Sì unanime dell’Aula della Camera all’istituzione del reato di revenge porn. L’emendamento della Commissione al Ddl sul Codice rosso è stato approvato con 461 voti a favore e nessun contrario. L’esito del voto è stato accolto da un applauso, con i deputati di Forza Italia e del Pd tutti in piedi a battere le mani. Il cosiddetto reato di revenge porn è la pratica di diffondere immagini e video privati senza il consenso della persona interessata.
Oggi è il giorno del Presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, a Roma. “Le nostre misure sono espansive e responsabili”, ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte durante l’incontro a Palazzo Chigi. Ed ha aggiunto: “Il governo aveva previsto il rallentamento del debito pubblico per questo ha elaborato una manovra che vuole perseguire una politica espansiva ma responsabile approvando misure di cui il paese necessitava da troppi anni per ristabilire equità sociale”. E ha ricordato: “Questa settimana approveremo il dl crescita” per ridare impulso allo sviluppo”. Juncker, nonostante gli sforzi del governo, ha sottolineato che “l’economia italiana continua a regredire. Abbiamo avuto un incontro cordiale e costruttivo come sempre, abbiamo fatto un giro d’orizzonte su tutti i temi”.
Sul fronte brexit bocciate tutte le opzioni alternative all’accordo la premier Theresa May ha convocato i suoi ministri a Downing Street per decidere il da farsi. Un’uscita senza un accordo con Bruxelles, secondo Sedwill, che è l’uomo ai vertici dell’amministrazione pubblica britannica, avrebbe conseguenze a vasto raggio in tutti i settori, dall’economia alla sicurezza: prezzi dei prodotti alimentari aumentati del 10%, polizia e forze di sicurezza in difficoltà , in tilt alcune aziende che commerciano con l’Ue, governo pressato per salvare le imprese dal baratro, recessione e deprezzamento della sterlina peggio che nella crisi del 2008, sistema giudiziario messo sotto pressione.
Sul fronte economico il direttore del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde ha sottolineato un rallentamento globale dell’economia. “In gran parte – ha analizzato Lagarde – a causa delle crescenti tensioni commerciali e della stretta finanziaria nella seconda metà del 2018. Allo stesso tempo, l’attività economica globale trarrà beneficio dall’andamento più paziente della normalizzazione monetaria da parte delle principali banche centrali dalla Fed americana e da un maggiore stimolo, ad esempio in Cina.
Donato Bendicenti ne ha parlato con David Sassoli Partito Democratico, Isabella Adinolfi M5S/EFDD