Disputa tra cugini

Il giorno dopo il ritiro dell’ambasciatore francese da Roma, il governo italiano prova ad aggiustare il tiro. Lo fa il vicepresidente Luigi Di Maio che dalle pagine di Le Monde prova a spiegare le ragioni del suo incontro con alcuni rappresentanti dei gilet gialli e lo fa l’altro vicepresidente Matteo Salvini che invita il suo omologo francese per un confronto. Ma le tensioni rischiano di intaccare alcuni dossier economici importanti dalla Tav ad Alitalia. Intanto oggi a Genova sono cominciati i lavori per la demolizione del Ponte Morandi alla presenza del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e del ministro dei trasporti e delle infrastrutture Danilo Toninelli. Il presidente del Consiglio ha dichiarato “oggi comincia il rilancio di questa città”. Big della politica oggi tutti in Abruzzo per la chiusura della campagna elettorale, L’esito del voto sarà un’ulteriore occasione per valutare la tenuta del centrodestra unito e quella del Movimento 5 stelle come forza di governo. Donato Bendicenti ne ha parlato con i suoi ospiti: Barbara Floridia (Movimento 5 Stelle), Walter Verini (Partito Democratico) e Mauro Calise (politologo).

Una giornata complicata

Nel giorno in cui l’Ue taglia le stime di crescita del Pil italiano, scoppia la crisi diplomatica tra Italia e Francia. Il paese di Macron richiama il suo ambasciatore in Italia per consultazioni dopo una serie di dichiarazioni definite “oltraggiose e senza precedenti” dal ministero degli esteri francese e dopo gli incontri tra il vicepresidente Luigi Di Maio e alcuni esponenti del gruppo dei gilet gialli. Quest’ultimo in un post su facebook rivendica la legittimità delle sue azioni e sottolinea come la Francia sia un alleato importante. Gli fa eco l’altro vicepremier Matteo Salvini che si dice disponibile a incontrare Macron. Interviene anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in visita a Beirut (Libano) che dice “Il rapporto tra Italia e Francia ha radici antiche, non è in discussione”. Intanto a Bruxelles fallisce il tentativo di Theresa May di portare a casa una modifica dell’accordo sulla Brexit. L’Unione Europea ha nuovamente detto ‘no’ e  la strada per la premier britannica si fa sempre più in salita. Donato Bendicenti ne ha parlato con i suoi ospiti Andrea Bonanni (La Repubblica) ed Enrique Serbeto (ABC).

La Linea Trump

Uno dei temi del discorso di Trump sullo Stato dell’Unione è stato la lotta all’immigrazione clandestina “i trafficanti di esseri umani con noi sono senza lavoro”, ha detto il Presidente Trump. Intanto sul fronte italiano rallenta la nostra economia secondo le stime della Commissione Europea. ll Pil 2019 dell’Italia dovrebbe essere rivisto a 0,2%. Un dato, precisano fonti europee, che considera anche gli effetti della manovra varata a dicembre. Le nuove stime comunitarie riguardano la crescita del pil nella Ue, nella zona euro e nei sette paesi più grandi dell’Unione e le stime d’inflazione.  Anche per il Fondo Monetario la previsione per quest’anno sarà inferiore allo 0,6%. Restano le divisioni nella maggioranza sulla questione Tav Torino-Lione. E continua il confronto a colpi di dichiarazioni a distanza tra i due vicepremier sulla questione. Il ministero dei Trasporti ha consegnato all’ambasciatore di Francia in Italia l’analisi costi-benefici, ma Salvini dice di non saperne nulla.  “Io, da vicepresidente del Consiglio che rappresenta gli italiani non ho l’esame costi-benefici della Tav, ma pare che ce l’abbiano a Parigi. Questo è abbastanza bizzarro”, sottolinea Matteo Salvini. Pronta la replica di Luigi Di Maio: “Salvini stia tranquillo, neanche io l’ho letta l’analisi costi-benefici. Però, io quando mi sveglio penso al fatto che da Roma a Pescara ci vogliono 7 ore in treno, non mi sveglio pensando a un buco per collegare Torino-Lione. Non mi sveglio pensando a come collegare meglio italiani francesi, ma a come collegare meglio italiani e italiani”, sottolinea Di Maio.  Donato Bendicenti ne ha parlato con Herbert Dorfmann  SVP, Antonio Zullo m5s e Jacopo Barigazzi politico.eu

Scripta manent

“Porto uno scritto, è meglio uno scritto, perché scripta manent, davanti al Senato spiegando quello che non ho fatto da solo ma che abbiamo fatto tutti insieme per la sicurezza, per difendere i confini, la legalità e il decoro del nostro paese.” così il ministro dell’interno Matteo Salvini, oggi a Suvignano (Siena), parlando con i giornalisti a margine della cerimonia di consegna all’Ente terre regionali della Toscana di un’azienda confiscata alla mafia nel 2007. Ma l’autorizzazione a procedere non è l’unico argomento affrontato dal vicepremier che torna anche sulla Tav e sul Venezuela di Maduro. Questioni le ultime intorno alle quali l’intesa del governo gialloverde sembra vacillare. Intanto l’altro vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, in vista delle elezioni europee, ha incontrato Christophe Chalençon, leader dei gilet gialli, e i candidati della lista Ric di Ingrid Levavasseur. Sul fronte Brexit, fissato per giovedì l’incontro tra il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker e la premier britannica Theresa May. I tempi stringono e si cerca di allontanare lo spettro del No Deal. Questi gli argomenti affrontati da Donato Bendicenti con i suoi ospiti:

Silvia Costa (Partito Democratico), Flavio Zanonato (LeU). Massimiliano Salini (Forza Italia) e Mara Bizzotto (Lega).

Una scelta obbligata

L’Italia stamani ha rotto la procedura del silenzio-assenso per l’adozione di una nuova dichiarazione a 28 sul Venezuela. Secondo fonti diplomatiche europee, alle 10 Roma ha chiesto tempo fino alle 13, quando poi ha detto di non poter dare il suo ok. Nel documento bocciato si legge: “l’Ue ribadisce il suo sostegno all’assemblea nazionale e al suo presidente e, in linea con le loro procedure interne e prerogative nazionali, i singoli stati Ue riconosceranno Juan Guaido’ come presidente ad interim del Venezuela per portare il paese verso elezioni presidenziali democratiche”. Sulla situazione in Venezuela interviene il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. È necessario “un senso di responsabilita’ e chiarezza su una linea condivisa con tutti i nostri alleati e i nostri partner l’Ue. Non ci può essere incertezza nè esitazione: la scelta tra la volontà popolare e richiesta di autentica democrazia da un lato e dall’altro la violenza della forza”. Al via card e sito per reddito di cittadinanza. “Complessivamente l’85% dei beneficiari” in età lavorativa, del reddito di cittadinanza “sono italiani mentre gli stranieri rappresentano poco meno dell’11%, in virtu’ delle modalità previste di erogazione del contributo”. È la stima fornita dall’Istat nel corso dell’audizione sul decretone in commissione Lavoro del Senato. Il ministro del Lavoro Luigi Di Maio ha ricordato alcuni dei requisiti per ottenere il reddito: “Isee non oltre 9360 euro l’anno, residenti in Italia da 10 anni, patrimonio finanziario non superiore a 6 mila euro. Poi ci sono i doveri, e al centro ci sono le imprese, il reddito lo abbiamo costruito intorno al loro”. Il premier Conte ha ricordato i passaggi che hanno portato alla realizzazione di questa misura: “Il reddito di cittadinanza è progettato in modo corale e complesso, perché’ contiene un patto di lavoro, un patto di formazione, un meccanismo d’inclusione sociale. Abbiamo faticato tanto, impiegato molto tempo”. E ha poi auspicato che “ora altri paesi studieranno la nostra riforma”. E poi c’è la card, stampata da Poste Italiane: “Abbiamo lavorato con loro in tempi record per avere una card uguale alla Postepay, per evitare discriminazioni, così lo Stato sta diventando un amico dei cittadini. Sono state stampate circa 3 milioni di card”.

Donato Bendicenti ne ha parlato con Roberto Gualtieri Partito Democratico Fabio Massimo Castaldo M5S/EFDD e David Carretta Il Foglio/Radio Radicale

Divisi dalla Tav

“Io sono qua non in polemica con qualcuno, l’opera deve e può essere rivista ma io credo che sia un’opera utile”. Lo dice il ministro dell’interno e vicepremier Matteo Salvini sul cantiere della Tav. “Non ci sono gli ultrà del sì o no Tav, il governo fa squadra e il rapporto con i 5 stelle è positivo e costruttivo”. La Tav, insiste, è “un’opera utile che può essere rivista, si può ridurre l’impatto ambientale ma è un’opera che serve”. La Torino Lione “toglie un milione di tir dalle autostrade, toglie inquinamento con tonnellate di Co2 in meno nell’aria”. Infine, conclude, “se costa la stessa cifra andare avanti o tornare indietro io preferisco andare avanti”. “Si stanno facendo tanti tunnel nelle Alpi. Tutti stanno andando avanti, noi saremmo gli unici che si fermano”, spiega Salvini. Intanto sul fronte economia il segno meno nell’economia italiana tiene il dibattito. Su questo interviene il ministro dell’Economia, Giovanni Tria “Non si vedono segnali di recessione in Europa, questa fase negativa ce l’abbiamo alle spalle, lo spread è sceso”. “Vedo la situazione in via di stabilizzazione, vedo la crescita legata ai nostri programmi di spesa, la capacità di sbloccare gli investimenti pubblici, sbloccando i cantieri e attivandone di nuovi”, ha aggiunto il ministro. “Utilizzeremo la cospicua quantità di fondi che sono disponibili – ha concluso – guardando anche a quelli già stanziati negli scorsi anni e non spesi. Ci sono le condizioni per guardare con relativo ottimismo”. Si avvicinano le elezioni europee e il presidente del parlamento europeo, Antonio Tajani, ha lanciato la campagna istituzionale ‘StavoltaVoto.eu’. “Chi non vota ha torto. Non si può affidare ad altri la decisione del proprio futuro, quindi è importante che il maggior numero di cittadini vada a votare, a scegliere i propri rappresentanti per avere un parlamento ancora più legittimato, ancora più forte”. Oggi l’ex ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, ha presentato il manifesto ‘Siamo europei’ ad alcune associazioni europeiste. “Il Pd deve rimanere. Io non credo a quelli che dicono ‘leviamo il logo del Pd. La ‘cosa’ va fatta con la qualità nelle liste e non cancellando il Pd. Bisogna mettere in lista anche chi ha un suo ‘logo’ ma facendo

liste a prova di bomba. Le liste del Pd alle politiche erano di una qualità talmente scadente che hanno contribuito al cattivo risultato”. Donato Bendicenti ne ha parlato con Carlo Fidanza Fratelli d’Italia, Alessandro Amitrano Movimento 5 Stelle e Massimiliano Panarari editorialista La Stampa

Wait and see

 

Il Pil italiano, nel quarto trimestre del 2018, è diminuito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e aumentato di appena lo 0,1% su anno. E’ la stima preliminare dell’Istat. L’Italia entra così in ‘recessione tecnica’, con due trimestri consecutivi di flessione del Pil. Nel terzo trimestre l’economia italiana si era contratta dello 0,1%. “Non sono preoccupato dai dati del Pil, a noi interessa concentrarci sul rilancio della nostra economia che avverrà  sicuramente nel 2019, perché inizieranno a svilupparsi tutte le nostre misure” dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Immediata anche la replica di Di Maio: “I dati Istat di oggi testimoniano che chi stava al governo prima di noi ci ha mentito, non ci ha portato fuori dalla crisi”. Per il presidente del Parlamento europeo Tajani bisogna “staccare la spina al governo. L’Italia è in recessione. L’Istat conferma le nostre previsioni. Bisogna cambiare subito la politica economica: No al reddito di cittadinanza, sì a meno tasse alle imprese che assumono”. Parole cui risponde secco il vicepremier Matteo Salvini: “Non ci sarà alcuna crisi di governo, quindi non mi pongo il problema”.

Intanto sul fronte Sea Watch sono completate le operazioni di sbarco dei 47 migranti, tra cui 15 minori non accompagnati. Il Capitano e i componenti dell’equipaggio della Sea Watch 3 sono stati sentiti sulle operazioni di salvataggio in mare e sulla rotta seguita. Le testimonianze sono state raccolte dagli agenti della Squadra mobile e dai militari della Guardia di finanza saliti a bordo della nave della Ong, ormeggiata nel porto di Catania. Mentre il Parlamento europeo ha  riconosciuto Juan Guaidò, presidente dell’Assemblea Nazionale di Caracas, come presidente legittimo ad interim del Venezuela. Donato Bendicenti ne ha parlato con Angelo Ciocca Lega, Daniele Viotti Partito Democratico ed Enrico Tibuzzi Ansa

La Linea Salvini

L’accordo sulla Brexit raggiunto con la premier Theresa May è “il migliore e l’unico possibile, non sarà  rinegoziato”. Così il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker. Parole che fanno seguito a quelle del negoziatore Ue per la Brexit Michel Barnier “Non accetto questo gioco dello scaricabarile del Regno Unito. Si tratta di un gioco che vogliono giocare contro di noi”. Barnier ha contestato la linea scelta da Theresa May perché ‘ha preso le distanze da un accordo che aveva non solo negoziato lei stessa ma aveva anche invitato ad approvare’. Barnier ha aggiunto che la Ue “condivide con il parlamento britannico l’idea che va evitato lo scenario del non accordo”. Sul fronte nave Diciotti il ministro dell’Interno Matteo Salvini rispondendo ai giornalisti che alla Camera gli chiedono delle possibili conseguenze dalla decisione della Giunta per le autorizzazioni sulla vicenda Diciotti e della possibilità  che gli esponenti M5s votino a favore dell’autorizzazione al processo: “Non c’è nessun pericolo per il governo, non rischia assolutamente. Passo le mie giornate lavorando, non elucubrando sui forse”, dice Matteo Salvini .  “Qualche altro ministro era indagato perché ‘grattava’, io perché difendo il mio Paese e ne vado fiero”, aveva scritto su twitter Salvini. Intanto si è  sbloccata la situazione della Sea Watch. La Prefettura di Catania ha attivato al Molo di Mezzogiorno tutti i presidi necessari per l’accoglienza della nave ‘Sea Watch’ rimasta per cinque giorni alla fonda al largo di

Siracusa. La nave della Ong tedesca battente bandiera olandese è in navigazione verso Catania ed è attesa nel porto del capoluogo etneo dove sbarcheranno i 47 migranti. In città resteranno solo i 15 minori non accompagnati, ospiti in diverse strutture della provincia, mentre gli altri saranno subito trasferiti con un autobus nell’hotspot di Messina.

Sulla questione il ministro Salvini ha commentato: “mentre gli altri chiacchierano e denunciano, la nostra linea della fermezza ha portato otto paesi europei (Germania, Lussemburgo, Romania, Francia, Portogallo, Lituania, Malta e Spagna) a farsi carico dell’accoglienza degli ospiti a bordo della Sea Watch. Rimane l’auspicio che l’autorità giudiziaria prenda in considerazione le ripetute irregolarità a carico della ong tedesca”. Donato Bendicenti ne ha parlato con Massimo Paolucci PSE, Cecilè Kyenge Partito Democratico, Lara Comi Forza Italia e Mara Bizzotto Lega

#Southeusummit

Al via il vertice di Nicosia tra i capi di Stato e di governo dei sette Paesi Ue del Mediterraneo: Italia, Francia, Cipro, Grecia, Malta, Spagna e Portogallo. Sul tavolo migranti, energia, Unione europea.
Intanto oggi è anche la giornata della premier britannica Theresa May che si è detta fiduciosa che la Camera dei Comuni possa arrivare a un accordo consensuale sulla Brexit.
“C’è un crescente consenso e credo che siamo quasi sul punto di raggiungere un accordo che questa Camera possa sostenere”, ha detto, parlando ai Comuni. La premier Theresa May, vuole riaprire il contratto di divorzio che ha concluso a fine novembre con l’Unione europea, provando a ottenere delle modifiche. May ha poi rinnovato il suo appello ai deputati, perché’ le diano il mandato di riaprire il negoziato sull’accordo di ritiro. “Se volete la Brexit, dovete votare per la Brexit”, ha sottolineato la premier, invitando la Camera a prendere una decisione su come debba realizzarsi il divorzio dalla Ue. “I giorni che abbiamo davanti sono cruciali”, ha continuato,
“quando tornerò a Bruxelles per cercare i cambiamenti che questa Camera chiede, avrò bisogno del più forte sostegno possibile”. “Non smetterò mai di battermi per la Gran Bretagna”, ha concluso, “ma le probabilità di successo diventano molte di più, se questa Camera si stringe intorno a me”. Intanto il ministro dell’Economia Giovanni Tria, parlando a Washington è intervenuto sull’Italia:  “Gli investimenti e l’inclusione sociale sono i pilastri della nostra strategia. Sono fiducioso che i mercati realizzeranno che il governo italiano vuole combinare stabilità  finanziaria e sociale”. Così l’Italia vuole restare in Europa e nell’euro. “L’elevato debito pubblico italiano è un’eredità  del secolo scorso. Noi siamo determinati a ridurlo in maniera costante e progressiva” ha aggiunto.
Donato Bendicenti ne ha parlato con Rosa D’Amato M5S/EFDD Paolo De Castro Partito Democratico e Marco Bresolin La Stampa

 In alto mare

Resta ferma al largo di Siracusa la nave Sea Watch, con 47 persone a bordo. Sull’imbarcazione è salita una delegazione del Pd guidata dall’ex segretario Martina che chiede lo sbarco immediato dei migranti. “Sono persone da troppo tempo ostaggio – dice Martina – di una condizione per noi incredibile. Confermo che non c’è nessun decreto di chiusura dei porti italiani. Questo rimpallo di slogan tra ministeri è inaccettabile”. Il garante per l’infanzia del Comune di Siracusa, Carla Trombino, ha presentato al Tribunale dei minorenni di Catania un ricorso d’urgenza per lo sbarco e l’assegnazione a un centro specializzato dei 13 minorenni a bordo della Sea Watch. Secondo quanto si apprende, il comandante della nave avrebbe comunicato con una mail che anche il terzo servizio igienico della nave nelle prossime ore potrebbe diventare inutilizzabile. I tre bagni usati dai 47 migranti salvati dalla nave e dalle 22 persone che compongono il personale dell’Ong tedesca starebbero per raggiungere la saturazione. Questo tipo di rifiuti non può essere scaricato in quella zona mare non lontana dalla costa. Intanto continuano le pressioni sulla premier britannica, Theresa May, perché’ ottenga da Bruxelles cambiamenti al controverso backstop irlandese, come parte dell’accordo sulla Brexit che per metà febbraio sarà sottoposto di nuovo al voto dei Comuni. Boris Johnson, ex ministro degli Esteri e tra i ribelli Tory più convinti della Brexit, ha avvertito che se May riuscirà ad ottenere da Bruxelles una “clausola di libertà” sul meccanismo che dovrà assicurare il mantenimento di un confine aperto tra Irlanda e Irlanda del Nord, sarebbe “una vera buona notizia per la Brexit” e “otterrebbe il pieno appoggio da tutto il Paese”. Domani verrà  presentata alla Camera dei Comuni una semplice mozione sui prossimi passi del governo per il divorzio dalla Ue, che avverrà  ufficialmente il prossimo 29 marzo, ma sulle cui modalità  resta una gran confusione. Vari deputati ne hanno approfittato per presentare emendamenti con l’obiettivo di forzare il governo a imboccare una strada diversa da quella tenuta finora. Donato Bendicenti ne ha parlato con Salvatore Cicu Forza Italia, Ignazio Corrao M5S/EFDD e Andrea Bonanni la Repubblica