Governo e territorio

Il Governo tiene dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che oggi, uscito per un caffè, è stato sollecitato dalle domande dei giornalisti. Quindi rassicura quanti parlano di mare mosso nella maggioranza. Non sono mancate le domande sul sottosegretario Armando Siri. Su questo il presidente Conte ha ripetuto che vuole avere un dialogo con lui sulla vicenda. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha detto di non aver ricevuto alcuna richiesta di dimissioni per il sottosegretario della Lega da parte del premier. E’ intervenuto anche il vicepremier Luigi Di Maio: “Il sottosegretario leghista ai Trasporti, Armando Siri, deve dimettersi subito per chiarire la sua posizione e con la Lega va rinnovato il rapporto di fiducia partendo proprio da questo caso”, ha detto da Taranto. Mentre Salvini da Bergamo ha ribadito: “L’autonomia per noi è pronta e se c’è qualcuno dei 5stelle che ha qualche dubbio, conto che la notte gli porti consiglio”. Mentre il segretario del Pd Nicola Zingaretti è a Castelvetrano e ha detto: “In questo anno di governo, a parte

i selfie, i sorrisi, le polemiche, le battute, l’uso spregevole del potere e, troppe volte, l’uso inquietante della vicinanza con i poteri mafiosi sbandierati con troppa disinvoltura, la storia è stata diversa, i problemi sono aumentati in questo Paese”. Ed ha aggiunto: “In questo anno sono crollate l’occupazione la produzione, la fiducia. Aiutateci a fermarli, siamo davanti a una crisi spaventosa. Non solo non ci sono

sviluppo e lavoro, ma tra i litigi comincia a essere chiaro che i conti dello Stato sono saltati”. Donato Bendicenti ne ha parlato con Alessandra Maiorino Movimento 5 Stelle, Andrea Giorgis Partito Democratico e Mauro Calise politologo

Domani in Gazzetta

Oggi Consiglio dei Ministri in Calabria. Il governo ha approvato il dl sblocca cantieri e domani mattina sarà  direttamente pubblicato in Gazzetta Ufficiale”. Insomma, “il tempo perso è stato recuperato”, ha detto il premier Giuseppe Conte a Reggio Calabria.

Oggi sul def è intervenuto anche il Ministro dell’economia Giovanni Tria che ha detto: “Non ci sarà  per l’anno in corso una manovra correttiva dei conti. Il peggioramento del rapporto deficit/pil, dal 2% previsto al 2,4% “è dovuto al forte rallentamento della crescita che interessa tutta Europa”. Inoltre riguardo il potenziale aumento dell’Iva ha rassicurato: “Questo def che è stato presentato mantiene sostanzialmente la legislazione vigente, secondo la legislazione vigente l’iva l’anno prossimo aumenterà, se la legge non sarà cambiata”. Ma la “legge verrà cambiata con la prossima legge di bilancio”, ha assicurato il ministro Tria. Oggi in Senato è intervenuta Greta Thunberg che ha detto: “Parlo a nome delle future generazioni: nel 2030 avrò 26 anni e mi dicono che quella sarà  un’età  meravigliosa perché avrò la vita davanti a me, ma non sono così sicura di questo. Le persone come me hanno avuto tutto quello che potevano immaginare ma forse alla fine non avremo nulla, perché il nostro futuro ci è stato scippato. Ci avete mentito, ci avete dato delle speranze false, ci avete detto che il futuro era una cosa alla quale potevamo guardare, ed è così ma solo per ora”.

Donato Bendicenti ne ha parlato con Alvise Maniero Movimento 5 Stelle e Francesco Paolo Sisto Forza Italia

Question time

“Riteniamo di aver agito come ministro e come governo nel pieno rispetto dei diritti e delle convenzioni internazionali. Così il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, rispondendo al Question Time alla Camera sulla vicenda della nave Sea Watch 3. “In Italia si arriva con i permessi per entrare a prescindere dai processi che possono aprire due o cento. Io non cambio assolutamente idea: i porti erano, sono e rimarranno chiusi e inaccessibili ai trafficanti di esseri umani”. Il ministro ha poi aggiunto: “Il nostro governo ha dimezzato le morti e i dispersi in mare, forse i cattivi erano i buoni e viceversa”. “Gli ultimi sviluppi della situazione in Libia sono motivo di forte preoccupazione per il governo italiano, impegnato in maniera robusta sul piano diplomatico per il raggiungimento di un immediato cessate il fuoco, e per il conseguente riavvio del dialogo sotto la guida dell’Onu. E’ imperativo scongiurare una crisi umanitaria devastante per le popolazioni libiche e con probabili ricadute per il nostro paese”. Lo ha detto la ministra della Difesa, Elisabetta Trenta, nel corso del question time alla Camera.

Sul fronte economico è intervenuto in audizione sul Def davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato il ministro dell’Economia Giovanni Tria: “lo scenario tendenziale (del Def, ndr) incorpora gli incrementi dell’Iva e delle accise”.

“Con questo governo non ci sarà nessun aumento dell’Iva, deve essere chiaro. Finché il M5s sarà al governo non ci sarà nessun aumento dell’Iva, al contrario”, rassicura il vicepremier Luigi Di Maio.

Donato Bendicenti ne ha parlato con Mara Bizzotto Lega, Sergio Cofferati LeU, Massimiliano Salini Forza Italia e Cécile Kyenge Partito Democratico

Emergenza Libia

Violenti combattimenti tra le forze del governo libico di unità nazionale (Gna) e gli uomini di Khalifa Haftar alla periferia sud di Tripoli, dove gli scontri hanno già provocato decine di morti e migliaia di sfollati. “Io personalmente con altri colleghi stiamo cercando di puntare alla pace e al dialogo parlando con tutti. Qualcuno temo, per interessi economici e per egoismi nazionali, stia giocando alla guerra che è un gioco molto molto pericoloso”. Così il vicepremier Matteo Salvini sulla questione libica.

“L’attacco militare lanciato dall’LNA a Tripoli e la conseguente escalation all’interno e intorno alla capitale stanno mettendo in pericolo i civili, compresi i migranti e i rifugiati, e sconvolgendo il processo politico guidato dall’ONU, con il rischio di gravi conseguenze per la Libia e per l’intera regione, compresa la minaccia terroristica”. Lo ha dichiarato il capo della politica estera dell’Ue, Federica Mogherini.

Mentre sul fronte economico, a margine dei lavori del Fmi, interviene il ministro dell’Economia: “Non ho visto toni severi nei nostri confronti da parte dell’Fmi”. Ed ha sottolineato: ”In Italia c’è un rallentamento dell’economia di pari misura che in Germania. Il sistema bancario – aggiunge – ha risentito della doppia recessione, ma è uno dei sistemi bancari più sani d’Europa e quindi procediamo nel risanamento di queste banche. Non hanno al loro interno nessun rischio di derivati e titoli tossici. Non vedo il sistema bancario a rischio né per l’Italia né per l’Europa”.

Anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è intervenuto: “L’Italia si sta battendo in sede europea per trovare una modalità per affrontare le crisi bancarie evitando una liquidazione atomistica: lo ha fatto con successo presso la Corte di Giustizia Europea, la cui recente sentenza Tercas riapre la strada per l’uso di uno strumento nazionale nella gestione delle crisi di banche di minore dimensione”.

Donato Bendicenti ne ha parlato con Sergio Battelli Movimento 5 Stelle e Andrea Delmastro Fratelli d’Italia

Flextension

A Bruxelles Consiglio europeo straordinario che potrebbe dare il via libera a una proroga della Brexit oltre il 12 aprile, già  frutto di un rinvio della data limite del 29 marzo.  La proroga è prevista dall’articolo 50 del Trattato europeo. L’Unione europea pone le sue condizioni per un ulteriore rinvio della Brexit:  è pronta a concedere una proroga, ma durante questo periodo il Regno Unito deve “astenersi da qualsiasi misura che possa mettere a repentaglio il raggiungimento degli obiettivi dell’Unione”.  La premier britannica Theresa May, che ieri ha incontrato la Cancelliera tedesca Merkel e il presidente francese Macron, ha chiesto un rinvio al 30 giugno, prossimo per far proseguire i colloqui tra il governo e l’opposizione laburista alla ricerca di un piano. Alcuni Paesi sarebbero disposti a concederle più tempo. “Ho chiesto una proroga” della Brexit fino “al 30 giugno”, ha ribadito Theresa May arrivando al Consiglio Ue.  Ma “quello che conta è che qualsiasi proroga ci consenta di uscire nel momento in cui avremo ratificato l’accordo di ritiro, così potremo uscire il 22 maggio e costruire un futuro migliore. Lavoro per uscire il prima possibile in modo fluido e ordinato”, ha detto il primo ministro britannico. “Avremmo potuto lasciare l’Ue, ma il Parlamento non ha approvato l’accordo e abbiamo bisogno di tempo extra per far passare l’accordo in Parlamento, cosa che ci consentirà  di uscire in modo ordinato”, conclude la May.

Intanto sul fronte economico oggi è intervenuto il presidente della Bce, Mario Draghi: “I venti contrari continuano a soffiare sull’Eurozona” per “la persistenza dell’incertezza” dovuta a fattori geopolitici, al protezionismo e al rallentamento delle economie emergenti che pesano sul sentimento economico”.

Mentre sul fronte italiano il governo rassicura che non ci sarà nessuna manovra correttiva e nemmeno nuove tasse. E soprattutto nessun aumento dell’Iva. Il governo si dice sicuro di rispettare ancora gli impegni presi con Bruxelles e punta tutto su cantieri e riforma del fisco per rianimare il Pil. A cominciare dalla Flat tax su cui si concentra il confronto nella maggioranza di governo.

Donato Bendicenti ne ha discusso con Laura Agea M5S/EFDD, Roberto Gualtieri  Partito Democratico e Daniel Gros  Ceps

China summit

Il Fondo monetario internazionale ha tagliato ulteriormente le stime di crescita dell’economia italiana per l’anno in corso allontanandole dal +1% contenuto nella Legge di bilancio del governo Lega-M5S (una cifra che con ogni probabilità verrà rivista al ribasso con la presentazione del Documento di economia e finanza oggi all’analisi del Consiglio dei ministri). L’Italia, le elezioni europee e la Brexit sono fra i rischi che gravano sulle prospettive di crescita. “In Europa un periodo prolungato di rendimenti elevati in Italia metterebbe sotto ulteriore stress le banche italiane, peserebbe sull’attività economica e peggiorerebbe la dinamica del devio. Altri fattori specifici europei che potrebbero creare rischi sono la crescente possibilità di una Brexit no-deal e l’esito delle elezioni europee” nel caso in cui vengano ritardati o invertiti i progressi nel rafforzare l’architettura dall’area euro. Lo afferma il Fmi. L’Italia si conferma -assieme alla Brexit – come un “possibile fattore scatenante” di una cambiamento del sentimento dei mercati internazionali.

Oggi in Cdm si vara il Def. “Noi partiamo dalle famiglie. C’è già una tassa ridotta quest’anno per le partite Iva, artigiani e commercianti vogliamo ridurle anche per le famiglie e i lavoratori dipendenti”, ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini.

Oggi giornata di fitti incontri per Theresa May, primo ministro inglese con Angela Merkel ed Emmanuel Macron. “Un rinvio della Brexit per diversi mesi è possibile, fino all’inizio del 2020”, ha dichiarato un appartenente al partito Cdu che ha partecipato alla riunione con Angela Merkel. Mentre la Francia non si oppone ad un rinvio dell’entrata il vigore della Brexit ma che non dovrà essere superiore ad un anno. Lo ha fatto sapere, riporta Afp, il presidente francese Emmanuel Macron che ha ricevuto all’Eliseo Theresa May.

Donato Bendicenti ne ha parlato con Marco Zanni Lega, Elisabetta Gardini Forza Italia, Michela Giuffrida Partito Democratico e Flavio Zanonato LeU

Accordo sugli obiettivi

“Non ci rassegniamo a crescita zero”. Rassicura con queste parole Luigi Di Maio nel corso del suo intervento alla Camera di Commercio di Milano. “Stiamo lavorando – ha aggiunto – per affrontare un momento congiunturale che non è dei migliori. La locomotiva europea sta rallentando e poi ci sono i dazi. Questi due fattori hanno contribuito al rallentamento della crescita”.

Intanto sul fronte economico il ministro dell’economia Giovanni Tria esclude una manovra correttiva. Parole importanti pronunciate al termine dell’ecofin a Bucarest. “Secondo il disegno del def che presenteremo, c’è un largo accordo che c’è una compliance (rispetto) con gli obiettivi, poi si vedrà a giugno, ma non dovremmo avere problemi”. Parole cui fanno eco quelle del commissario Ue, Valdis Dombrovskis che su Twitter scrive: “Aggiornamento utile del ministro delle finanze Giovanni Tria sugli sviluppi fiscali e macroeconomici nel La Bussola 5 aprile paese: è importante che l’Italia resti perlomeno complessivamente conforme al Patto di stabilità e crescita per rafforzare la fiducia e gli investimenti”.

La premier britannica Theresa May propone un rinvio della Brexit fino al 30 giugno. Lo riferisce Downing Street. “Nel caso in cui le parti siano in grado di ratificare più velocemente, l’estensione sarà conclusa prima”, scrive May in una lettera al presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, in vista del summit straordinario dei leader Ue del 10 aprile. Theresa May punta a un compromesso per sbloccare lo stallo sulla Brexit. Lo conferma nella lettera all’Ue nella quale indica l’obiettivo o di “un approccio unico” concordato con il Labour nell’ambito dei colloqui avviati con Jeremy Corbyn e il suo team, o altrimenti di un voto multiplo alla Camera dei Comuni su una serie di opzioni con l’impegno del governo a far sua quella preferita.

Donato Bendicenti ne ha parlato con Dario Galli della Lega e Bruno Tabacci +Europa

Obiettivo crescita

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, parlando alla seconda edizione del Sustainable Economy Forum nella comunità di San Patrignano, ha rassicurato: “immagino e confido che approveremo il decreto crescita questo pomeriggio”. Il premier ha inoltre parlato di ambiente e infrastrutture: “Si parla spesso – ha detto Conte – del macigno del debito che pesa sulle generazioni future, il debito pubblico, inteso solo in termini finanziari”. Esiste però anche un altro tipo di debito che si passa a figli e nipoti, “fatto di infrastrutture insicure e di un ambiente devastato da presenze inquinanti”, e la politica deve impegnarsi a ridurlo. “Il governo – ha proseguito Conte – si è dedicato a ricostruire un rapporto di fiducia fra cittadini e istituzioni, che si è deteriorato negli ultimi anni, soprattutto negli ultimi della dura crisi mondiale.

Via libera della Camera dei Comuni alla legge sul rinvio della Brexit oltre la scadenza del 12 aprile che esclude il ‘no deal’, ovvero il divorzio dall’Unione europea senza un accordo. La legge anti no-deal è passata con una maggioranza trasversale di appena un voto: 313 a favore e 312 contrari. La Tory May ha detto che chiederà un’ulteriore estensione all’Ue oltre il 12 aprile per negoziare un compromesso con il laburista Jeremy Corbyn, tale da consentirle di far approvare dal parlamento il piano sulla Brexit già bocciato 3 volte. “Probabilmente potrebbe essere cruciale per l’Ue ottenere dal parlamento il sostegno che chiede il primo ministro”, ha dichiarato la May durante il dibattito sulla legge. Ogni ulteriore rinvio per la Brexit prevede il via libera unanime dei leader Ue.

Il premier ungherese Viktor Orban non parteciperà all’incontro dei partiti sovranisti in programma lunedì prossimo a Milano, convocato dal leader della Lega Matteo Salvini. Non ci sarà neppure alcun rappresentante del suo partito Fidesz. Lo ha confermato una fonte vicina al giornale Nepszava. Orban, secondo la stessa fonte, non vuole rompere con il Partito popolare europeo e spera di evitare l’espulsione e anzi di spostare a destra il Ppe dopo le elezioni. Così non è interessato all’iniziativa di Salvini. Anche la leader del Rassemblement National francese Marine Le Pen non andrà all’incontro dei partiti sovranisti in programma lunedì prossimo a Milano convocato da Matteo Salvini

Donato Bendicenti ne ha parlato con Jacopo Barigazzi politico.eu e Michael Stabenow FAZ

Extrema ratio

“Il 12 aprile è la data ultima per una possibile approvazione dell’accordo di ritiro”. Sulla brexit è molto chiaro il presidente della commissione europea Jean-Claude Juncker alla miniplenaria del parlamento europeo a bruxelles: “Se la Camera dei Comuni non dovesse pronunciarsi entro questa data, nessuna proroga supplementare di breve durata sarà possibile”. Intanto arrivano le prime dimissioni nel governo May dopo l’apertura della premier a un dialogo col leader laburista Jeremy Corbyn per un possibile compromesso verso una Brexit più soft. A lasciare è Nigel Adams, sottosegretario al dicastero per il Galles e  il ministro per la Brexit, Chris Heaton-Harris, per protesta conto qualsiasi ipotesi di un ulteriore ritardo nell’uscire dall’Unione Europea.  In caso di Brexit senza accordo l’Unione Europea intende condurre controlli “rigorosi” alle dogane. Lo ha annunciato il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, in una conferenza stampa per presentare i piani d’emergenza dell’Ue. “Preferisco dei controlli rigorosi e file di camion a una crisi sanitaria o traffici illegali”, ha detto Moscovici: “la sicurezza degli europei sarà  la nostra priorità  assoluta”.

Anche in Italia era circolate voci di possibili dimissioni, ma il presidente del Consiglio Giuseppe Conte rassicura. “Non c’è nessuna

dimissione o richiesta di dimissioni all’ordine del giorno”. Ed ha aggiunto: “tutti i ministri devono stare tranquilli, noi dobbiamo tutti lavorare, i cittadini chiedono con urgenza di lavorare nella direzione del piano delle riforme. invito tutti i ministri a non lasciarci distrarre da timori o preoccupazioni”.

Intanto è scoppiata la polemica alla periferia est di Roma, a Torre Maura, per il trasferimento di 70 rom in un centro di accoglienza della zona. Dure le proteste degli abitanti. La situazione è contenuta per l’intervento della Polizia. “La violenza non risolve mai nulla, non è incendiando cassonetti o rubando pezzi di pane che si risolvono i problemi. Io condanno la violenza, il pane è sacro, per quello che mi riguarda il pane non si tocca”, ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini.

Donato Bendicenti ne ha parlato con Mara Bizzotto  Lega, Paolo De Castro  Partito Democratico, Herbert Dorfmann Svp e Antonio Panzeri  LeU

In attesa del rimbalzo

Sì unanime dell’Aula della Camera all’istituzione del reato di revenge porn. L’emendamento della Commissione al Ddl sul Codice rosso è stato approvato con 461 voti a favore e nessun contrario. L’esito del voto è stato accolto da un applauso, con i deputati di Forza Italia e del Pd tutti in piedi a battere le mani. Il cosiddetto reato di revenge porn è la pratica di diffondere immagini e video privati senza il consenso della persona interessata.

Oggi è il giorno del Presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, a Roma. “Le nostre misure sono espansive e responsabili”, ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte durante l’incontro a Palazzo Chigi. Ed ha aggiunto: “Il governo aveva previsto il rallentamento del debito pubblico per questo ha elaborato una manovra che vuole perseguire una politica espansiva ma responsabile approvando misure di cui il paese necessitava da troppi anni per ristabilire equità sociale”. E ha ricordato: “Questa settimana approveremo il dl crescita” per ridare impulso allo sviluppo”. Juncker, nonostante gli sforzi del governo, ha sottolineato che “l’economia italiana continua a regredire. Abbiamo avuto un incontro cordiale e costruttivo come sempre, abbiamo fatto un giro d’orizzonte su tutti i temi”.

Sul fronte brexit bocciate tutte le opzioni alternative all’accordo la premier Theresa May ha convocato i suoi ministri a Downing Street per decidere il da farsi. Un’uscita senza un accordo con Bruxelles, secondo Sedwill, che è l’uomo ai vertici dell’amministrazione pubblica britannica, avrebbe conseguenze a vasto raggio in tutti i settori, dall’economia alla sicurezza: prezzi dei prodotti alimentari aumentati del 10%, polizia e forze di sicurezza in difficoltà , in tilt alcune aziende che commerciano con l’Ue, governo pressato per salvare le imprese dal baratro, recessione e deprezzamento della sterlina peggio che nella crisi del 2008, sistema giudiziario messo sotto pressione.

Sul fronte economico il direttore del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde ha sottolineato un rallentamento globale dell’economia. “In gran parte – ha analizzato Lagarde – a causa delle crescenti tensioni commerciali e della stretta finanziaria nella seconda metà del 2018. Allo stesso tempo, l’attività economica globale trarrà beneficio dall’andamento più paziente della normalizzazione monetaria da parte delle principali banche centrali dalla Fed americana e da un maggiore stimolo, ad esempio in Cina.

Donato Bendicenti ne ha parlato con David Sassoli Partito Democratico, Isabella Adinolfi M5S/EFDD