Tante le sfide da affrontare in vista del prossimo Consiglio europeo, in programma il 21 e 22 marzo. Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte “il prossimo Consiglio europeo assume una valenza politica particolare, perché esso si svolge due mesi prima delle elezioni per il nuovo Parlamento Europeo (23-26 maggio 2019) e deve anche confrontarsi con sfide cruciali per l’Europa di oggi e di domani”. Tra queste il rafforzamento e approfondimento del Mercato Unico, con rimozione delle barriere ingiustificate, in particolare nel settore dei servizi, con sollecitazione per la Commissione a prospettare e realizzare una visione di lungo periodo per il futuro industriale dell’Europa. Investimenti nella ricerca e nell’innovazione. Un’equa competizione all’interno del Mercato Unico e a livello globale, con una politica commerciale ambiziosa e che protegga l’Ue contro le pratiche scorrette”. E ha aggiunto: “Quanto alla politica commerciale, è fondamentale preservare la coesione dell’Unione europea nei confronti degli altri attori globali, dagli Stati Uniti, con cui l’Ue deve proseguire l’impegno all’agenda commerciale positiva definita da Juncker e da Trump il 25 luglio scorso, e anche alla Cina”.
Esplode in queste il caso della nave Mare Jonio, giunta nelle scorse ore davanti al porto di Lampedusa e priva di autorizzazione allo sbarco. La nave, battente bandiera italiana, ha tratto in salvo ieri pomeriggio 49 migranti (tra cui 12 minori), che viaggiavano su un barcone poi affondato al largo della Libia. Si è diretta verso l’Italia, chiedendo l’indicazione di un porto sicuro. Ha poi puntato su Lampedusa. E ha subito generato la reazione del Viminale, che già ieri sera diramava una Direttiva con la quale ribadisce le procedure dopo eventuali salvataggi in mare. Una Direttiva per “fermare le azioni illegali delle ong”. In sostanza, quel che si contesta alla Mare Jonio è che “il mare non era mosso e non c’era pericolo di affondamento. Era più vicina a Libia e Tunisia, ma ha fatto rotta verso l’Italia sottoponendo gli immigrati a un viaggio più lungo- ha affermato Matteo Salvini. Sul fronte brexit la premier britannica Theresa May chiederà al Consiglio dell’Unione Europea, che si apre giovedì a Bruxelles, di rinviare la Brexit fino al 30 giugno, con l’opzione di un rinvio ulteriore e più lungo. A quanto riferisce la Bbc, citando fonti del governo di Londra, dopo che un portavoce di Downing street ha confermato che ci sarà una richiesta di rinvio ma non ha fornito altri particolari. Il rinvio dovrà essere concesso dagli altri 27 paesi dell’Ue.
Donato Bendicenti ne ha discusso con Laura Agea M5S/EFDD, Lara Comi Forza Italia e Daniel Gros CEPS