Un progetto di crescita

Esordio di Paolo Gentiloni come commissario europeo all’economia al Parlamento europeo oggi a Strasburgo. La Commissione europeo introdurrà la sostenibilità ambientale tra i parametri utilizzati per dare le ‘pagelle’ ai paesi Ue. Lo ha detto il commissario Gentiloni illustrando il pacchetto di autunno della Commissione.  “Introdurremo la sostenibilità ambientale a pieno nel semestre europeo. Quando diciamo che il Green deal europeo è la nostra strategia per la crescita intendiamo farlo davvero”.

Il governo ha incassato la fiducia al Senato sul decreto fiscale con 166 voti favorevoli, 122 voti contrari. Il provvedimento, approvato senza modifiche dopo la prima lettura della Camera, diventa legge.

Sul fronte Brexit l’Unione europea  farà “il massimo” per raggiungere un accordo col Regno Unito sulla partnership futura entro dicembre 2020, ha detto  il capo negoziatore dell’Ue per la brexit, Michel Barnier.

Mentre il  premier britannico  Boris Johnson ha riunito per la prima volta il suo governo e ha chiesto ai ministri di rispettare le priorità e le promesse elettorali. “Questo è il governo del popolo e lavoreremo per soddisfare le priorità del popolo britannico. Dobbiamo mantenere le promesse”, ha insistito, ribadendo che il nuovo esecutivo Tory ha davanti a se’ un’ampia agenda per affrontare i problemi sociali, come quello dei senzatetto, e migliorare le infrastrutture, l’istruzione e il Servizio sanitario nazionale (Ssn).

Donato Bendicenti ne ha parlato con Antonio Tajani (Forza Italia) e Fabio Massimo Castaldo (Movimento 5 Stelle).

Il coraggio di una visione

“In uno scenario internazionale sempre più frammentario l’Unione rappresenta un punto di equilibrio e l’ancoraggio a valori che vedono al centro la dignità della persona, garanzie di diritto e certezze delle tutele”, dice il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della cerimonia al Quirinale per lo cambio di auguri con il Corpo diplomatico.  “È importante che le istituzioni europee si interroghino con tenacia – a fronte dei passi avanti necessari sulla strada della integrazione – sulla opportunità di un cantiere che rafforzi la loro legittimazione democratica, con il coinvolgimento dei cittadini, dei corpi intermedi, dei Parlamenti nazionali”. E questo “a maggior ragione ora che la decisione sovrana britannica rende Londra più lontana dall’Europa”. Sul fronte inglese nei negoziati con la Ue sui rapporti futuri, da definire entro la fine del periodo di transizione post Brexit, Boris Johnson, punta a un accordo di libero scambio sulla falsariga di quello col Canada.

Oggi giornata dominata anche dalla discussione sulla Manovra al Senato, in vista del voto di fiducia. La commissione Bilancio di Palazzo Madama, riunitasi dopo la sospensione dei lavori, ha dato parere favorevole al maxiemendamento alla manovra che recepisce i rilievi avanzati dalla Ragioneria dello Stato e dal quale sono state stralciate le norme dichiarate inammissibili dalla presidenza del Senato.

Donato Bendicenti ne ha parlato con Eleonora Evi (Movimento 5 Stelle) e Paolo Borchia (Lega).

Get brexit done

Vittoria travolgente Boris Johnson . Brexit entro 31 gennaio senza “se” e senza “ma”. Premier  al lavoro sulla squadra di governo dopo la schiacciante vittoria: “Fermata la minaccia miserevole di un secondo referendum”. Sconfitta storica per i laburisti di Corbyn che annuncia: “A inizio anno lascerò la guida del partito”. Successo per gli autonomisti scozzesi: “Nuovo referendum per l’indipendenza da Londra”. Quindi adesso la priorità è “costruire una nuova partnership con la Ue”, ha detto Boris Johnson nel breve discorso davanti a Downing Street. il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al termine dell’Eurosummit, sul Mes ha specificato: “fino ad oggi non abbiamo sottoscritto nulla né apposto alcuna firma, a dispetto delle mistificazioni. L’Eurosummit ha accolto la proposta italiana di modificare le conclusioni che riguardano il negoziato sul Mes, il meccanismo europeo di stabilità. Sul Mes sono stati fatti “importanti progressi” ma “dobbiamo continuare a lavorare a livello di ministri”, ha detto il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel al termine del vertice Ue.

Sulla manovra Conte ha rassicurato che si lavora per fare tutti i miglioramenti possibili. “Tecnicamente, però, ormai ci siamo: lunedì pomeriggio al Senato è prevista la prima chiama sulla fiducia che il governo porrà sul maximendamento alla legge di bilancio, ma già oggi alle 15 è scaduto il tempo per presentare gli emendamenti”.

Donato Bendicenti ne ha parlato con Andrea Bonanni  (la Repubblica) e Jacopo Barigazzi (politico.eu).

Una rivoluzione dolce

È iniziato il Consiglio europeo. Sul tavolo il bilancio, il clima, la Turchia, la brexit. La Germania sostiene le idee di Ursula von der Leyen soprattutto sul Green Deal. “Spero che” dal vertice Ue “uscirà un forte segnale affinché l’Europa diventi un continente a impatto climatico neutrale nel 2050”, ha detto Angela Merkel arrivando a Bruxelles.
Clima acceso tra i componenti dell’Unione.
Donato Bendicenti ne ha parlato con Giovanni Grevi (EPC) e Luca Jahier (CESE)

L’inizio di un viaggio

Via libera della Commissione europea al ‘Green Deal europeo’, la road map che nelle intenzioni dell’esecutivo Ue dovrà portare l’Europa a essere il primo continente neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050 e l’Unione europea a diventare leader nella lotta ai cambiamenti climatici. Von der Leyen ha svelato le ’50 azioni per il 2050′, una lista di proposte su vari settori, paragonando il momento storico dell’Ue a quello dello sbarco sulla Luna da parte degli Stati Uniti. Il Green Deal europeo copre tutti i settori dell’economia: dai trasporti all’energia all’agricoltura all’ industria e richiederà “investimenti significativi” per raggiungere gli obiettivi fissati: la Commissione parla di circa 260 miliardi di euro di investimenti pari all’1,5% del PIL Ue.

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in vista del Consiglio Ue del 12 e 13 dicembre ha toccato la questione del Mes  e rassicura sulla situazione del debito italiano. Ed ha aggiunto: “Il Governo italiano intende promuovere, in seno al Consiglio Europeo, una maggiore coesione fra i leader europei. Non è, questo, nella famiglia europea il tempo per dividersi o per lasciarsi dividere”. Matteo Salvini nelle dichiarazioni di voto sulle risoluzioni dopo le comunicazioni di Giuseppe Conte al Senato ha detto:  “Lo dico alla copia distratta del presidente Monti: noi non abbiamo progetti di far uscire l’Italia dall’Europa, vogliamo solo difendere il lavoro degli italiani”.

Domani il grande giorno con le elezioni nel Regno Unito. Stando all’ultimo sondaggio YouGov, se alla fine di novembre i Tory potevano ancora vantare un vantaggio di 68 seggi rispetto a quelli del Labour, oggi l’istituto prevede un margine di soli 28 seggi conservatori rispetto agli altri partiti. Niente maggioranza assoluta, insomma: sarebbe lo scenario del cosiddetto ‘Hung Parliament’, il Parlamento in bilico, nel quale Johnson sarebbe costretto a cercare di mettere in piedi una coalizione per governare.

Donato Bendicenti ne ha parlato con Mara Bizzotto (Lega), Rosa D’Amato (Movimento 5 stelle) e Enrico Tibuzzi (Ansa).

Lavoratori in piazza

Oggi, a Roma, in piazza i lavoratori delle aziende in crisi. Il coro è unanime: “più lavoro”. Protesta, dunque, dei metalmeccanici in concomitanza con lo sciopero proclamato dai lavoratori di ArcelorMittal (ex Ilva). Tavolo tra sindacati e governo per far ripartire il sud. “Il tema degli investimenti non è solo legato alle dotazioni finanziarie a disposizione” ma anche “a una capacità di spesa più efficace. Bisogna snellire i processi amministrativi e ridurre la burocrazia”, ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. E in manovra ci sono già alcune delle misure del futuro piano strutturale del governo per il sud, “destinato a essere realizzato nei prossimi anni”, ha spiegato Conte. IL presidente del Consiglio nella riunione con i sindacati ha citato quota 34, ovvero l’obbligo di destinare il 34% di investimenti pubblici al sud, per garantire “il riequilibrio territoriale.

Quale il rapporto dell’Italia con l’Unione Europea? A rivelarlo un sondaggio Eurobarometro pubblicato oggi dal Parlamento europeo. Il nostro Paese rimane il paese più euroscettico dell’Unione Europea, con appena il 37% della popolazione che ritiene che l’appartenenza all’Ue sia una cosa positiva per il paese e il 17% che esprime un’opinione negativa. Complessivamente nei 28 Stati membri il 59% degli intervistati ritiene che l’appartenenza all’Ue sia positiva per il loro paese. Il Regno Unito è l’unico paese che supera l’Italia in termini di opinioni negative sull’appartenenza all’Ue con il 24%. Il 48% degli italiani, inoltre, si dice insoddisfatto di come funziona la democrazia nell’Ue, contro il 44% di soddisfatti. Per il 37% degli italiani la principale priorita’ dell’Ue dovrebbe essere la lotta alla disoccupazione giovanile e all’impegno per raggiungere la piena occupazione.

Donato Bendicenti ne ha parlato con Raffaele Fitto (Fratelli d’Italia), Alessandra Moretti (Partito democratico) e Alberto D’Argenio (La Repubblica).

Un meccanismo complesso

Manifestazione di Fratelli d’Italia a Bruxelles per dire il proprio “no” al Mes, il Trattato sul Fondo salva-Stati. Giorgia Meloni ha precisato di non essere contro il Fondo salva-Stati esistente, ma contro le modifiche alle condizioni per accedere al Fondo, che secondo lei, sarebbero favorevoli alla Germania e alle banche tedesche e penalizzanti per l’Italia”.

Oggi il neo commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni intervenendo al Rome Investment ha insistito sulla necessità di rimettere mano alle regole europee sui conti pubblici. Per Gentiloni bisogna guardare alla “crescita” e alla “sostenibilità”.

Intanto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, scandisce le priorità. A gennaio un cronoprogramma. “Chiederò alle forze politiche di condividere un percorso anche sul piano del cronoprogramma e delle priorità che dovremo andare a perseguire e realizzare”, ha detto Conte, che ha precisato: “abbiamo preso l’impegno di governare questo Paese fino al 2023. Alcune urgenze che il Paese ci chiede sono riforme strutturali e non possiamo prendere in giro i cittadini dicendo che facciamo in 2-3 mesi una riforma strutturale. Abbiamo bisogno di tempo”. Intanto il dibattito si concentra sulla legge di stabilità. Il presidente della Camera Roberto Fico, ha scritto una lettera alla presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati “per esprimere preoccupazione sui tempi di esame della manovra”.

Donato Bendicenti ne ha parlato con Pina Picierno (Partito Democratico) e Massimiliano Salini (Forza Italia).

Arriva la manovra

Grande attenzione del governo sulla manovra per far quadrare i conti. Per Renzi è una follia plastic e sugar tax. I democratici dicono: giù il cuneo fiscale. E Conte vuole abbassare di più le tasse.

Salvini, Meloni e Berlusconi trovano un accordo su candidati e liste. I tre partiti hanno raggiunto un accordo sui profili dei candidati governatori e sulla composizione delle liste per le Regioni che andranno al voto.

Sul Mes interviene il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, parlando a margine con i giornalisti. “E’ come una Ferrari che va a 300 km

all’ora in un centro abitato, è meglio avere l’assicurazione o no? Questa è a garanzia dei paesi piccoli e medi che potrebbero subire i contraccolpi di finanza globale incontrollata, che potrebbero entrare in default e avere conseguenze anche sui paesi più grandi come l’Italia, la Germania, la Francia. E’ quindi è un fondo a protezione”.

Greta Thunberg da Madrid interviene alla Cop25: “Stiamo scioperando da un anno ma non è successo ancora nulla. Si sta ignorando la crisi climatica e finora non c’è una soluzione sostenibile. Non possiamo continuare così, vogliamo azione e subito perché la gente sta soffrendo e morendo per questa emergenza climatica, non possiamo aspettare ancora”.

Donato Bendicenti ne ha parlato con Lucio Malan Forza Italia e Andrea De Maria Partito Democratico

Il rinvio

Parigi, cortei contro la riforma delle pensioni di Macron. Irrompono i blac block: cassonetti in fiamme e lacrimogeni.
Sulla prescrizione spiragli per un’intesa nella maggioranza: il ministro Bonafede rassicura che non vuole una crisi di governo. Il leader della Lega Matteo Salvini attacca e dice il suo no a processi infiniti.
Per quanto riguarda l’ex Ilva il presidente del Consiglio Giuseppe Conte respinge il piano industriale presentato da ArcelorMittal: ” Lo respingiamo e lavoreremo agli obiettivi che ci siamo prefissati col signor Mittal e che il signor Mittal si è impegnato personalmente con me a raggiungere, e ci riusciremo”.
Sulla manovra Italia viva insiste e chiede di abrogare le cosiddette microtasse come la plastic e la sugar tax. Mentre sulla prescrizione Di Maio e Bonafede aprono alle proposte del Pd.
Rinvio sul Mes, “Sono molto soddisfatto dell’esito dell’Eurogruppo di ieri. Si trattava di un passaggio molto importante, delicato e complesso. Occorreva da un lato tenere conto delle prerogative del parlamento italiano, difendere gli interessi nazionali su vari temi oggetto del negoziato e, bisognava evitare l’ isolamento del Paese”.
Donato Bendicenti ne ha parlato con Marco Campomenosi Lega, Andrea Cozzolino Partito Democratico e David Carretta Il Foglio/Radio Radicale

La linea Centeno

Il capo dell’eurogruppo Centeno gela l’Italia sul fondo salva stati. “Non vediamo ragione per cambiare testo del Mes. Il dibattito è in corso, oggi faremo un altro passo importante, l’accordo politico è stato già raggiunto”, ha sottolineato Mario Centeno, annunciando che la firma del nuovo Trattato avverrà “ad inizio del prossimo anno. È importante che il dibattito politico avvenga in tutti gli Stati membri. Ma non vedo margine per modificare l’accordo o per un rinvio più lungo”. “Non vedo né un rischio di veto” al Consiglio Ue né un rischio di spaccatura nella maggioranza”, “ci sono procedure tempi e modi ai quali ci atterremo. Ci siamo aggiornati con il ministro Gualtieri, ci sarà un passaggio parlamentare e procederemo con una interlocuzione lineare con i

partner. Vedremo i tempi e modi per procedere. C’è una logica di pacchetto e a quella ci atteniamo”. Lo dice il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, commentando le parole del presidente dell’Eurogruppo, Mario Centeno, secondo cui non c’è ragione di riaprire l’accordo sul Mes.

Nella maggioranza restano le distanze su fondo salva stati ma è sulla prescrizione che si apre il nuovo fronte interno. Di Maio conferma che la riforma sarà legge da gennaio ma il Pd pretende garanzie sulla durata dei processi. Contro il Mes e contro la riforma della prescrizione le opposizioni sono molto dure.

“La Nato rimane la base per la nostra difesa collettiva e il forum essenziale per le consultazioni e le decisioni di sicurezza tra gli alleati”, così i leader della Nato nella dichiarazione congiunta al vertice di Londra.

Donato Bendicenti ne ha parlato con Nicola Procaccini Fratelli d’Italia e Sabrina Pignedoli Movimento 5 Stelle