Il punto della situazione

Il ministro dell’economia Giovanni Tria risponde alle lettera arrivata da Bruxelles sui conti pubblici. E il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, rassicura che l’economia italiana non arranca e che siamo fuori dalla recessione “Noi dobbiamo massima chiarezza agli italiani. Ho sentito Salvini. Ho sentito Di Maio. E le consultazioni proseguono. Voglio avere il quadro completo e poi faccio il punto. Ci prendiamo ancora questi giorni ma sicuramente lunedì sarà  la prima buona occasione per fare chiarezza”, ha sottolineato Conte.

“Intendo fare il punto della situazione: voglio parlare agli italiani. Farà una conferenza stampa e tutto sarà  chiaro. Come ho sempre detto questo è il governo del cambiamento e della chiarezza”,  ha detto il premier. “Abbiamo sempre rivendicato un cambiamento nel segno della chiarezza, sicurezza del cammino, che sia strategico e che proceda in modo lungimirante e senza strappi. Dobbiamo afferrare queste premesse e queste condizioni per poter proseguire”, ha aggiunto Conte.

Mentre per l’Istat il Pil italiano nel primo trimestre del 2019 è salito dello 0,1% rispetto ai tre mesi precedenti mentre è calato dello 0,1% su base annua. Quindi l’istituto rivede al ribasso le stime diffuse a fine aprile, quando il Prodotto interno lordo era previsto in aumento dello 0,2% in termini congiunturali e dello 0,1% a livello tendenziale. La correzione al ribasso delle stime del Pil risente degli ultimi dati acquisiti dall’Istat, spiega lo stesso istituto. In particolare ha influito in negativo la diminuzione del fatturato dei servizi, pubblicata ieri.

Donato Bendicenti ne ha parlato con Silvia Fregolent Partito Democratico e Edoardo Ziello Lega

Le dimissioni di Rixi

Il Tribunale di Genova ha condannato a tre anni e cinque mesi il viceministro alle Infrastrutture, Edoardo Rixi, al termine del processo per le cosiddette ‘Spese pazze’ in Regione Liguria negli anni dal 2010 al 2012. Rixi, all’epoca dei fatti capogruppo regionale della Lega, è accusato di peculato e falso. Per lui il Tribunale di Genova ha anche disposto l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e la confisca di 56mila euro. “Ho già consegnato a Salvini le mie dimissioni per non creare problemi al governo”, annuncia il viceministro leghista dopo la condanna. Pronta la replica del vicepremier Salvini: “Ringrazio Edoardo Rixi per l’incredibile lavoro svolto fino ad ora. Da tempo ho nelle mani le sue dimissioni, che accetto unicamente per tutelare lui e l’attività del governo da attacchi e polemiche senza senso. Oggi stesso lo nomino responsabile nazionale trasporti e infrastrutture della Lega, riconoscendogli capacità e onestà assolute”.
Mentre sul fronte conti pubblici il ministro dell’economia Giovanni Tria rassicura: “Le manovre correttive non servono, la nostra risposta è diretta a spiegare alla Commissione europea quanto è accaduto e a dare spiegazioni su quello che ci hanno chiesto nella lettera”. Il vicepremier Matteo Salvini sulle lettera della Commissione europea ha precisato: “Risponderemo con numeri e dati positivi ed evidenti che metteranno al riparo il Paese da ulteriori lettere o infrazioni. Fortunatamente lo Stato sta incassando più del previsto e spendendo meno e ci sono segnali evidenti di ripresa”.
In merito alla posizione della Lega sulle regole europee, Tria ha sottolineato che “siamo tutti d’accordo su come condurre le finanze pubbliche”.
Donato Bendicenti ne ha parlato con Francesco Lollobrigida Fratelli d’Italia, Roberto Speranza segretario Articolo1, Mauro Calise politologo

La lettera

Parte la lettera della Commissione europea al governo italiano con la richiesta di chiarimenti sulla violazione della regola di riduzione del debito nel 2018. Il ministro dell’economia Tria ha tempo fino a venerdì per la risposta. I tempi sono così stretti per consentire alla Commissione di prendere la decisione sull’adozione del rapporto sul debito, che costituisce il primo passo verso l’eventuale procedura per deficit eccessivo, mercoledì 5 giugno. Bruxelles chiede al governo se ritiene che ci siano delle giustificazioni oggettive che non hanno permesso all’Italia di ridurre il debito/pil.

Oggi giornata di incontri per il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, sia con entrambi i vicepresidenti che con il presidente della Repubblica. La parola d’ordine è ripartire. “Il confronto è stato serio e approfondito ed è servito a operare una ricognizione delle varie misure che tornano utili a rilanciare l’azione di governo. Ho raccolto le indicazioni dei Vicepresidenti sulle misure di governo che stanno a cuore alle rispettive forze politiche e, per parte mia, ho riassunto le varie iniziative e i vari provvedimenti che giudico assolutamente strategici per il bene del Paese”, ha detto Conte.

Intanto il vicepremier Luigi Di Maio oggi ha scritto: “Chiedo di mettere al voto degli iscritti su Rousseau il mio ruolo di capo politico, perché è giusto che siate voi ad esprimervi. Gli unici a cui devo rendere conto del mio operato”. La domanda a cui dovranno rispondere gli utenti è: confermi Luigi Di Maio come capo politico del Movimento 5 Stelle? Le votazioni saranno aperte dalle 10 alle 20 di domani 30 maggio, spiega Di Maio sul blog. Intanto dopo le elezioni europee Nigel Farage per il momento ha escluso un ingresso nel gruppo di Salvini e Le Pen, preferendo cercare di far sopravvivere l’Efdd con il Movimento 5 Stelle.

Donato Bendicenti ne ha parlato con Silvia Sardone Lega, Chiara Gribaudo Partito Democratico e Edoardo Novelli comunicazione politica dell’Università Roma Tre

Grandi manovre

E’ attesa per domani la lettera della Commissione europea all’Italia, per chiedere spiegazioni sulle decisioni in materia di debito e conti pubblici. Sullo sfondo la possibilità di una procedura di infrazione per debito eccessivo. “Una cosa dev’essere chiara: se un paese, ad un certo punto, è totalmente fuori dalle regole, non compatibile con le regole, le sanzioni ci sono”. L’avvertimento, a proposito dei conti pubblici italiani, arriva dal Commissario europeo agli Affari economici Pierre Moscovici. Che parlando a Lisbona – secondo quanto riportato dalla Bloomberg ha anticipato un carteggio con il governo italiano “su misure aggiuntive che potrebbero essere richieste”. Moscovici ha aggiunto che le sanzioni “sono principalmente dissuasive, ma possono essere anche persuasive. Cerchiamo di evitarlo”. Intanto oggi a Bruxelles c’è il Vertice informale dei Capi di Stato e di governo dell’Unione europea. Fitti anche i colloqui per le nomine. A margine del prevertice Ppe a Bruxelles Berlusconi ha detto: “Il presidente ungherese non l’ho incontrato, perché si è sospeso dal Ppe, però ho avuto con lui una lunga telefonata ieri sera. Ci vedremo presto e sono sicuro che potrà convincere lui a restare nel Ppe e convincere i membri del Ppe a volere che l’Ungheria e lui restino”. Weber, candidato dei popolari alla guida della Commissione, arrivando al prevertice del Ppe a Bruxelles ha sottolineato: “resta la prima forza politica” europea, ma “è pronto a discutere con le altre forze per trovare un compromesso” sulle future nomine dei vertici dell’Unione.

Donato Bendicenti ne ha parlato con Alberto D’Argenio La Repubblica, David Carretta Il Foglio/Radio Radicale, Jacopo Barigazzi politico.eu e Angela Mauro Huffington Post

Prospettive per l’Europa

Il voto europeo cambia radicalmente la mappa politica in Italia rispetto alle elezioni dello scorso anno.   A spoglio ultimato, la Lega è primo partito con il 34,33%, davanti al Pd con il 22,69% che supera il M5S al 17,07%. Forza Italia ha l’8,79%, Fratelli d’Italia il 6,46% e +Europa-Italia in Comune ha il 3,09%, quindi sotto lo sbarramento del 4%. Restano fuori dall’Europarlamento anche Europa Verde, al 2,29%, e La Sinistra con l’1,74%. Lo scorso anno, M5S era il primo partito con il 32,68%, il Pd aveva il 18,76%, la Lega il 17,35%, FI il 14%, Fdi 4,35%, Leu 3,39% e +Europa 2,56%. Quindi in Europa per la Lega 28 eurodeputati, per il Pd 18, per il M5s 14, per Forza Italia 7, per FdI 5, per Svp 1. La Lega fa parte dell’Enl (Gruppo Europa delle Nazioni), il Pd dell’S&D (Socialisti e Democratici), il M5S dell’ Efdd (Gruppo Europa della Libertà  e della Democrazia diretta), Forza Italia del Ppe (Popolari europei), Fdl dell’Ecr (i Conservatori) e il Svp del Ppe. Nel resto d’Europa popolari e socialisti perdono terreno, i sovranisti crescono ma non sfondano, i verdi sono protagonisti di un vero e proprio exploit. Un boom ecologista che però non riguarda l’Italia.
E’ stata del 56,10% l’affluenza in Italia alle elezioni europee 2019, in calo rispetto al 58,69% della precedente consultazione di riferimento. Lo rileva il Viminale. L’affluenza più alta èstata in Umbria (67,7%) ed Emilia-Romagna (67,3%), la più bassa in Sardegna (36,25%) e in Sicilia (37,51%)

Donato Bendicenti ne ha parlato con Jaume Duch portavoce Parlamento Europeo, Andrea Bonanni La Repubblica, Marco Bresolin La Stampa, Jacopo Barigazzi politico.eu, Giovanni Grevi European Policy Center, Enrico Tibuzzi Ansa, Ferdinando Nelli Feroci presidente IAI, Massimiliano Panarari università  Bocconi Milano, Alessandro Campi storico.

The – resa

Il primo ministro britannico Theresa May  ha annunciato che si dimetterà  il prossimo 7 giugno da leader del partito conservatore Tory e poi anche da premier. May ha espresso “rammarico” per non essere riuscita ad attuare la Brexit e affidandone la realizzazione al suo successore alla guida dei Tory, che dovrà  essere eletto nelle successive settimane per poi subentrarle. Il presidente della commissione europea Jean Claude Juncker ha seguito la dichiarazione della premier britannica “non con gioia personale”.  Bruxelles resta disponibile al dialogo col prossimo premier, ma “la posizione non cambia” e l’accordo di recesso non può essere rinegoziato. Oggi incontro del presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte,  in vista del vertice informale dei leader europei che martedì 28, a Bruxelles, darà avvio al processo di nomine dei vertici istituzionali dell’Ue. In tale processo di nomine – ha sottolineato il presidente Conte – l’Italia intende svolgere in pieno il ruolo primario che le spetta, come paese fondatore dell’Unione europea, terzo paese dell’euro-zona, secondo paese manifatturiero d’Europa”.

Terrore di nuovo in Francia, dove alle 17.30, al centro di Lione, un  pacco bomba è esploso causando il ferimento di 10 persone, tra cui una bambina di 8 anni. Il pacco era “riempito di chiodi, viti e bulloni ed era posato per strada”. Un uomo in bicicletta è sospettato di averlo depositato ed è attivamente ricercato dalla polizia, riferisce BFM-TV.

Donato Bendicenti ne ha parlato con Maia De La Baume politico.eu, Andrea Bonanni la Repubblica ed Enrico Tibuzzi  Ansa

Il primo giorno di voto

A 27 anni dalle stragi di Capaci e di via D’Amelio, “legate dalla medesima, orrenda strategia criminale, la Repubblica si inchina nel ricordo delle vittime e si stringe ai familiari”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ringraziando “quanti una ferita così profonda hanno tratto ragione di un maggior impegno civico per combattere la mafia, le sue connivenze, ma anche la rassegnazione e l’indifferenza che le sono complici”.

Oggi si aprono le urne per le elezioni europee. Il Regno Unito e l’Olanda sono i primi due Paesi membri dell’Ue a votare per il rinnovo del Parlamento europeo. Elezioni surreali quelle europee in Gran Bretagna dopo il referendum del 2016 in cui scelse di lasciare l’Ue.

Sul fronte interno si accende un nuovo scontro all’interno della maggioranza giallo-verde: l’abuso d’ufficio. “Io voglio scommettere sulla buona fede degli italiani, degli imprenditori, degli artigiani, dei sindaci. Abbiamo una burocrazia e una paura di firmare atti, aprire cantieri e sistemare scuole, ospedali. Assolutamente”, ha detto il vicepremier leghista parlando della sua intenzione di abolire l’abuso d’ufficio. L’abuso di ufficio “E’ un reato in cui cade spesso chi amministra, è vero, ma se un sindaco agisce onestamente non ha nulla da temere. Non è togliendo un reato che sistemi le cose. Il prossimo passo quale sarà ? Che per evitare di far dimettere un sottosegretario togliamo il reato di corruzione? “, ha risposto il vicepremier Luigi Di Maio

Donato Bendicenti ne ha parlato con Gerardo Pelosi Il Sole 24 ore e Lorenzo Robustelli eunews

Una rotta da invertire


Bisogna invertire la governance in Europa. Lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte all’assemblea di Confindustria evidenziando come le politiche di austerità abbiano avuto effetti devastanti sul piano sociale. “Siamo ferocemente determinati a superare il livello di crescita del Pil dello 0,2% indicato prudentemente nel Def”, ha continuato Conte, che ha aggiunto: “Stiamo ponendo un argine al declino. La crescita non è un fine ma uno strumento per migliorare la vita di ognuno”.

Sul fronte del governo Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio ed esponente della Lega, ha sottolineato: “La mia riflessione a voce alta è che se un governo è del cambiamento, deve fare il cambiamento, deve evitare di vivere in stallo, fare le cose, non non farle. Una riflessione alla luce di settimane in cui mi sembra evidente che il governo abbia fatto fatica a produrre. Non accuso nessuno, nemmeno il presidente del Consiglio. Dico solo che così non si può andare avanti, si può andare avanti se dopo la campagna elettorale si ricomincia a lavorare”.

A Cosenza in un comizio il vicepremier Luigi Di Maio ha detto: “C’è qualcuno che sta aspettando i risultati delle Europee per tornare al Governo. Lo sentite Giorgetti che dice che così non si può andare avanti? C’è una parte di Lega nostalgica di tornare con Berlusconi”. Ed ha aggiunto: “Quella gente deve stare fuori dal governo”. Interviene l’opposizione e il segretario del Pd Nicola Zingaretti sottolinea: “Il fatto che Salvini e Di Maio dicano che vogliono andare avanti per quattro anni insieme, secondo me, è una minaccia per l’Italia più che un annuncio e conferma che abbiamo assistito a un vergognoso bluff, a una presa in giro. Hanno fatto finta ma in realtà è così”. Donato Bendicenti ne ha parlato con Caterina Cerroni Partito Democratico e Isabella Tovaglieri Lega

The common ground

May presenta il “nuovo piano” per la Brexit. E apre a un secondo referendum dopo il voto.
E’ “un nuovo accordo” sulla Brexit il testo della legge attuativa che Theresa May presenterà al Parlamento britannico a inizio giugno come estremo tentativo per rompere lo stallo ulla ratifica. Lo ha detto la stessa premier Tory. Sia il governo sia l’opposizione, ha aggiunto, vogliono una relazione con la Ue con il minor attrito possibile ma non è stato possibile trovare un’intesa con i laburisti su quale formula trovare. I laburisti volevano un’unione doganale, mentre il governo preferisce un accordo meno oneroso. “Per questo il governo  lascerà che sia il parlamento a decidere cosa fare riguardo alle dogane”, ha detto.

Oggi Luigi Di Maio ha lanciato la ‘fase 2’ del governo. “Sono pronto a lavorare altri 4 anni al governo, ma chi chiede il voto domenica deve dire se chiede un voto per l’Europa o per far cadere Giuseppe Conte”, ha detto. Proporremo il superamento del patto di stabilità  per gli investimenti produttivi e la spesa sociale. Non abbiamo proposte shock che fanno saltare i conti, chiediamo solo alla Ue di imparare dai propri errori”.

Donato Bendicenti ne ha parlato con Benedetto Della Vedova + Europa e Daniela Rondinelli Movimento 5 Stelle.

Il sovranismo nordico

 

A Bruxelles “si sta discutendo del budget dell’Eurozona, ma a causa del sovranismo nordico su questo punto, più che misurarsi sulle diverse idee, ci si misura sulla strutturale paralisi decisionale europea”.

Sul bilancio unico c’è  “un veto del sovranismo nordico”. Così il ministro dell’Economia Giovanni Tria intervenendo al Forum sulla sostenibilità organizzato dalla Luiss a Villa Blanc.

Le acque continuano ad essere molto agitate nell’esecutivo. Quando la “dialettica elettorale” trascende e mette in discussione l’imparzialità  del presidente del Consiglio “la cosa non è grave, è gravissima”. A parlare il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Questa volta a irritare il premier, le parole del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti che in una intervista ha messo in discussione la sua posizione super partes. Conte sottolinea: “Vorrei chiarire che il presidente del Consiglio sin da quando è iniziata la competizione elettorale non si è assolutamente lasciato coinvolgere, sono sempre stato al di fuori della dialettica, non troverete mai una mia dichiarazione o posizione a favore dell’una o dell’altra parte politica”.  “Noi siamo il governo del cambiamento – prosegue il presidente del Consiglio – quel governo che si è promesso di rifuggire le opacità  della vecchia politica, e se si mette in discussione l’operato del presidente del Consiglio, allora – avverte – si mette in discussione l’operato di tutto il governo. E per fare questo serve agire nei canali istituzionali, a partire dal Consiglio dei ministri”.

Intanto è indagato per favoreggiamento il comandante della Sea Watch. Su questo il vicepremier e ministro dell’Interno ha commentato. “Questo dimostra che non è Matteo Salvini il cattivo con le ong e conferma quello che sostengo da mesi, e cioè che favoriscono l’immigrazione clandestina e aiutano gli scafisti” Intanto sono forti le critiche dell’opposizione, come sottolinea il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, sul fronte delle coperture economiche per le iniziative del governo.

Donato Bendicenti ne ha parlato con Fabio Pietrella Fratelli d’Italia e Alessandra Todde Movimento 5 Stelle