ha ribadito: “bisogna essere rigidi ed equi con l’Italia, ed applicare le regole del Patto”. Uno scontro neanche troppo velato tra l’Italia che chiede flessibilità e l’Europa che parla di rispetto delle regole. Intanto in Italia il dibattitto sulla manovra è molto acceso.

Spostandoci anche a Londra c’è un clima caldo. Infatti Boris Johnson, ex ministro degli Esteri britannico, e due volte sindaco di Londra, ha parlato stamane al congresso dei Tories. Ha fatto un duro attacco al piano varato dalla premier Theresa May per un accordo con l’UE sulla Brexit “non è ciò per cui abbiamo votato” e “non rispetta la democrazia”. Si tratta di un piano che “non ci restituisce il controllo” dei confini, dei soldi e delle leggi, come era stato promesso, ma che ci costringe a “cedere il controllo” a Bruxelles anche uscendo dall’UE. Quindi di fatto sancisce una candidatura ufficiosa a primo ministro. Di tutto questo Donato Bendicenti ha parlato con gli ospiti in studio Angelo Ciocca Lega, Lorenzo Cesa PPE, Paolo De Castro Partito democratico

La rassicurazione

Oggi inizia la sessione plenaria del Parlamento europeo” e il ministro dell’economia Giovanni Traia ha cercato di rassicurare l’Europa sui conti italiani e sulla manovra. Sottolinea come la manovra favorisca la crescita dell’1,6% nel 2019 e del 1,7% nel 2020. Inoltre, annuncia che “il rapporto debito/Pil scenderà” nel 2019. In Europa c’è un certo nervosismo. Il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici dichiara: “Per il momento quello che so è che il deficit del 2,4 per cento non solo per l’anno prossimo ma per tre anni, rappresenta una deviazione molto, molto significativa rispetto agli impegni presi”. E avvisa come una maggiore spesa pubblica possa dare popolarità, ma, a lungo termine, ha conseguenze pesanti per i conti. Giornate importanti per l’Italia e per i suoi conti, che sono sotto la lente dell’Europa. Questi gli argomenti al centro del dibattito. Donato Bendicenti ne ha parlato con Marco Valli M5S/EFDD, Massimiliano Salini Forza Italia e David Carretta Il Foglio.