Arriva la manovra

Grande attenzione del governo sulla manovra per far quadrare i conti. Per Renzi è una follia plastic e sugar tax. I democratici dicono: giù il cuneo fiscale. E Conte vuole abbassare di più le tasse.

Salvini, Meloni e Berlusconi trovano un accordo su candidati e liste. I tre partiti hanno raggiunto un accordo sui profili dei candidati governatori e sulla composizione delle liste per le Regioni che andranno al voto.

Sul Mes interviene il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, parlando a margine con i giornalisti. “E’ come una Ferrari che va a 300 km

all’ora in un centro abitato, è meglio avere l’assicurazione o no? Questa è a garanzia dei paesi piccoli e medi che potrebbero subire i contraccolpi di finanza globale incontrollata, che potrebbero entrare in default e avere conseguenze anche sui paesi più grandi come l’Italia, la Germania, la Francia. E’ quindi è un fondo a protezione”.

Greta Thunberg da Madrid interviene alla Cop25: “Stiamo scioperando da un anno ma non è successo ancora nulla. Si sta ignorando la crisi climatica e finora non c’è una soluzione sostenibile. Non possiamo continuare così, vogliamo azione e subito perché la gente sta soffrendo e morendo per questa emergenza climatica, non possiamo aspettare ancora”.

Donato Bendicenti ne ha parlato con Lucio Malan Forza Italia e Andrea De Maria Partito Democratico

Il rinvio

Parigi, cortei contro la riforma delle pensioni di Macron. Irrompono i blac block: cassonetti in fiamme e lacrimogeni.
Sulla prescrizione spiragli per un’intesa nella maggioranza: il ministro Bonafede rassicura che non vuole una crisi di governo. Il leader della Lega Matteo Salvini attacca e dice il suo no a processi infiniti.
Per quanto riguarda l’ex Ilva il presidente del Consiglio Giuseppe Conte respinge il piano industriale presentato da ArcelorMittal: ” Lo respingiamo e lavoreremo agli obiettivi che ci siamo prefissati col signor Mittal e che il signor Mittal si è impegnato personalmente con me a raggiungere, e ci riusciremo”.
Sulla manovra Italia viva insiste e chiede di abrogare le cosiddette microtasse come la plastic e la sugar tax. Mentre sulla prescrizione Di Maio e Bonafede aprono alle proposte del Pd.
Rinvio sul Mes, “Sono molto soddisfatto dell’esito dell’Eurogruppo di ieri. Si trattava di un passaggio molto importante, delicato e complesso. Occorreva da un lato tenere conto delle prerogative del parlamento italiano, difendere gli interessi nazionali su vari temi oggetto del negoziato e, bisognava evitare l’ isolamento del Paese”.
Donato Bendicenti ne ha parlato con Marco Campomenosi Lega, Andrea Cozzolino Partito Democratico e David Carretta Il Foglio/Radio Radicale

La linea Centeno

Il capo dell’eurogruppo Centeno gela l’Italia sul fondo salva stati. “Non vediamo ragione per cambiare testo del Mes. Il dibattito è in corso, oggi faremo un altro passo importante, l’accordo politico è stato già raggiunto”, ha sottolineato Mario Centeno, annunciando che la firma del nuovo Trattato avverrà “ad inizio del prossimo anno. È importante che il dibattito politico avvenga in tutti gli Stati membri. Ma non vedo margine per modificare l’accordo o per un rinvio più lungo”. “Non vedo né un rischio di veto” al Consiglio Ue né un rischio di spaccatura nella maggioranza”, “ci sono procedure tempi e modi ai quali ci atterremo. Ci siamo aggiornati con il ministro Gualtieri, ci sarà un passaggio parlamentare e procederemo con una interlocuzione lineare con i

partner. Vedremo i tempi e modi per procedere. C’è una logica di pacchetto e a quella ci atteniamo”. Lo dice il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, commentando le parole del presidente dell’Eurogruppo, Mario Centeno, secondo cui non c’è ragione di riaprire l’accordo sul Mes.

Nella maggioranza restano le distanze su fondo salva stati ma è sulla prescrizione che si apre il nuovo fronte interno. Di Maio conferma che la riforma sarà legge da gennaio ma il Pd pretende garanzie sulla durata dei processi. Contro il Mes e contro la riforma della prescrizione le opposizioni sono molto dure.

“La Nato rimane la base per la nostra difesa collettiva e il forum essenziale per le consultazioni e le decisioni di sicurezza tra gli alleati”, così i leader della Nato nella dichiarazione congiunta al vertice di Londra.

Donato Bendicenti ne ha parlato con Nicola Procaccini Fratelli d’Italia e Sabrina Pignedoli Movimento 5 Stelle

Nato summit

Vertice Nato a Londra dominato da un teso confronto fra Donald Trump ed Emmanuel Macron sul ruolo della Nato stessa e i rapporti con la Russia. Sul tavolo del confronto la Siria, la lotta all’Isis e la Turchia. Il presidente francese ha chiesto con determinazione un chiarimento rispetto alla posizione di Ankara dopo l’acquisto del sistema missilistico S400 dalla Russia. Più concilianti i toni di Trump sulla Turchia anche se il presidente americano non ha escluso sanzioni nei confronti di Ankara. Il confronto tra Trump e Macron, ha riguardato anche la digital tax.

Confronto ancora aperto nella maggioranza sul fondo salva stati. ‘Decideremo noi se e come dovrà passare la riforma’ rilancia Di Maio, che fa asse con Alessandro Di Battista. Si tratta anche sulla prescrizione. Zingareti avverte: la riforma non può entrare in vigore senza garanzie sulla durata dei processi. Sul mes le opposizioni confermano la linea dura. Per Salvini il fondo salva stati va bloccato. Forza Italia chiede che sia modificato e Fratelli d’Italia si prepara a manifestare il 9 dicembre direttamente a Bruxelles.

Donato Bendicenti ne ha parlato con Nicola Danti Italia Viva, Marco Dreosto Lega e Lorenzo Robustelli eunews

Informativa sul Mes

“La crescita dell’eurozona rimane debole, con il Pil in crescita solo dello 0,2% su base trimestrale nel terzo trimestre 2019. Questa debolezza è stata dovuta principalmente a fattori globali”, così la presidente della Bce, Christine Lagarde, durante un’audizione all’Europarlamento. “Le prospettive

dell’economia mondiale rimangono fiacche e incerte. Questo riduce la domanda di beni prodotti nell’eurozona e influisce anche sul clima delle imprese e gli investimenti”.

Da oggi fino al 13 dicembre responsabili politici ed esperti di 196 paesi, circa 29 mila persone in tutto, sono riuniti a Madrid per la Cop 25 – la conferenza Onu sui cambiamenti climatici. “Siamo in una congiuntura critica nei nostri sforzi collettivi per limitare il pericolo del riscaldamento globale. Entro la fine del

prossimo decennio saremo, se non interveniamo, oltre il punto di non ritorno, oppure in un percorso di soluzioni sostenibili”, ha detto il segretario delle Nazioni Unite Antonio Guterres, aprendo la Cop25. Presente anche la nuova presidente dell’Esecutivo europeo, Ursula Von Der Leyen, “A marzo del prossimo anno, proporremo la prima legge europea sul clima per rendere irreversibile la transizione verso la completa neutralità climatica”.

Duro scontro fra maggioranza e opposizione dopo le comunicazioni del premier Conte alle Camere sul fondo salva stati. “Infamanti e false le accuse contro di me – ha detto Conte – tutti i ministri del precedente governo erano al corrente della trattativa con l’Europa”.

Dopo l’informativa del premier Conte si è svolto il dibattito sia alla Camera che al Senato. Bagarre in entrambe le aule.

“Sabato e domenica prossima la Lega sarà in mille piazze italiane per spiegare cos’è il Mes e raccogliere le firme contro un trattato che svende il futuro dei nostri figli”, ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, intervenendo in aula al Senato dopo l’informativa del presidente del Consiglio Giuseppe Conte sul Mes.

Donato Bendicenti ne ha parlato con Mario Furore Movimento 5 Stelle e Herbert Dorfmann SVP/PPE