L’attitudine alla responsabilità

Cerimonia della giornata internazionale della donna al Quirinale. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha reso omaggio all’impegno delle donne protagoniste del cammino verso la progressiva conquista della parità  dei diritti e  ha posto l’accento sulla necessità  di continuare a profondere energia per “prevenire e impedire che le donne diventino il bersaglio dell’odio e del risentimento”. Poi Mattarella ha voluto lanciare un richiamo alla responsabilità : “Le donne, nella guida di questo processo politico di avanzamento, hanno saputo tenere bene in vista gli interessi generali, anche quando le dinamiche dei partiti inducevano alla contrapposizione e al conflitto. E’ un grande merito storico. Le donne parlamentari hanno spesso, all’occorrenza, saputo intendersi; e operare, impegnarsi, battersi insieme. Credo che questo rappresenti una lezione repubblicana. Abbiamo ancora, e questo riguarda tutti – e avremo sempre bisogno di questa attitudine; del senso di responsabilità  di saper collocare al centro l’interesse generale del Paese e dei suoi cittadini”. Richiamo, quello del presidente della Repubblica, che arriva in un post elezioni ancora tutto da definire. Mentre nel Partito democratico si esclude un’alleanza con il Movimento 5 Stelle e  si attende la direzione di lunedì nella quale verranno ufficializzate le dimissioni di Matteo Renzi che non parteciperà  alle prossime primarie. Domani più di trecento tra deputati e senatori M5S si riuniranno a Roma, un incontro organizzativo in cui si parlerà della burocrazia d’ingresso, dei regolamenti parlamentari e si inizierà  a fare un primo censimento sulle Commissioni. Intanto nel centrodestra  Matteo Salvini torna tra i banchi di un mercato a Milano per ringraziare gli  elettori e ribadire la sua ferma intenzione di governare. La giornata politica al centro della discussione tra Donato Bendicenti e le sue ospiti Silvia Fregolent (Partito democratico) e Maria Rizzotti (Forza Italia).

Così lontani, così vicini

In attesa che il Parlamento si insedi, Movimento 5 Stelle e coalizione di Centrodestra alla ricerca di una maggioranza che consenta la formazione di un governo. Le divisioni nel Partito democratico, dopo l’annuncio delle dimissioni di Renzi, aprono diversi scenari. Stamani Carlo Calenda è andato al Nazareno per iscriversi al Pd ribadendo: “Non sono l’anti-Renzi e se c’è alleanza con il M5S il mio tesseramento sarà il più breve della storia”. Sulla stessa linea Andrea Orlando: “Il 90% del gruppo dirigente è contrario ad un’alleanza con il M5S o la destra”. Intanto da Bruxelles, la Commissione europea fa sapere di voler dare più tempo all’Italia sul Def, il termine per la presentazione è fine aprile, qualora non ci fosse ancora un governo pienamente nelle sue funzioni ma, avverte, si registrano “squilibri eccessivi, un debito troppo alto e una bassa produttività che rallentano lo slancio delle riforme”. Questi i temi dibattuti da Donato Bendicenti e i suoi ospiti: Marco Conti (Il Messaggero), Giovanni Guzzetta (costituzionalista) e Tobias Piller (corrispondente Frankfurter Allgemeine Zeitung).

La Bussola, puntata del 6 marzo 2018

Dopo il voto, occhi puntati sui numeri per verificare le possibilità di formare una maggioranza. Primo banco di prova sarà l’elezione dei nuovi presidenti di Camera e Senato il 23 marzo. Salvini conferma di essere lui il candidato premier della coalizione di centrodestra che si presenterà compatta al Quirinale. Matteo Renzi, dopo l’annuncio delle dimissioni, torna a ribadire che il Pd deve stare all’opposizione e “se qualcuno la pensa diversamente, lo dica in direzione o nei gruppi parlamentari”. Intanto Luigi Di Maio torna nel suo collegio da vincitore per festeggiare in famiglia prima di riprendere l’attività politica. In attesa che il nuovo Parlamento si insedi e inizino le consultazioni al Quirinale ragioniamo sui possibili scenari con i nostri ospiti: Walter Verini (PD), Francesco Paolo Sisto (Forza Italia), Giovanni Tortorolo (Askanews) e Ferdinando Nelli Feroci (presidente IAI).

L’ordine nuovo

Il giorno dopo le elezioni, il Movimento 5 Stelle sfonda al Sud e la Lega di Matteo Salvini stravince al Nord. Il Partito democratico al minimo storico e Matteo Renzi fa un passo indietro. In attesa che si completi lo scrutinio e i seggi vengano assegnati si comincia a ragionare su quali saranno le scelte del presidente della Repubblica e a chi verrà affidato l’incarico di governo. Donato Bendicenti ne parla con i suoi ospiti: Massimiliano Panarari (comunicazione politica LUISS Roma), Alessandro Campi (Storia delle Dottrine Politiche Univ. Perugia), Federico Geremicca (La Stampa), Andrea Bonanni (La Repubblica) e lo scrittore Gianrico Carofiglio.

In vista del voto

Campagna elettorale ormai agli sgoccioli. Domenica 4 marzo si vota e i partiti lanciano gli ultimi appelli prima della giornata elettorale. Mentre il Movimento 5 Stelle presenta la squadra di governo al Salone delle Fontane all’Eur, al Tempio di Adriano si tiene una manifestazione unitaria del centrodestra che ribadisce il suo impegno a non aprirsi ad altre coalizioni. Intanto il segretario del PD Matteo Renzi nella consueta diretta Facebook “Matteo risponde dice:”Ce la giochiamo sul filo dei voti per essere il primo partito. Fare del Pd il primo partito è importante per l’Italia. Non lasciate questo Paese nelle mani di chi odia”. E stamattina il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni nel corso del suo intervento al Talent Garden di Roma ha commentato i dati positivi pubblicati dall’Istat: “Non dobbiamo disperdere l’occasione che abbiamo davanti, perché la transizione del nostro sistema industriale è riuscita a reggere la sfida della competitività e dell’innovazione e perché i fondamentali della nostra economia continuano a dare segnali positivi”. Queste le tematiche al centro della discussione tra Donato Bendicenti e i suoi ospiti Fabio Rampelli (Fratelli d’Italia) e Vinicio Peluffo (Partito Democratico).

Meno 4

 

I partiti lanciano la volata finale in vista del voto di domenica. Il Pd insiste sui risultati dei governi a guida dem e sulla credibilità del programma. Il centrodestra si prepara alla manifestazione unitaria di domani a Roma e sempre domani i Cinque Stelle presenteranno la lista dei ministri di un eventuale governo del Movimento. Ai programmi elettorali e al tema alleanze è dedicata la puntata odierna della Bussola. Ospiti di Donato Bendicenti: Silvio Berlusconi (Forza Italia), Emanuele Fiano (PD) e Edoardo Rixi (Lega).

Conto alla rovescia

La campagna elettorale. In vista del voto del 4 marzo Silvio Berlusconi scioglie le riserve e conferma per giovedì la manifestazione unitaria del centrodestra. Intanto dal centrosinistra, Renzi annuncia subito 9 miliardi per le famiglie mentre il Movimento 5 Stelle ha pronta una lista di ministri da sottoporre al Colle. A Bruxelles una delegazione di lavoratori dell’Embraco e di rappresentanti sindacali ha incontrato alcuni eurodeputati italiani e il presidente dell’Europarlamento Tajani per parlare della situazione dei dipendenti dell’azienda. Questi i temi dibattuti da Donato Bendicenti e i suoi ospiti: Giorgio Sorial (Movimento 5 Stelle) e Lorenzo Dellai (Civica popolare).

Volata finale

 

Volata finale in vista delle elezioni politiche del 4 marzo. Continua la campagna elettorale con Luigi Di Maio candidato premier del Movimento 5 Stelle cha annuncia la presentazione della lista dei ministri e ribadisce la ferrea volontà di combattere gli sprechi. Nel centrosinistra Matteo Renzi parla davanti ad Assolombarda difendendo il jobs act e a Brescia insiste sulla non sostenibilità  di misure come la flat tax. Flat tax punto fermo nel programma del centrodestra, nel quale rimane ancora l’incognita su chi sarà il candidato di Forza Italia. Berlusconi si è riservato un’attesa di qualche giorno prima di fare il suo nome, anche se tutti immaginano sarà  Antonio Tajani. La giornata politica al centro della discussione tra Donato Bendicenti e i suoi ospiti Maurizio Lupi (Noi con l’Italia) e Benedetto Della Vedova (+ Europa).

Il modo migliore

L’impegno europeo in Africa e nel Sahel è “il modo in cui l’Europa lavoro insieme ed è il modo migliore per battere le posizioni populiste e antieuropee”. Così il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni,a Bruxelles, in una dichiarazione congiunta assieme alla cancelliera tedesca Merkel e il presidente francese Macron. Nel frattempo arriva un nuovo chiarimento da parte del presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker sui suoi timori di un governo non operativo dopo il voto italiano: “Sono stato frainteso, non sono preoccupato”. In Italia prosegue la campagna elettorale: Luigi Di Maio annuncia l’invio della lista dei possibili ministri da sottoporre al presidente della Repubblica in caso di vittoria elettorale. Il PD insiste sulla credibilità delle proposte presentate agli elettori mentre Berlusconi rassicura che sarà lui a fare il regista di un governo di centrodestra. Questi i temi dibattuti da Donato Bendicenti e i suoi ospiti: Lucio Malan (Forza Italia) e Bruno Tabacci (+Europa).