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Per le prossime elezioni europee oggi c’è il dibattito che riunisce tutti i principali candidati alla presidenza della Commissione Europea.

Sul fronte interno continua a salire lo spread. “Il nervosismo dei mercati, che si legge nelle oscillazioni dello spread, è ingiustificato ma comprensibile alla vigilia di queste importanti elezioni europee”, dice il ministro dell’Economia Giovanni Tria. Anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte rassicura: “Lo ricollego alla competizione elettorale”. Anche sull’ipotesi di un aumento dell’Iva Conte ha rassicurato. “Quello che posso fare come presidente del consiglio è mandare un messaggio a tutti i mercati e a tutti gli investitori istituzionali e non, a tutte le istituzioni finanziarie, che non c’è assolutamente nulla di cui preoccuparsi”. Anche il vicepremier Matteo Salvini non si è detto preoccupato. “Il diritto al lavoro alla vita, alla salute vengono prima di tutto. E alcune regole europee vanno evidentemente riviste perché stiamo lasciando un continente disoccupato e affamato”. Così Matteo Salvini ha risposto a chi gli chiedeva se “non teme contraccolpi sui conti pubblici relativi allo spread che tende a risalire”. “Quindi, con tutto il rispetto per lo spread, prima viene il lavoro, prima vengono gli italiani”, ha aggiunto il segretario leghista. “Io voglio che corra il lavoro. Se per ridare il lavoro agli italiani bisogna ridiscutere dei vincoli europei che non funzionano è mio dovere farlo. Mi rifiuto di pensare a una generazione che ha la precarietà e la disoccupazione come prospettiva di vita”, ha detto. Anche l’altro vicepremier Luigi Di Maio ha commentato: “Più dello spread mi interessano le famiglie, i cittadini italiani, ma è chiaro che ci vuole responsabilità . Quello che interessa i cittadini è garantire la stabilità , andare avanti, evitare tensioni sociali e finanziarie”.

Mentre sul fronte brexit i deputati britannici di tutti gli orientamenti sulla Brexit, pro e contro, hanno già annunciato che bocceranno l’accordo di divorzio di Theresa May quando il governo lo riporterà in parlamento per la quarta volta il mese prossimo. Downing Street ha reso noto che l’accordo di uscita dall’Ue sarà nuovamente messo al voto nella settimana del 3 giugno.

Donato Bendicenti ne ha parlato con Alberto D’Argenio La Repubblica e Luca Jahier CESE

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