Il partito socialista ha vinto le elezioni in Spagna. Il Psoe guidato da Pedro Sanchez esce dalle urne come primo partito e segna anche una certa distanza dal Partido Popular che dimezza i seggi e registra un tracollo storico. E di storico c’è anche l’ingresso in parlamento dell’estrema destra con Vox che ottiene 24 seggi. “Ha vinto il futuro e ha perso il passato”, ha detto il leader socialista nel suo primo discorso dopo la vittoria elettorale. Sanchez ha sottolineato che la Spagna ha una democrazia solida e che il voto ha inviato tre chiari messaggi: no alla reazione e alla rivoluzione, ma guardare al futuro; si può vincere contro l’autoritarismo e l’estremismo; gli elettori vogliono che il Psoe governi. Dall’altra parte dello spettro politico, un governo di destra non ha i numeri per governare. Il Partito Popolare di Pablo Casado, al suo peggior risultato di sempre, ha ottenuto solo 66 seggi e con i 57 di Ciudadanos, si ferma ai 123 deputati, che potrebbero salire a 125 con il partitino regionale della Navarra. Anche con il sostegno dell’estrema destra populista di Vox (24) non si raggiunge la maggioranza. Le prime indicazioni sulle alleanza che il Psoe intende stringere per rimanere alla Moncloa arriveranno nel pomeriggio: il segretario, Pedro Sanchez, riunisce infatti alle 17.00 la Commissione esecutiva del partito per fare il bilancio sul voto.Donato Bendicenti ne ha parlato con Pablo Simon Casano Universitad Carlos III e Lucia Mendez El Mundo