Dopo giorni di annunci e di pressing diplomatico, l’operazione turca contro la milizia curda in Siria è cominciata. Recep Tayyip Erdogan annuncia l’attacco. Quattro esplosioni sono stati segnalati nella città di Ras al-Ain, al confine con la Turchia, contro postazioni delle milizie curde di protezione popolare (Ypg), riferisce Al Jazeera. Oltre i raid aerei, l’esercito turco sta bombardando con colpi di artiglieria le postazioni curde nel Nord della Siria, al confine. Sull’attacco in Siria interviene il presidente della Commissione dell’Ue Jean Claude Juncker al parlamento europeo. “Rivolgo un appello alla Turchia affinché blocchi l’operazione militare in corso. la via militare non porta mai a buoni risultati”. E rivolgendosi ad Ankara ha aggiunto: “Non aspettatevi che l’Ue finanzi una cosiddetta zona sicurezza”. Anche per il presidente del Consiglio Giuseppe Conte “preoccupa iniziativa unilaterale della Turchia”. L’Italia esprime “preoccupazione” per l’iniziativa turca in Siria e chiede di “evitare un’ulteriore destabilizzazione dell’area” ha sostenuto il premier durante la conferenza stampa congiunta con il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ricevuto a Palazzo Chigi.
In apertura della sessione dell’Europarlamento a Bruxelles, il negoziatore per la Brexit, Michel Barnier, è intervenuto per mettere al corrente i deputati sullo status del dialogo con il regno Unito. Secondo Barnier, nonostante la competenza del team britannico, non si è ancora
al punto di poter raggiungere un accordo, e il tempo stringe. Tra gli ostacoli da risolvere, la questione della frontiera e il controllo sulle merci in Irlanda, per le quali il primo ministro britannico si limita a proporre un impegno per evitare in ogni circostanza controlli doganali e normativi o al confine tra l’Irlanda e l’Irlanda del Nord.
Il presidente dell’europarlamento David Sassoli ha detto di aver avuto un “proficuo” incontro con il presidente della Camera dei Comuni britannica John Bercow, ne quale ha ribadito che un’eventuale rinvio della Brexit deve servire per ridare la parola ai cittadini britannici con un secondo referendum o con nuove elezioni. Parlando nell’aula dell’europarlamento Sassoli ha detto che nell’incotro ha espresso a Bercow “la mia visione sul fatto che un’eventuale richiesta da parte delle istituzioni del Regno Unito di estensione del termine di recesso dovrebbe servire a ridare la parola ai cittadini britannici tramite referendum o elezioni generali, come ribadito dalla nostra risoluzione.
Donato Bendicenti ne ha parlato con Fabio Massimo Castaldo Movimento 5 Stelle e Antonio Tajani Forza Italia