L’anniversario

14 luglio, la Francia festeggia la presa della Bastiglia nel primo anniversario dell’attentato a Nizza. Alla parata a Parigi anche il presidente degli Stati Uniti Donald Trump invitato in occasione del centenario dell’entrata in guerra degli USA, a fianco della Francia, nella prima Guerra mondiale. Nel pomeriggio Macron ha preso parte alla commemorazione dell’attentato a Nizza che provocò, un anno fa, la morte di 86 persone e il ferimento di 450. In Italia, sono ripresi con maggiore intensità gli sbarchi di migranti. Quasi 5mila persone solo nella giornata odierna e circa 1500 sono attesi per domani. Questi alcuni dei temi affrontati nella puntata odierna della Bussola. Ospite di Donato Bendicenti il direttore di ‘AffarInternazionali.it’, Giampiero Gramaglia.

Un americano a Parigi

Primo giorno a Parigi per il presidente americano Donald Trump invitato dal presidente Emmanuel Macron ad assistere alla sfilata del 14 luglio sugli Champs-Elysees. A Parigi in mattinata, anche la visita della Cancelliera Angela Merkel per il 19° Consiglio dei ministri franco-tedesco. Entrambi hanno espresso la volontà a lavorare per una maggiore cooperazione in materia di sicurezza e difesa europea. Macron è anche tornato sulla questione migranti esprimendo l’impegno della Francia per migliorare l’accoglienza dei rifugiati e al contempo massima fermezza nel rimpatrio dei migranti economici. Sul fronte interno il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni è tornato sulla vicenda delle banche venete rivendicando l’operato del Governo: “Chi parla di regali ai banchieri fa facile demagogia”, perché “noi siamo intervenuti per salvare milioni di risparmiatori, centinaia di migliaia di Pmi, per le quali il fallimento delle banche sarebbe stato devastante”. Questi alcuni temi affrontati da Donato Bendicenti e i suoi ospiti: Daniele Viotti (Pd), Isabella Adinolfi (Movimento 5 Stelle), Charles Tannock (Riformisti e Conservatori) e Adriana Cerretelli (Il Sole 24 Ore).

Il nodo della condivisione

La crisi dei migranti il tema al centro dell’incontro tra Paolo Gentiloni, Angela Merkel e Emmanuel Macron a margine del vertice sui Balcani occidentali in corso a Trieste. Apertura di Francia e Germania all’accoglienza per i migranti che fuggono dalle guerre ma nessuno spazio per quegli economici ed impegno comune per interventi in Africa e stabilizzazione della Libia. Paolo Gentiloni ha confermato l’impegno dell'”Italia” nel salvataggio delle vite in mare e nell’accoglienza ma al tempo stesso “si batte perché la politica migratoria non sia affidata soltanto ad alcuni paesi ma sia condivisa da tutta l’Unione europea”. Questo il giorno dopo la riunione dei vertici di Frontex con la delegazione italiana che chiedeva la revisione della missione Triton, attualmente in carico interamente al nostro paese. Fabrice Leggeri, il direttore dell’Agenzia, ha assicurato che un gruppo di lavoro elaborerà proposte di modifica della missione ma che ad ogni modo “non è solo una questione tra Italia e Frontex, per essere adottato il piano operativo deve vedere d’accordo tutti gli Stati partecipanti”. La crisi dei migranti è uno dei temi dibattuti da Donato Bendicenti e i suoi ospiti: Brando Benifei (Pd), Tiziana Beghin (Movimento 5 Stelle), Eleonora Forenza (Sinistra unitaria europea) e Enrico Tibuzzi (Ansa).

La funzione della crescita

L’Unione europea alza un muro alla proposta di Matteo Renzi di rottamare il fiscal compact. “Un film già visto” è il secco commento del segretario del Pd forte dell’appoggio del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. Sono “d’accordo – sottolinea il ministro al termine dell’Ecofin – con l’idea che il debito si abbatte con la crescita e che di conseguenza lo spazio fiscale disponibile a un paese deve essere utilizzato avendo in mente questo obiettivo, decidendo quali sono le misure che sostengono la crescita meglio di altre”. Padoan ha però aggiunto che la proposta non lo riguarda perché esterna al Governo. Dure le opposizioni che accusano Renzi di fare solo propaganda. “Renzi parla di fiscal compact e di migranti? Solo chiacchiere, altrimenti, se fa sul serio, Gentiloni avvii procedura per rivedere i trattati, in base alle leggi europee”. È il duro commento di Matteo Salvini. Ad un anno dalla sua elezione alla guida del governo britannico, Theresa May interviene per rilanciare la sua leadership in vista di Brexit. E sulla Brexit un poco conciliante Boris Johnson, capo della diplomazia inglese, ha invitato gli europei “a farsi un giro” se si aspettano che Londra paghi il conto della Brexit. Questi alcuni dei temi dibattuti da Donato Bendicenti e i suoi ospiti: Isabella De Monte (PD), Salvatore Cicu (Forza Italia), Eleonora Evi (Movimento 5 Stelle) e Andrea Bonanni (La Repubblica).

Tempi e modi

L’Unione europea boccia la proposta di Renzi sul fiscal compact. Il segretario del Pd propone di “tornare per 5 anni ai parametri di Maastricht, con il rapporto deficit-Pil al 2,9%” al fine di ridurre le tasse e favorire gli investimenti. Per Jeroen Dijsselbloem, il presidente dell’Eurogruppo “non è una decisione che un Paese può prendere da solo” mentre per il commissario all’Economia Pierre Moscovici all’Europa serve “un’Italia al centro della zona euro, che rispetta le regole che sono intelligenti e che sono applicate in maniera intelligente e flessibile nel suo caso”. E liquida la questione con una rapida battuta anche il nostro ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan: “Un tema per la prossima legislatura”. Sul fronte nazionale è polemica tra Movimento 5 Stelle e PD che punta a introdurre il reato di apologia al fascismo. Intanto il segretario della Lega Matteo Salvini in un’intervista apre a ipotesi di dialogo con i grillini. Per il leader del Carroccio i Cinque Stelle non sono il male assoluto come invece crede Silvio Berlusconi. “Non c’è nessuna intesa da fare con i vecchi partiti che hanno già governato questo Paese”. É la replica di Luigi Di Maio. Questi alcuni dei temi discussi da Donato Bendicenti e i suoi ospiti: Matteo Mauri (Pd), Fabio Rampelli (Fratelli d’Italia-AN) e il direttore di Demopolis, Pietro Vento.

La condizione necessaria

Al via il G20 ad Amburgo tra manifestazioni e proteste. Il bilancio, non ancora definitivo parla di 159 feriti tra le forze dell’ordine e almeno 100 tra i manifestanti. Migliaia di black bloc che ha seminato caos e disordine. La prima giornata del Summit sarà ricordata anche per il primo faccia a faccia tra Donald Trump e Vladimir Putin. “E’ un onore incontrarla” ha detto Trump, all’inizio, stringendo la mano di Putin. “Sono lieto di vederti di persona e spero che la nostra riunione porti risultati”, la risposta del presidente russo. Un pensiero al nostro paese è stato rivolto, al suo arrivo ad Amburgo, dal presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk in merito alla crisi dei migranti: “l’Italia può contare sull’aiuto dell’Europa in ogni dimensione, ma questo non può significare una maggiora apertura delle porte dell’Europa all’immigrazione illegale”. E sulla crisi migranti è tornato anche il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni che in una pausa dei lavori ha ricordato come l’Italia continui a fare la sua parte nei salvataggi in mare ma non c’è “una capacità illimitata di accoglienza” e che nonostante tutti si dimostrino molto solidali con il nostro Paese questa “grandissima solidarietà” fatichi poi “a tradursi in fatti concreti”. Questi alcuni degli argomenti che Donato Bendicenti affronta con i suoi ospiti: Walter Verini (Pd) e Elena Centemero (Forza Italia).

A porti chiusi

“La riunione è andata secondo le aspettative, perché c’era un’agenda che era già stata disegnata dall’incontro di Parigi di domenica scorsa e dalla Commissione europea”. Così il ministro dell’Interno Marco Minniti al termine del vertice informale di Tallinn. Posizione unanime dei ministri rappresentanti i 27 paesi dell’Unione su: aiuti alla Libia, codice di condotta delle ONG, che verrà redatto dal nostro paese, e rimpatri con la stretta sui visti. Sulla possibile apertura dei porti di altri paesi per gli sbarchi il Ministro ha aggiunto che “la regionalizzazione della missione Triton non era all’ordine del giorno di questa riunione, è però evidente che ci sono posizioni contrastanti: noi manteniamo il nostro punto di vista, altri mantengono il loro: ne discuteremo nella sede formale di Frontex con la necessaria fermezza”. Di migranti si è parlato anche in un incontro alla Farnesina tra il ministro Alfano e il suo omologo francese: “La crisi dei migranti non può essere fermata solo nelle acque del Mediterraneo. Ci vuole un lavoro a sud della Libia”. E la crisi dei migranti continua ad essere uno dei temi al centro del dibattito politico. Donato Bendicenti ne parla con Francesco Nicodemo (Pd) e Luca Frusone (Movimento 5 Stelle).

L’etica della responsabilità

“È difficile pensare che ci possa essere una missione internazionale di salvataggio, ma che poi l’accoglienza sia di un solo paese. È chiaro qual è il problema che abbiamo posto? Così il ministro dell’Interno Marco Minniti, in un’informativa alla Camera alla vigilia del vertice informale di Tallin dove appunto si discuterà delle misure che la Commissione vuole mettere in atto per affrontare la crisi migratoria che vede il nostro paese in prima linea. “Temo – ha aggiunto Minniti – bisogni tornare a una parola più antica che si chiama ‘etica della responsabilità’. E se l’Europa che non comprende questo è un’Europa che rischia di perdere un pezzo importante di se stessa”. Il ministro Minniti è tornato anche sulla polemica scatenata dall’annuncio del ministro della Difesa austriaco Doskozil di voler schierare carri armati ai confini del Brennero per controllare le frontiere. Oggi Vienna fa un passo indietro con la dichiarazione del cancelliere Christian Kern: “Al momento l’Austria non eseguirà alcun controllo ai confini del Brennero e non sta per ricorrere all’impiego dell’esercito”. La crisi migratoria e le risposte dell’Europa sono al centro del dibattito della puntata odierna. Ospiti di Donato Bendicenti: Silvia Costa (Pd) e Laura Agea (Movimento 5 Stelle).

Il fiasco dell’Europa


L’emergenza migranti spacca l’Europa: dopo il no di Francia e Spagna alla richiesta di deviare gli sbarchi nei loro porti, arriva l’annuncio dell’Austria di voler schierare 750 soldati al valico del Brennero per fermare gli arrivi. Immediata la reazione della Farnesina che ha convocato per protesta l’ambasciatore austriaco a Roma. Intanto scontro istituzionale a Strasburgo tra il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker e il presidente dell’Europarlamento, Antonio Tajani. Juncker, in Aula per presentare i risultati della presidenza maltese e della crisi migratoria, si è adirato per i pochi parlamentari presenti, definendo il Parlamento “ridicolo”. Subitaneo il rimprovero del presidente Tajani: “Moderi i termini”. La Commissione ha poi presentato un piano d’azione per sostenere l’Italia sotto pressione per l’aumento degli sbarchi. Si va da uno stanziamento supplementare di 35 milioni per il nostro paese al rafforzamento delle capacità delle autorità libiche con un progetto da 46 milioni di euro. Da 500 esperti in rimpatri da affiancare alle nostre autorità per accelerare le procedure ad accordi con Egitto, Tunisia ed Algeria per istituire un centro di coordinamento di soccorso marittimo. L’emergenza sbarchi è il tema al centro del dibattito della puntata odierna. Ospiti di Donato Bendicenti: Paolo De Castro (Pd) e Raffaele Fitto (Direzione Italia).

La rotta da condividere

In attesa che domani, nella sua riunione settimanale, la Commissione europea discuta della situazione dei migranti in Italia, il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha sottolineato come esista un rischio reale che i flussi diventino, per il nostro paese, “insostenibili, alimentando reazioni ostili nel nostro tessuto sociale”. La Commissione presenterà varie misure concrete che verranno poi discusse dai ministri dei vari Paesi nel vertice informale di giovedì prossimo a Tallin. Intanto la Francia ha già respinto la proposta italiana di accogliere nei propri porti i migranti salvati nelle acque internazionali dalle navi mercantili e da quelle delle Ong. Per Macron è necessario “arginare queste grandi migrazioni e coordinare un’azione efficace e umana” in ambito comunitario ed è inoltre doveroso riformare profondamente il sistema d’asilo. Il presidente francese inoltre, nel suo discorso al Congresso riunito a Versailles, ha manifestato l’intenzione di ridurre di un terzo il numero dei parlamentari delle due Camere e che il Parlamento venga eletto con una dose di proporzionale. Primi effetti pratici della Brexit. Entrerà in vigore immediatamente il divieto per le navi Ue di pescare in acque britanniche. Ad annunciarlo il ministro all’ambiente Michael Gove. Questi alcuni dei temi affrontati da Donato Bendicenti e i suoi: Michela Giuffrida (Pd) e Massimiliano Salini (Forza Italia).