Quale Europa

Lavoro, decreto dignità , reddito di cittadinanza, investimenti. Ma anche Europa. Un discorso articolato quello del presidente del Consiglio Giuseppe Conte al XIII congresso del Movimento cristiano lavoratori. “E’ inutile insistere con una retorica europeista in una logica ipocrita di chi poi guarda ai propri interessi nazionali”, ha detto. “Spogliamoci dell’ipocrisia, affrontiamo i problemi reali, altrimenti è inutile declamare valori e prospettive comuni quando l’Europa viaggia ormai a geometrie variabili e si creano gruppi di nazioni che viaggiano per loro conto e si siedono dove è più confacente all’interesse nazionale. Non è l’Europa che vogliamo”. E ha difeso il reddito di cittadinanza come misura non assistenziale, ma che sprona le persone senza lavoro a ripartire. Oggi è anche la giornata del sindacato. “Noi siamo il vero cambiamento”, dice il nuovo segretario generale Cgil, Maurizio Landini dal palco del XVIII congresso del sindacato. “Bisogna andare tra i lavoratori nei cantieri, nelle campagne, come rinnovata pratica sindacale per tutta la Cgil”. La Cgil, aggiunge, “ha bisogno di rinnovamento, di genere e generazioni. Noi pero’ non siamo quelli della rottamazione. Noi siamo quelli che fanno tesoro delle esperienze”. Intanto il Procuratore presso il Tribunale per i minorenni di Catania, Caterina Ajello, ha chiesto con una lettera ufficiale che vengano fatti sbarcare i minorenni dalla nave ong “Sea Watch 3” ferma nella rada del porto di Siracusa. Fonti investigative parlano di 13 minori a bordo della nave della Ong, di cui otto non accompagnati. La lettera è stata inviata ai Ministri dell’Interno e delle Infrastrutture e trasporti, Matteo Salvini e Danilo Toninelli, al presidente del Tribunale per i minorenni di Catania, al procuratore generale di Catania e al

Prefetto di Siracusa. Donato Bendicenti ne ha parlato con Michele Geraci sottosegretario allo Sviluppo Economico, Silvia Fregolent Partito Democratico e Alessandro Campi Il Messaggero.

Fattori di rischio

L’economia dell’Eurozona frena più del previsto e per questo serve ancora una politica accomodante da parte della Bce e gli stimoli di politica monetaria rimangono essenziali. Lo ha detto Mario Draghi, nel giorno in cui l’istituto di Francoforte conferma i tassi di interesse agli attuali livelli e non cambia le sue linee guida, ribadendo che

il costo del denaro resterà invariato almeno fino all’estate. Secondo Draghi i rischi di recessione sono “bassi” nell’Eurozona e “improbabili” in Italia e in Germania. Tuttavia le prospettive di crescita economica dell’area euro “si sono spostate al ribasso” a causa “della persistenza di incertezze legate a fattori geopolitici , come la brexit, alla minaccia di protezionismo, alla vulnerabilità nei mercati emergenti e alla volatilità dei mercati finanziari”.  Più in generale, secondo Draghi, tutto questo pesa sulla fiducia e “dobbiamo aspettarci un lungo periodo di rallentamento” dell’economia. Riguardo l’euro ha sottolineato che il  tasso di approvazione per l’euro è sui livelli più alti di sempre e non ho dubbi sulla volontà comune di approfondire l’unione monetaria”. Intanto il  tribunale dei ministri di Catania, contraddicendo la richiesta motivata di archiviazione della procura della Repubblica del capoluogo etneo, ha richiesto l’autorizzazione a procedere in giudizio nei confronti del ministro dell’Interno Salvini per il caso Diciotti. La decisione del tribunale dei ministri arriva dopo la richiesta motivata di archiviazione avanzata dalla procura di Catania.  Il  ministro dell’Interno Matteo Salvini sottolinea: “Ai magistrati dico che facciano bene e in fretta. Se uno è colpevole o innocente ha il diritto di saperlo presto. Io mi ritengo innocente”. Oggi Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, celebrando al Quirinale il Giorno della memoria, ha sottolineato: “non è soltanto una ricorrenza, in cui si medita sopra una delle più grandi tragedie della storia, ma è un invito, costante e stringente, all’impegno e alla vigilanza”. Shoah, lo sterminio nei campi di concentramento, Auschwitz rappresentano “un orrore indicibile”. Auschwitz “rimane simbolo del male assoluto. Quel male che alberga nascosto, come un virus micidiale nei bassifondi della società ,  pronto a risvegliarsi, a colpire, a contagiare, a distruggere appena se ne ripresentino le condizioni”. Donato Bendicenti ne ha parlato con Isabella Adinolfi M5S/EFDD, Charles Tannock Conservatori e riformisti e Michael Stabenow FAZ

Prospettive da Davos

L’Italia sogna L’Europa del popolo e per il popolo”, così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel suo discorso al World Economic Forum di Davos. “Il mio governo costituisce la risposta istituzionale al desiderio degli italiani di trovare una nuova prospettiva per il futuro”. E aggiunge: “Il mio compito e la mia priorità come Presidente del Consiglio è preservare questo prezioso patrimonio di fiducia che mi è stato affidato, mettendo in campo soluzioni immediate per le necessità più urgenti del mio popolo”. Conte ha parlato anche di Europa e ha ribadito che deve proteggere la sua gente e i suoi valori come “liberta’, giustizia sociale, trattamento equo per tutti, solidarietà tra popoli e nazioni, stato di diritto”. Conte ha parlato anche di economia: “Il prezzo da pagare per avere una moneta stabile e una bassa inflazione è stato un debito pubblico crescente. Non abbiamo discusso nessuna azione correttiva dei conti finora perché¨ abbiamo appena approvato la legge di bilancio lo scorso dicembre. Siamo all’inizio del nuovo anno, è troppo presto per queste disposizioni”. Sulla crescita economica è ottimista “potrebbe arrivare all’1,5%”, ha detto Conte.  Sul fronte economico interviene anche il ministro dell’Economia Giovanna Tria: “Il problema dell’Italia è che da un decennio, da dopo la crisi finanziaria, abbiamo un tasso di crescita inferiore a quello del resto dell’Europa di circa un punto percentuale. Credo che certamente stiamo soffrendo un forte impatto a causa del rallentamento della Germania, e forse anche della Francia, e dell’Europa”. A Davos è intervenuto anche Romano Prodi che ha parlato di sovranismo: “I nostri “partiti sovranisti” sono in teoria popolari, ma in realtà  con un’autorità  verticale fortissima. Tutto il mondo è alla ricerca di autorità “. Ma a Davos si è parlato anche di Brexit. E’ intervenuto il commissario Ue agli Affari economici Pierre Moscovici: “Sia chiaro, non siamo noi ad aver voluto la Brexit, noi abbiamo bisogno che dentro l’Europa ci sia il Regno Unito. Ma la palla spetta ora a Londra, non a Bruxelles”. E ha aggiunto: “Non posso di certo parlare a nome della Commissione, ma personalmente spero che resterà nell’Unione europea”. Donato Bendicenti ne ha parlato con Antonio Panzeri LeU, Michela Giuffrida Partito Democratico, Stefano Maullu Fratelli d’Italia e Angelo Ciocca Lega

In un’ottica nuova

“L’amicizia franco-tedesca non è solo un sogno, ma una realtà e una necessita ed è garante della pace in Europa”. Così il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ad Aquisgrana, dopo la firma del trattato fra Parigi e Berlino. “Negli ultimi anni, Francia e Germania sono quasi sempre unite, e questo qualche volta irrita gli altri partner”, conclude. I toni si fanno più accesi anche in vista delle elezioni europee, come dice il ministro degli Esteri, Enzo Moavero, parlando con i giornalisti a Bruxelles. “C’è un grande dibattito in questo momento in Europa su come l’Europa dovrà essere e come si dovrà configurare. Ci sono visioni diverse oggi tra gli Stati e negli Stati – prosegue – queste elezioni ci stanno portando su quel terreno. Forse in questo modo si realizzerà quello spazio pubblico europeo di cui si parla. Queste elezioni europee più politiche e legate a visioni diverse di Europa finiscono per animare un dibattito cui non eravamo abituati”. Toni accesi, quindi e sull’ultimo confronto tra Italia e Francia riguardo Moavero precisa: “Siamo paesi amici con un dialogo franco”. Anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte smorza i toni: “Non è in discussione il rapporto con la Francia. Ma quel che sta accadendo nel Mar Mediterraneo, con le tragedie e la difficoltà di realizzare un approccio strutturale al tema della regolazione e della gestione dei flussi, ci impone di allargare lo spettro della nostra riflessione”, osserva il presidente del Consiglio. Anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha preso parte alla convention dei Cinque Stelle e sul reddito di cittadinanza ha detto: “Il reddito era nel contratto di governo, dovevamo cambiare rotta”. Donato Bendicenti ne ha parlato con Andrea Cozzolino Partito Democratico, Rosa D’Amato M5S/EFDD e Angela Mauro Huffington Post

I conti del FMI

Lunedì impegnativo con le parole del direttore generale del Fmi, Christine Lagarde. La situazione finanziaria dell’Italia, assieme a Brexit, è al primo punto fra i principali fattori di rischio globali. Christine Lagarde rassicura che la recessione globale non è dietro l’angolo”. Il fondo monetario internazionale taglia allo 0,6%, dall’1% di ottobre, la previsione di crescita per l’Italia nel 2019, mantenendola allo 0,9% per l’anno successivo. Meno crescita per l’economia globale nel 2019 e 2020, e con più incognite fra cui una possibile escalation nello scontro Cina-Usa sui dazi e un “atterraggio duro” dell’economia cinese. Le nuove stime del Fmi prevedono una crescita globale del 3,7% nel 2018, come tre mesi fa, ma peggiorano il 2019 (3,5% da 3,7%) e il 2020 (3,6% da 3,7%). Immediata la replica del vicepremier Matteo Salvini. “Italia minaccia e rischio per l’economia globale? Piuttosto è il Fmi che è una minaccia per l’economia mondiale, una storia di ricette economiche coronata da previsioni errate, pochi successi e molti disastri”. L’altra donna protagonista di questa giornata è la premier britannica, Theresa May che ha ribadito la sua opposizione a un secondo referendum sulla Brexit nel suo discorso alla Camera dei Comuni. “Il nostro lavoro è attuare i risultati del primo”.

Theresa May afferma di essere disponibile a un “dialogo costruttivo e senza precondizioni” con le opposizioni su un piano B sulla Brexit. Inoltre la premier esclude che la richiesta di un rinvio dell’uscita dall’Ue del 29 marzo possa essere rivolta a Bruxelles senza la preliminare indicazione di una nuova bozza d’intesa. Mentre sui migranti interviene il presidente del Consiglio Giuseppe Conte: “C’è da parte del nostro governo una insistita attenzione verso la regione del corno d’Africa che si completa anche con l’attenzione verso altri Paesi di importanza strategica per l’interesse dell’Italia e dell’intera Ue. L’ Italia non vuole agire da sola, ma incitare l’intera Ue a prestare attenzione allo sviluppo sociale ed economico alla regione del Corno d’Africa e degli altri paesi dell’Africa”. Donato Bendicenti ne ha parlato con Piernicola Pedicini M5S/EFDD, Elisabetta Gardini Forza Italia ed Enrique Serbeto ABC

Il ruolo dell’Europa

“L’Unione Europea non è un comitato d’affari ma una comunità  di valori sulla quale si costruisce la convivenza dei popoli europei e la coesione sociale è importante nella vita comunitaria”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a Berlino al termine di un incontro con il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier. “Bisogna quindi dialogare con le persone che la pensano diversamente, questa è la chiave dell’Unione Europea”. e lo sguardo va alle prossime elezioni europee di maggio “un grande esercizio democratico”, sottolinea Mattarella.  Il Presidente fa riferimento anche alle parole del presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, sull’uso eccessivo dell’austerity “hanno stimolato – dice Mattarella – alcune riflessioni che è giusto fare. E’ un tema che richiama tutti i Paesi dell’Unione ad una riflessione accurata nell’avvicinarsi alle elezioni europee”. Riguardo alla brexit il presidente sottolinea: “la Gran Bretagna rimane un Paese amico e alleato: chiediamo solo la chiarezza delle posizioni. L’uscita di Londra dall’Unione è “motivo di rammarico” perchè “noi sottolineiamo il valore dell’Unione Europea”.

Intanto il ministro dell’Interno Matteo Salvini, oggi ad Afragola ribadisce l’attenzione dello Stato per il territorio. “Stiamo lavorando sulle misure per contrastare il racket e la criminalità e stare al fianco degli imprenditori vittime. Ieri è stato nominato il nuovo responsabile della direzione antiracket e antiusura e stiamo rivedendo il sistema di protezione di pentiti, testimoni di giustizia, parenti e familiari con due percorsi diversi più efficaci e il sistema delle scorte per valutare con valutazioni tecniche, non politiche, chi ha bisogno di più protezione e chi, invece, non ne ha bisogno e può anche prendere il taxi o il bus”. Donato Bendicenti ne ha parlato con  Elena Murelli Lega, Paolo Natale sociologo e Lucio Malan Forza Italia

Il decretone

“Oggi è una giornata importante e a vincere sono, come sempre, i cittadini. Un risultato che ripaga anni di battaglie portate avanti dal M5s”. Così il vicepremier Luigi Di Maio dopo il vertice il vertice di maggioranza a Palazzo Chigi su pensioni e reddito di cittadinanza. Il consiglio dei ministri presenta il decretone con tutte le misure. Palazzo Chigi annuncia che le risorse ci sono per quota 100 e reddito di cittadinanza. Berlusconi oggi è andato in Sardegna in vista delle elezioni e da lì ha annunciato la sua candidatura alle europee. Sul fronte brexit dopo la bocciatura dell’accordo la premier britannica May deve presentare un “piano B” sul quale i deputati voteranno solo il 29 gennaio. Theresa May cerca di convincere all’accordo le altre forze politiche che le hanno più volte contestato la mancanza di un dialogo. “Non sarà un compito facile ma i deputati sanno che hanno il dovere di agire nell’interesse nazionale, di arrivare ad un compromesso”, ha dichiarato davanti a Downing Street.

Intanto il leader dei laburisti, Jeremy Corbyn, ha scritto una lettera a tutti i suoi deputati, chiedendo loro di non partecipare a colloqui con la premier

Theresa May fino a quando lei non avrà escluso la possibilità di un no deal, cioè l’uscita caotica dall’Ue senza accordo su divorzio e futuro. L’inquilina di Downing Street sta incontrando rappresentanti di maggioranza e opposizione, dopo che il Parlamento martedì ha sonoramente bocciato l’accordo che aveva raggiunto con l’Ue sulla Brexit. Donato Bendicenti ne ha parlato con Ettore Licheri Movimento 5 Stelle, Massimo Ungaro Partito Democratico e Fabio Martini La Stampa

Mozione di sfiducia

Grande incertezza sul fronte brexit dopo la disfatta della May con la bocciatura del suo accordo. Da Bruxelles, il capo negoziatore Ue, Michel Barnier, avverte che mai il rischio di un no deal è stato così forte. May, già alla guida di un governo di minoranza (risicata) con il sostegno degli Unionisti irlandesi, è in bilico dopo l’iniziativa del leader laburista, Jeremy Corbyn, che ha formalizzato oggi la mozione di sfiducia annunciata ieri: se approvata significherebbe la fine della carriera politica della premier. Nell’ultimo scontro frontale in Parlamento, Corbyn ha sottolineato che “qualunque primo ministro si sarebbe dimesso” dopo la disfatta di ieri ai Comuni, che hanno bocciato il suo accordo con Bruxelles con ben 230 voti di differenza. Ma davanti alla possibilità di vedere Corbyn a Downing Street, la sua maggioranza dovrebbe ricompattarsi questa sera, e tenere a galla la premier. La May rispondendo a Corbyn, ha avvertito che le elezioni sarebbero la soluzione peggiore. “Il popolo britannico – ha ricordato – vuole che i parlamentari vadano avanti con la Brexit. Un’elezione impedirebbe questo. Significherebbe che l’articolo 50 dovrebbe essere prorogato e questo creerebbe incertezza. Il voto alimenterebbe divisioni profondi”. L’Ue continua a ostentare compattezza nel ribadire che il divorzio non è più negoziabile, ma allo stesso tempo continua a considerare un rinvio della scadenza del 29 marzo, perché’ nessuno vuole un addio di Londra senza accordo. Intanto il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez, intervenendo nella plenaria dell’Europarlamento, a Strasburgo sottolinea: “Dimenticare la storia è un lusso che non possiamo permetterci dato che abbiamo di fronte un autoritarismo che vive di nostalgia inventata”. Continua il viaggio del presidente del Consiglio Giuseppe Conte in Africa e dal Ciad lancia il monito: “Servono più risorse per l’Africa. Se l’Europa continuerà con questa miopia, continuerà a farsi del male. Mentre il ministro dell’Interno Matteo Salvini è in Sardegna e tranquilla che i soldi ci sono per le misure della manovra. Donato Bendicenti ne ha parlato con Patrizia Toia Partito democratico, Massimiliano Salini Forza Italia, Mara Bizzotto Lega e Sergio Cofferati LeU

L’autocritica di Juncker

L’euro fa vent’anni e al durante la cerimonia il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker ammette: “Le politica di austerità dell’Eurozona sono state a volte avventate. Questa è una cosa che mi riguarda personalmente perché sono stato presidente

dell’Eurogruppo nel momento più grave della crisi economica e finanziaria. “Mi rincresce – continua il presidente della Commissione – che abbiamo dato troppa importanza all’influenza del Fondo Monetario Internazionale. Mi è sempre dispiaciuta la mancanza di solidarietà che è apparsa al momento di quella che è chiamata la crisi greca. Non siamo stati abbastanza solidali e abbiamo insultato e coperto di invettive

la Grecia”. Parole a cui non mancano le reazioni, come quella del vicepremier e ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio: “Le lacrime di coccodrillo non mi commuovono. Juncker e tutti i suoi accoliti hanno devastato la vita di migliaia di famiglie con tagli folli mentre buttavano 1 miliardo di euro l’anno in sprechi come il doppio Parlamento di Strasburgo. Sono errori che si pagano”.

Da Strasburgo interviene il presidente della Bce Mario Draghi, intervenendo nella sessione plenaria del Parlamento Europeo “Gli sviluppi recenti dell’economia nell’Eurozona “sono stati più deboli del previsto e le incertezze, in particolare connesse a fattori globali, restano prominenti. Quindi, non c’è spazio per abbassare la guardia; serve ancora un ammontare significativo di stimolo di politica monetaria, per sostenere l’ulteriore rafforzamento delle pressioni e gli sviluppi dell’inflazione nel medio termine”.

Per cui sono necessari stimoli significativi di politica monetaria, spiega Draghi. Intanto il premier Conte è in Niger e chiama in causa L’Europa. “Sulla gestione dei migranti in Europa non c’è stata nessuna svolta”, dice. E aggiunge: “L’Italia vuole un’Europa più forte, responsabile e solidale. l’Europa rischia di franare sotto il peso del problema irrisolto dell’immigrazione. E’ un rischio serissimo”. Oggi è una giornata importante anche per la brexit, infatti questa sera alla Camera dei Comuni si vota sull’accordo di ritiro del Regno Unito dall’Ue. Donato Bendicenti ne ha parlato con Laura Ferrara M5S/EFDD e Brando Benifei Partito Democratico

Un giorno di giustizia

L’arresto di Cesare Battisti non è un “punto d’arrivo ma un punto partenza. Sono sicuro che le forze dell’ordine, con i servizi d’intelligence, potranno riassicurare alle galere altre decine di delinquenti, vigliacchi e assassini che sono in giro per il mondo a godersi la vita”. Lo ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini dopo l’arrivo a Ciampino di Cesare Battisti.

Plaude il ministro della giustizia Alfonso Bonafede: “Oggi diciamo al mondo che nessuno può sottrarsi alla giustizia italiana. Battisti si è macchiato di reati gravissime. Sono passati tanti anni ma le ferite non sono state lenite. Questo è il risultato di una squadra che lavora compatta, non solo del Governo e delle forze dell’ordine ma di tutte le istituzioni italiane. E’ un risultato storico, se le istituzioni sono compatte non ci ferma nessuno”. Inoltre il ministro Salvini in una conferenza stampa a Palazzo Chigi è tornato sul tema dei migranti: “I numeri ci danno assolutamente ragione. Il 2019 è il primo e unico degli ultimi anni in cui fino ad oggi si sono registrate più espulsioni che arrivi di migranti: 53 sbarchi dall’1 gennaio, il 93% in meno dello stesso periodo dell’anno scorso quando furono 840. Intanto sul fronte brexit la premier britannica, Theresa May, ha chiesto ai parlamentari, 24 ore prima del voto definitivo, di “dare una seconda occhiata” all’intesa da lei raggiunta con Bruxelles perché’ “l’Ue non la cambierà”. Nel suo intervento davanti ai Comuni ha ammesso che “non è perfetto ed è un compromesso”. Inoltre, alla vigilia del cruciale voto sull’accordo sulla Brexit da lei negoziato con i leader dell’Unione Europea ha precisato: “Non credo che la data del 29 marzo dovrebbe essere rinviata”. Donato Bendicenti ne ha parlato con Marco Affronte Verdi, Marco Zanni Lega, Raffaele Fitto Fratelli d’Italia e Andrea Bonanni La Repubblica