Preoccupazione per il debito alto a causa dei piani economici deboli del Governo. Così il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis presentando i Country Reports. “La Commissione resta vigile e monitorerà da vicino la situazione italiana”. Parole cui fanno eco quelle del commissario agli affari economici Pierre Moscovici. “La situazione italiana è preoccupante, e il nostro messaggio è noto e forte: deve migliorare le sue finanze pubbliche, l’efficienza della pubblica amministrazione e del sistema giudiziario, e rafforzare il sistema finanziario. L’urgenza è ancora più sentita dato l’indebolimento dell’economia italiana che, ricordo, cresce dello 0,2%”, sintetizza Moscovici. Il premier Giuseppe Conte replica alle nuove critiche europee: ‘”Le scelte di politica economica e sociale possono essere varie. Noi siamo convinti della nostra ricetta e riteniamo di dover evitare l’errore di politiche recessive quando il ciclo economico non è favorevole”. “Il rapporto dell’Ue contiene stime di crescita che sottovalutano l’impatto delle misure economiche che abbiamo varato e avranno effetti nei mesi a venire”. E chiarisce Conte: “i fondamentali dell’Italia sono saldi”. Interviene anche il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, che specifica: “di Reddito e quota 100 non si è assolutamente parlato nell’Ecofin di febbraio. Secondo le regole europee nessuno può entrare nel merito delle scelte di politica economica dei singoli Paesi”. Da Bruxelles, al momento, non arriva nessuna richiesta diretta all’Italia per una manovra-bis: la Commissione rivedrà l a situazione in primavera dopo che il governo avrà inviato il nuovo Def. Ma l’Italia resta un osservato molto speciale. Oggi Angela Merkel in un incontro all’Eliseo con il presidente francese Emmanuel Macron si è detta favorevole d’accordo nel concedere più tempo alla Gran Bretagna per effettuare la Brexit. “Se Londra ha bisogno di più tempo, noi naturalmente non glielo negheremo”. E’ stata la premier britannica Theresa a proporre ieri per la prima volta un rinvio della Brexit fissata attualmente al 29 marzo. Però il presidente francese, Emmanuel Macron, e la cancelliera tedesca, Angela Merkel, hanno confermato che “la Brexit non si rinegozia”. Anche il capo negoziatore dell’Ue per Brexit, Michel Barnier, apre a un eventuale rinvio del divorzio di Bruxelles ma chiede ai britannici di “spiegare a cosa servirà lo slittamento”.
Donato Bendicenti ne ha parlato con Eleonora Evi M5S/EFDD, Salvatore Cicu Forza Italia ed Enrico Tibuzzi Ansa