Rischio no deal. Theresa May ha perso ieri l’ultima possibilità di far passare il suo accordo per la Brexit: il Parlamento di Westminster ha sonoramente bocciato – con 391 voti contro 242 – l’intesa che aveva siglato con Bruxelles e che, lunedì, aveva limato fino a tarda notte. May al question time ha ribadito che l’obiettivo resta uscire da Ue con un accordo confermando il suo voto contro il ‘no deal’ nella mozione prevista per stasera a Westminster. May ha tuttavia insistito che rifiutare il ‘no deal’ non basta a scongiuralo e ha rivendicato al suo governo di aver sempre lavorato per far uscire il regno unito dall’Unione europea con un buon accordo il 29 marzo.
Intanto l’Unione europea si aspetta delle “risposte” da Londra sulle ragioni di una eventuale richiesta di proroga della data di uscita, perché’ “il negoziato è terminato”. Lo dice il capo-negoziatore sulla Brexit, Michel Barnier, secondo cui “il rischio no-deal non è mai stato così vicino”. “Il Regno Unito deve dire cosa vuole per la relazione futura” Secondo Barnier, “è su questa questione che attendiamo una risposta”, ha detto Barnier.
Sul dl ‘Sblocca cantieri’ la Lega di Matteo Salvini accelera: “Per me è pronto” e quello che “mi interessa è che arrivi presto in Cdm”, dice ai giornalisti il vicepremier. Sul fronte rapporti Cina Italia è intervenuto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “Operiamo per un futuro di crescita e sviluppo e il memorandum con la Cina offre preziose opportunità per le nostre imprese”, dice il premier Giuseppe Conte al Corriere della Sera sull’intesa con Pechino: il testo, “imposta la collaborazione in modo equilibrato e mutualmente vantaggioso”, in una cornice “trasparente”. E’ “perfettamente compatibile” con la nostra collocazione nella Nato e nel Sistema integrato europeo: “Nessun rischio di colonizzazione”, precisa Conte.
Donato Bendicenti ne ha parlato con Mara Bizzotto Lega, Elisabetta Gardini Forza Italia, Cécile Kyenge Partito Democratico ed Eleonora Forenza Sinistra Europea