Prove di dialogo tra le autorità italiane e la Commissione Europea.
“Sono sempre stato fiducioso che un accordo possa essere raggiunto”. Così il presidente della Bce Mario Draghi risponde, in audizione al Parlamento Europeo a Bruxelles. Non solo Draghi è tornato sul tema del debito: “aumenta la vulnerabilità delle nazioni e questa una lezione che i Paesi hanno imparato dalla crisi”. Ora “abbiamo una ripresa e tassi molto bassi e questo periodo deve essere usato per abbassare il debito”. “I rischi per l’Eurozona derivanti da politiche nazionali insostenibili – ha indicato il presidente Bce – passano attraverso i canali finanziari, commerciali e la fiducia. Inoltre possono diffondersi in altri Paesi che hanno fragilità simili o forti connessioni con il Paese dal quale il rischio è derivato”. E avverte Draghi: “politiche insostenibili possono forzare ad aggiustamenti socialmente duri e finanziariamente costosi che possono mettere a repentaglio la coesione nell’unione monetaria”. Ma dal presidente della Bce arriva anche una nota positiva: “La crescita del commercio mondiale è più bassa, ma non è bassa: è sopra la media storica e in alcuni casi è piuttosto alta. Avremo nuovi dati che arriveranno presto, ma è presto per dire che stiamo andando verso un rallentamento dell’economia”. Tuttavia, “una parte del rallentamento” registrato di recente dall’economia dell’area euro “potrebbe essere temporaneo”. Intanto a Londra continua il dibattito sulla brexit: “Non esiste un accordo migliore disponibile sulla brexit da parte dell’Ue”, ha detto la premier Theresa May illustrando alla Camera dei Comuni l’intesa raggiunta a Bruxelles e avvertendo che in caso di bocciatura della ratifica del Parlamento si “tornerebbe alla casella numero uno”. “Il popolo britannico vuole girare pagina e questo accordo consentirà al Regno Unito di mantenere una solida cooperazione economica e di sicurezza con i 27 e al contempo d’avviarsi verso un futuro più luminoso fuori dell’Ue”, ha ribadito la May. Donato Bendicenti ne ha parlato con Marco Zullo M5S/EFDD, Brando Benifei Partito Democratico ed Enrique Serbeto ABC