Grande incertezza sul fronte brexit dopo la disfatta della May con la bocciatura del suo accordo. Da Bruxelles, il capo negoziatore Ue, Michel Barnier, avverte che mai il rischio di un no deal è stato così forte. May, già alla guida di un governo di minoranza (risicata) con il sostegno degli Unionisti irlandesi, è in bilico dopo l’iniziativa del leader laburista, Jeremy Corbyn, che ha formalizzato oggi la mozione di sfiducia annunciata ieri: se approvata significherebbe la fine della carriera politica della premier. Nell’ultimo scontro frontale in Parlamento, Corbyn ha sottolineato che “qualunque primo ministro si sarebbe dimesso” dopo la disfatta di ieri ai Comuni, che hanno bocciato il suo accordo con Bruxelles con ben 230 voti di differenza. Ma davanti alla possibilità di vedere Corbyn a Downing Street, la sua maggioranza dovrebbe ricompattarsi questa sera, e tenere a galla la premier. La May rispondendo a Corbyn, ha avvertito che le elezioni sarebbero la soluzione peggiore. “Il popolo britannico – ha ricordato – vuole che i parlamentari vadano avanti con la Brexit. Un’elezione impedirebbe questo. Significherebbe che l’articolo 50 dovrebbe essere prorogato e questo creerebbe incertezza. Il voto alimenterebbe divisioni profondi”. L’Ue continua a ostentare compattezza nel ribadire che il divorzio non è più negoziabile, ma allo stesso tempo continua a considerare un rinvio della scadenza del 29 marzo, perché’ nessuno vuole un addio di Londra senza accordo. Intanto il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez, intervenendo nella plenaria dell’Europarlamento, a Strasburgo sottolinea: “Dimenticare la storia è un lusso che non possiamo permetterci dato che abbiamo di fronte un autoritarismo che vive di nostalgia inventata”. Continua il viaggio del presidente del Consiglio Giuseppe Conte in Africa e dal Ciad lancia il monito: “Servono più risorse per l’Africa. Se l’Europa continuerà con questa miopia, continuerà a farsi del male. Mentre il ministro dell’Interno Matteo Salvini è in Sardegna e tranquilla che i soldi ci sono per le misure della manovra. Donato Bendicenti ne ha parlato con Patrizia Toia Partito democratico, Massimiliano Salini Forza Italia, Mara Bizzotto Lega e Sergio Cofferati LeU