Un rapporto importante

Al via a Bruxelles il Consiglio europeo. Molti i temi all’ordine del giorno: protezione dei dati personali, Brexit, web tax e dazi. Sui dazi, il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, al suo arrivo, ha sottolineato come il nostro paese sia “favorevole a un commercio libero, aperto ed equo” e si è detto convinto che si “possa discutere con i nostri partner e alleati americani evitando dazi e barriere”. In Italia, ore decisive per le presidenze delle Camere. Il centrodestra resta compatto sulla scelta di Paolo Romani alla presidenza del Senato. Nome non gradito ai Cinquestelle per via di una condanna per peculato. Intanto il PD si dice pronto al confronto ma solo ad un tavolo dove siano rappresentate tutte le forze politiche e non ci siano soluzioni precostituite. Questi alcuni dei temi dibattuti da Donato Bendicenti e i suoi ospiti: Enrico Tibuzzi (Ansa) e David Carretta (Radio Radicale, Il Foglio).

Una memoria viva


Alla vigilia del Consiglio europeo di primavera, convocato per giovedì 22 e venerdì 23 marzo, a Bruxelles si torna a parlare di web tax. In conferenza stampa il commissario per gli affari economici Pierre Moscovici ha spiegato che l’impegno della Commissione europea è “giungere a un accordo entro la fine di quest’anno per quanto riguarda le proposte di tassazione alle imprese digitali.” E di una impresa digitale in particolare, Facebook, ha parlato anche il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani. Tajani ha invitato Mark Zuckerberg, presidente di Facebook, a chiarire la posizione della sua azienda coinvolta con la società di consulenza politica Cambridge Analytica in uno scandalo relativo all’abuso dei dati di milioni di utenti.

In Italia intanto continua il toto nomi riguardante le presidenze delle due camere. Dopo il vertice a Palazzo Grazioli il centrodestra da coalizione vincente rivendica la presidenza del Senato e in pole ci sarebbe l’attuale capogruppo al Senato di Forza Italia Paolo Romani. Su Romani pesa il veto del Movimento 5 Stelle che in ragione del coinvolgimento del senatore in una causa di peculato non sarebbe disposto a votarlo. Movimento 5 Stelle che punta alla presidenza della Camera per la quale sarebbero favoriti Roberto Fico e Riccardo Fraccaro. Il Partito democratico intanto cerca di fare chiarezza al suo interno e, fuori dalla partita presidenze, si concentra sulla scelta dei capigruppo per le due Camere. Ma oggi è stato anche il giorno di Libera. A Foggia, in occasione della Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, grande manifestazione dell’associazione guidata da don Ciotti che ha detto: “il vero problema non sono le mafie, il problema siamo noi, siamo noi che dobbiamo reagire dobbiamo assumerci la nostra parte di responsabilità, una memoria viva.” Queste le tematiche affrontate da Donato Bendicenti con i suoi ospiti: Massimiliano Salini (Forza Italia), Flavio Zanonato (LeU), Daniele Viotti (Partito democratico) e Andrea Bonanni (la Repubblica).

Rischio globale

Il Parlamento britannico convoca Mark Zuckerberg per chiarimenti sullo scandalo relativo all’abuso dei dati di milioni di utenti che coinvolge Facebook e la società di consulenza politica Cambridge Analytica. Il caso, secondo il Garante Ue per la privacy Giovanni Buttarelli, “potrebbe essere lo scandalo del secolo e mostra solo la punta dell’iceberg” e lancia un allarme per le elezioni europee. In Italia è ancora rebus sulla presidenza delle Camere. Secondo giro di ‘consultazioni’ del M5s: riunioni con FI e Pd. In vista dell’avvio della XVIII legislatura, venerdì 23 marzo, oggi sono iniziate le iscrizioni per i neoeletti di Montecitorio. Questi i temi dibattuti da Donato Bendicenti e i suoi ospiti: Paolo Di Castro (PD), Salvatore Cicu (Forza Italia), Lorenzo Cesa (Noi con l’Italia-UDC) e Marco Bresolin (La Stampa).

La settimana delle aperture

Palazzo Madama apre le porte ai neoeletti. Inizia oggi la registrazione dei senatori, passaggio preliminare che porterà venerdì 23 marzo all’avvio della XVIII legislatura. Domani sarà la volta della Camera. Primo passaggio fondamentale sarà l’elezione dei presidenti delle Camere. Di Maio rivendica Montecitorio e sbarra la strada a Paolo Romani. Salvini davanti al bivio: cedere una Camera o strappo con Forza Italia. In attesa dell’avvio ufficiale della nuova legislatura e dell’inizio delle consultazioni al Quirinale, Donato Bendicenti fa il punto sui possibili scenari con Edoardo Novelli (comunicazione politica Univ. Roma3), Giovanni Orsina (storico) e Pietro Vento (direttore di Demopolis).

Quel giorno a via Fani

40 anni fa il rapimento di Aldo Moro e l’uccisione dei 5 uomini della scorta. Grande commemorazione in via Fani alla presenza del capo dello Stato Mattarella. Via libera del Consiglio dei ministri alla riforma dell’ordinamento penitenziario che allargherà la possibilità di accedere alla misure alternative al carcere per i detenuti. Lo ha annunciato il ministro della Giustizia Andrea Orlando. “Con Forza Italia c’è totale condivisione e sintonia di programma e intenti”. Così Matteo Salvini cerca di smentire dissensi nella coalizione di centrodestra. Intanto prosegue, non senza difficoltà, la trattativa tra Movimento 5 Stelle e Lega per arrivare ad un’intesa sulla presidenza delle Camere. Luigi Di Maio, infatti, rivendica per i cinquestelle la presidenza della Camera. Dal Pd, Martina ribadisce: siamo all’opposizione. Questi i temi dibattuti da Donato Bendicenti e i suoi ospiti: Fabio Rampelli (Fratelli d’Italia) e Federico Conte (Liberi e Uguali).

Giro d’orizzonte

La presidenza della Camera ai 5Stelle. E’ la richiesta di Luigi Di Maio a Matteo Salvini per trovare l’intesa M5s-Lega sulla guida dei due rami del Parlamento. La stessa richiesta stata avanzata oggi nel corso dei primi incontri tra M5S e i gruppi parlamentari. Malumori nel centrodestra. Forza Italia teme un asse tra Lega-M5S ma il leader della Lega lancia parole distensive verso Berlusconi, rassicurandolo sulla volontà di un governo di cinque anni con il centrodestra unito. In attesa dell’avvio ufficiale della nuova legislatura e dell’inizio delle consultazioni al Quirinale, Donato Bendicenti fa il punto sui possibili scenari con i politologi Mauro Calise e Alessandro Campi.

Nel rispetto dei ruoli

“Fiducia nella democrazia in Italia e nel suo impegno nell’UE”. Così il commissario Pierre Moscovici torna a parlare del nostro paese ricordando però a Salvini e Di Maio che la regola del 3% è “una regola di buon senso”. Parole che hanno fatto piacere al leader cinquestelle: “c’è bisogno di messaggi distensivi” e assicura che “impiegheremo meno dei sei mesi della Germania per fare un governo”. All’indomani del vertice di centrodestra, Matteo Salvini apre al confronto con il Movimento 5 Stelle e ribadisce il no ad un governo con il PD. Diversa la posizione di Silvio Berlusconi che incontrando i parlamentari di Forza Italia dice: “Apro ai cinquestelle solo per cacciarli fuori”. Nel PD intanto si afferma la linea Martina dell’opposizione responsabile. Questi alcuni dei temi dibattuti da Donato Bendicenti e i suoi ospiti: Simona Bonafè (PD) e Lorenzo Fontana (Lega).

Visioni dell’Europa

Nel centrodestra, c’è attesa per il vertice di questa sera a Roma, a Palazzo Grazioli. Mentre Salvini, da Strasburgo, dove ha chiuso la sua esperienza da Europarlamentare, avverte: “Se necessario ignoreremo il tetto del 3%”. Di Europa ha parlato anche il leader dei cinquestelle, Luigi Di Maio durante un incontro alla stampa estera, attaccando duramente il ministro Padoan e definendolo “irresponsabile”. Il ministro in mattinata, al termine dell’Ecofin, aveva sottolineato come per la Commissione europea l’Italia è, in questo momento, “elemento di incertezza”. Il giorno dopo la direzione, i dem ribadiscono la loro linea: “Noi all’opposizione. Il governo tocca a Salvini e Di Maio”. Questi alcuni dei temi dibattuti da Donato Bendicenti e i suoi ospiti: Lara Comi (Forza Italia) e Sergio Cofferati (LeU).

Il giudizio sospeso

Unione bancaria sul tavolo dell’Eurogruppo a Bruxelles. Al suo arrivo il ministro Padoan ha dichiarato che “l’Unione europea faciliterà la transizione con il nuovo governo prima di un giudizio definitivo sui conti”. In Italia, dopo le dimissioni di Matteo Renzi, si è riunita la direzione del PD. Il vicesegretario Martina guiderà il partito in modo collegiale in vista dell’Assemblea nazionale e in linea con il segretario uscente dice “chi ha vinto non ha alibi, adesso deve governare. Noi staremo all’opposizione”. Nel centrodestra Matteo Salvini prende le distanze dall’apertura di Berlusconi anche al Pd per la formazione di un governo. Mentre il M5S chiede a tutti i partiti di collaborare a far nascere un governo per il bene dei cittadini. In Germania, è stato firmato l’accordo della Grande coalizione tra la Cdu della cancelliera Merkel, l’Unione cristiano sociale di Seehofer e la Spd guidata dal futuro ministro delle Finanze Olaf Scholz. Mercoledì la Merkel sarà eletta cancelliera dal Bundestag. Questi i temi dibattuti da Donato Bendicenti e i suoi ospiti: Brando Benifei (PD) e Raffaele Fitto (Noi con l’Italia).

Aperture parallele

“O c’è un governo che può governare o la parola torna agli italiani”. Così Matteo Salvini incontrando i neo-parlamentari della Lega. “Spero – ha aggiunto – che il Pd sia disponibile a trovare una via d’uscita per il paese”. Anche Luigi Di Maio ha riuniti i nuovi parlamentari Cinque Stelle mentre il PD si prepara alla direzione di lunedì. In attesa che il nuovo Parlamento si insedi e inizino le consultazioni al Quirinale ragioniamo su possibili scenari con i nostri ospiti: il politologo Piero Ignazi e Fabio Martini della Stampa.