La proroga

La Camera dei Comuni britannica vota stasera la mozione per chiedere all’Unione europea l’autorizzazione a uno slittamento della Brexit oltre la data prevista del 29 marzo, dopo che l’accordo fra Londra e Ue è stato respinto due volte dai deputati e che ieri è stato escluso che in qualsiasi circostanza sarà possibile una uscita senza accordo. La premier Theresa May ha anticipato la sua intenzione di riportare alla Camera dei comuni, per un terzo voto, in un giorno ancora da definire della prossima settimana, l’accordo sottoscritto con l’Ue. Lo slittamento dell’uscita dalla Brexit potrà essere breve o più lungo, a seconda dell’esito del voto di questa sera. Bocciato emendamento pro referendum bis. In un tweet il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk Tusk scrive: “Nelle mie consultazioni prima del Consiglio europeo, chiederà ai leader dell’Ue a 27 di essere aperta a una proroga lunga se il regno Unito lo ritiene necessario per ripensare la sua strategia Brexit e costruire un consenso attorno a questa”.

Intanto sulla Via della seta interviene il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, in una conferenza stampa a Montecitorio. “Se ci sarà il solo lontanissimo dubbio che certe acquisizioni possano mettere in difficoltà la sicurezza nazionale, da ministro dell’Interno, dirà un secco no”, dice Salvini. “Prima di permettere a qualcuno di investire sul porto di Trieste o Genova guarderei a fondo. Se fosse un americano nessun problema. Se invece venisse dalla Cina sarebbe diverso. Ogni investimento in settori strategici necessita la massima prudenza. L’Italia e ben collegata in un’alleanza che giustamente chiede attenzione”, ha aggiunto. Poi sulla questione 5G ha precisato: “Il documento in questione non contiene riferimenti al mercato del 5G, sono due dossier diversi, giornalisticamente accostati, ma diversi”.

Domani sciopero globale per il clima. Un allarme lanciato da Greta Thunberg, attivista di 16 anni con la sindrome di Asperger, che ha iniziato la scorsa estate a protestare ogni venerdì di fronte al Parlamento svedese per chiedere misure più efficaci contro i cambiamenti climatici coniando l’hashtag #fridaysforfuture, diventato il motto di un nuovo movimento studentesco mondiale. Dopo il suo discorso al vertice sul clima delle Nazioni Unite in Polonia e al forum di Davos, è diventata un esempio per molti giovani in diversi Paesi, che hanno promosso iniziative simili. Donato Bendicenti ne ha parlato con Adolfo Urso Fratelli d’Italia, Alvise Maniero Movimento 5 Stelle e Massimiliano Panarari editorialista La Stampa

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