L’ultima copia?

La manovra al centro del dibattito. Si lavora ai conti, intanto si fa sempre più probabile l’ipotesi che la decisione della commissione Ue sulla manovra dell’Italia possa slittare. A sostenere l’ipotesi di un rinvio, si osserva a Bruxelles, sono diversi fattori. Primo tra tutti, il dialogo ancora in corso tra Roma e la Commissione europea. Un confronto che oggi ha registrato nuovi sviluppi con l’invio a Bruxelles di uno ‘schema’ con il nuovo quadro macroeconomico e con il rapporto deficit-pil al 2,04% e i colloqui telefonici avuti da il ministro Tria con i commissari Moscovici e

Dombrovskis. Inoltre a spingere in favore di un rinvio potrebbero essere indirettamente anche la grande incertezza che ancora circonda la brexit e la situazione di tensione venutasi a creare in Francia per le proteste di piazza (e i conseguenti effetti sui conti pubblici di oltralpe). Tutti elementi potenzialmente destabilizzanti per l’Ue a cui non sembra opportuno, almeno da un punto di vista politico, aggiungere subito anche un riacutizzarsi del confronto tra il governo italiano e la Commissione. Invece sul fronte brexit la premier britannica Theresa May, riferendo alla Camera dei Comuni sull’ultimo vertice europeo rassicura: “Ho avuto rassicurazioni dall’Ue secondo le quali il backstop non sarà mai innescato”. E spiega: “I miei colleghi europei sono d’accordo con noi: non vogliono usare il backstop, non è il backstop l’obiettivo”. Ma incalza il leader laburista Jeremy Corbyn, nel dibattito ai Comuni, accusando la May di aver portato il Paese in una crisi nazionale”. Donato Bendicenti ne ha parlato con Cristian Romaniello Movimento 5 Stelle, Lia Quartapelle Partito Democratico e il politologo Mauro Calise

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