Il grano e la stoppia

“La procura di Trapani ha in corso indagini sull’ipotesi di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina che coinvolgono non le ong come tali ma persone fisiche appartenenti alle ong” così il procuratore aggiunto di Trapani, Ambrogio Cartosio, nel corso dell’audizione svolta questa mattina in commissione Difesa al Senato nell’ambito dell’indagine conoscitiva sull’attività  di controllo dei flussi migratori nel Mediterraneo. E le Ong rispondono alla polemiche di questi giorni con una conferenza #Ongatestaalta che si è tenuta questa mattina alla Sala Capranichetta, davanti Montecitorio. Un incontro in cui le Organizzazioni hanno rimarcato con forza il loro obiettivo principale, quello di salvare vite, e hanno ribadito la necessità  di non generalizzare e fare strumentalizzazioni politiche. A proposito di immigrazione  al via stamani  alla Corte Europea di Giustizia le cause di Ungheria e Slovacchia contro la decisione del consiglio Ue sul programma di ricollocamenti dei richiedenti asilo da Italia e Grecia, che scade a settembre. Ma quella dei migranti non è l’unica questione che anima la politica interna italiana. Non accenna infatti a smorzarsi la polemica tra Movimento 5 Stelle e Partito democratico sul presunto conflitto d’interessi che interesserebbe l’attuale sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi. Tutto parte da alcune rivelazioni fatte dal giornalista Ferruccio De Bortoli nel suo nuovo libro, in base alle quali la Boschi, all’epoca ministra per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento, avrebbe chiesto a Unicredit di comprare Banca Etruria, banca il cui vicepresidente è stato il padre e nella quale lavorava il fratello della ministra. Maria Elena Boschi ha da subito rigettato ogni accusa, ma il Movimento 5 Stelle ne ha chiesto oggi le dimissioni. Intanto alla vigilia della presentazione del testo base sulla legge elettorale in Commissione Affari costituzionali i partiti ribadiscono le loro posizioni. Forza Italia, Articolo 1- MDP e Fratelli d’Italia si sono detti favorevoli ad un provvedimento che tenga conto delle modifiche imposte dalla Consulta alla vecchia normativa, il Partito Democratico non si è espresso a riguardo, mentre il Movimento 5 Stelle ha parlato  di totale apertura al dialogo, La Francia invece è alle prese con il post elezioni presidenziali, ma la situazione in vista delle legislative dell’11 e 18 giugno appare un po’ confusa. Il grande interrogativo riguarda la scelta del premier da parte del neo presidente Emmanuel Macron. Quest’ultimo ha detto di aver già  deciso il nome e di volerlo svelare solo all’indomani del suo insediamento, domenica prossima, quando riceverà  il testimone da Francois Hollande. Domani verrà  pubblicata la lista dei candidati di En Marche! alle legislative, ma un nome sicuramente non apparirà . E’ quello di Manuel Valls , l’ex premier socialista, la cui candidatura  è stata respinta dal movimento di Macron. Questi gli argomenti affrontati da Donato Bendicenti con i suoi ospiti Giuseppe Civati (Possibile) e Fabrizio Cicchitto (Alternativa Popolare).

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *