Attacken i stockholm

Nuovo attacco terroristico in Europa. Dopo i recenti fatti di Londra, oggi, un camion si è lanciato contro la folla in una via pedonale nel centro di Stoccolma causando almeno 3 morti e diversi feriti. La minaccia del terrorismo non è l’unica preoccupazione che l’Europa è chiamata ad affrontare in queste ore. L’amministrazione americana ha bombardato la base militare del regime siriano da cui, secondo l’intelligence Usa, erano partiti i raid con armi chimiche che avevano causato la morte di decine di civili a Idlib. “E’ un atto di aggressione fatto con un pretesto fittizio – è il duro commento del ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov – ricorda il

2003 quando gli Stati Uniti e il Regno Unito e altri alleati hanno invaso l’Iraq senza il consenso del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”. Per la presidenza siriana “si è trattato di un atto irresponsabile” e “sciocco”. L’Unione europea e la Nato sono unanimi nel ritenere che Bashar al Assad sia il solo “responsabile” del bombardamento americano contro una base militare in Siria.

Questi i fatti drammatici al centro della puntata della Bussola. Ospiti di Donato Bendicenti: Giampiero Gramaglia (consigliere Istituto Affari Internazionali) e Giovanni Orsina (docente di Storia contemporanea LUISS Roma).

Il momento della rassicurazione

“Torrisi non rappresenta Alternativa Popolare al vertice della commissione Affari costituzionali”. Così il presidente di AP, Angelino Alfano dopo che Salvatore Torrisi, eletto ieri alla presidenza della prima commissione in Senato, ha definito inconcepibile ed irrituale la richiesta di dimissioni: “Vediamo cosa farà il Pd. Se dovesse trovare lui una soluzione con dei nomi in grado di trovare i voti necessari, vedremo. Allo stato, ribadisco, la mia unica preoccupazione è che le istituzioni continuino a funzionare”. Per il Partito democratico dietro il ‘caso Torrisi’ c’è un tentativo da parte delle opposizioni e parte delle forze di maggioranza di far saltare la legge elettorale. Intanto Matteo Renzi pur ritenendo grave l’accaduto, ribadisce la necessità di continuare a sostenere il governo Gentiloni. E il presidente del Consiglio, a Firenze per l’inaugurazione del nuovo Trauma Center dell’ospedale Careggi, ricorda che “in questo momento delicato del nostro paese e perfino del mondo la principale richiesta che viene fatta dalla gente alle istituzioni è quella di essere rassicurati”. “Il Governo – ha aggiunto – è qui per questo”. Con 232 voti favorevoli, 52 contrari e 68 astenuti” la Camera dei deputati ha approvato il decreto legge che abroga i voucher. Il testo passa ora al Senato per la seconda lettura. Qualora il Senato confermi l’attuale testo, il voto referendario non si terrà. Questi alcuni dei temi affrontati da Donato Bendicenti e i suoi ospiti: David Ermini (Pd), Maurizio Gasparri (Forza Italia) e Michele Sorice (comunicazione politica LUISS Roma).

Fine-tuning?


Il Parlamento Europeo di Strasburgo ha votato a larga maggioranza la risoluzione che fissa i paletti sulla Brexit. Il Presidente della Commissione Jean-Claude Juncker ha ribadito come i negoziati saranno condotti senza ostilità  e quello del Parlamento Europeo Antonio Tajani ha sottolineato come ad aver la priorità saranno i cittadini. Un’altra risoluzione approvata per pochi voti ha invece condannato l’uso dei cosiddetti “migration compact” per incoraggiare i paesi terzi a bloccare i flussi di migranti verso l’Europa, E a proposito di migranti Juncker ha richiamato all’ordine l’Austria rea di non rispettare le politiche di relocation sull’accoglienza. In una lettera inviata al cancelliere socialdemocratico austriaco Christian Kern, il presidente della Commissione ha chiesto a Vienna – che voleva essere esentata dal piano di redistribuzione dei migranti – di sottostare ai suoi obblighi. Ma il post Brexit e la crisi migranti non sono le uniche questioni a preoccupare l’Unione Europea. Oggi Bruxelles ha ospitato la Conferenza internazionale sul futuro della Siria, un’occasione per affrontare la drammatica vicenda di un conflitto sempre più drammatico, specie alla luce degli attacchi chimici di ieri.  Intanto in Francia a 19 giorni dal primo turno del 23 aprile per le Presidenziali, tutti contro tutti nel secondo dibattito tv. Secondo i sondaggi sarà testa a testa tra Emmanuel Macron (En Marche) e Marine Le Pen (Front National) che si sono affrontati senza esclusione di colpi in un momento in cui un terzo degli elettori si dichiara indeciso. Questi gli argomenti affrontati da Donato Bendicenti con le sue ospiti Elisabetta Gardini (Forza Italia) e Pina Picierno (Partito democratico).

 

Quando manca l’aria

 

“L’Europa non può rimanere zitta se la scienza e la cultura come nella Central European University di Budapest si vedono tolta l’aria per respirare”. Così il presidente della Repubblica tedesca Franck-Walter Steinmeier davanti alla plenaria del Parlamento europeo commentando la decisione del Governo ungherese di Orban di chiudere l’università CEU, fondata dal miliardario filantropo americano George Soros a Budapest. Intanto da Bruxelles, dove si è tenuta la conferenza internazionale sulla Siria, l’Alto rappresentante della politica estera dell’UE Federica Mogherini richiama alla loro responsabilità gli autori del presunto attacco chimico a Idlib che avrebbe provocato 58 morti e centinaia di feriti: “C’è una responsabilità oggettiva di qualsiasi regime sulla protezione dei propri civili, questo è un principio che è valido secondo la legge internazionale in qualsiasi caso”. In Italia, il ministro dell’Economia Padoan ha annunciato, durante un incontro con i deputati del Pd, che la manovra correttiva e il def potrebbero essere varate la prossima settimana. Rottamazione cartelle, lotta all’evasione e tagli di spesa saranno alla base della manovra. Questi alcuni dei temi dibattuti da Donato Bendicenti e i suoi ospiti: Nicola Danti (Pd) e Ignazio Corrao (Movimento 5 Stelle).

Bomba nel metrò

11 morti e decine di feriti, alcuni in gravi condizioni è il drammatico bilancio dell’esplosione nella metro di San Pietroburgo causata da un ordigno rudimentale reso ancora più letale dall’aggiunta di proiettili. Per il procuratore generale si tratterebbe di terrorismo. Condoglianze e solidarietà al popolo russo e alla città di San Pietroburgo per l’attentato sono state espresse dal presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani aprendo i lavori della plenaria di Strasburgo. In Italia, disoccupazione in calo a febbraio. Tra i giovani il numero dei senza lavoro scende ai minimi dal 2012, grazie soprattutto, all’aumento degli inattivi. Il calo dei disoccupati è confermato anche dai dati Eurostat ma resta il quinto dato più alto dopo Grecia, Spagna, Cipro e Croazia. Dal fronte Brexit: “Il governo è stato molto, molto chiaro. La sovranità di Gibilterra non è cambiata e non è concepibile che possa cambiare senza l’espresso consenso della popolazione di Gibilterra e del governo britannico”. Così il ministro degli Esteri Boris Johnson sulla vicenda che tiene banco da qualche giorno nel Regno Unito: la messa in discussione della sovranità britannica sulla rocca di Gibilterra in vista della Brexit. Nelle linee guida sull’accordo, messe a punto dalle istituzioni di Bruxelles, si sostiene che la Spagna dovrà dare il suo placet sull’estensione di ogni accordo tra l’Unione e Gran Bretagna a Gibilterra. Questi i temi dibattuti da Donato Bendicenti e i suoi ospiti: Sergio Cofferati (Sinistra italiana) e Giovanni La Via (Alternativa popolare).

Debito d’onore

“Dobbiamo assicurarci che il Regno Unito onorerà tutti gli impegni ed i debiti contratti in quanto stato membro”. Così il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, illustrando le linee guida del negoziato per l’uscita di Londra dall’Ue. “Si tratta – ha sottolineato – semplicemente di rendere giustizia a tutta quella gente, quegli agricoltori, scienziati cui noi, i 28 abbiamo promesso e dobbiamo del denaro”. Nel frattempo la premier scozzese Nicola Sturgeon scrive alla sua omologa britannica Theresa May formalizzando la richiesta di un referendum bis sull’indipendenza della Scozia.
In Italia, il premier Paolo Gentiloni, intervenendo al Bussiness summit di Confindustria è tornato sulle polemiche suscitate dalla notizia di possibili pesanti dazi che l’amministrazione Trump vorrebbe imporre a prodotti italiani ed europei in risposta al bando Ue sulla carne di manzo Usa di bovini trattati con gli ormoni. Il G7 di Taormina dovrà “anche prendere posizione di fronte a scelte di fondo che non tollerano ambiguità: bisogna rinnovare la fiducia nei confronti dell’economia e delle società aperte su cui abbiamo costruito decenni di benessere”. Questi i temi dibattuti da Donato Bendicenti e i suoi ospiti: Lorenzo Dellai (Democrazia solidale), Cristian Invernizzi (Lega Nord) e Ettore Greco (direttore Istituto Affari Internazionali).

Con legittimo rammarico

Dopo la giornata di ieri che ha sancito l’avvio dei negoziati per l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, la Brexit è ora realtà. Un divorzio che si prospetta complesso ed estremamente difficile, una decisione che, ha detto Paolo Gentiloni nel suo intervento alla cerimonia di consegna alla Fincantieri di Monfalcone,della nave da crociera ‘Majestic Princess, “abbiamo accettato come legittima e democratica, ma con rammarico”. Una decisione che aldilà di tutto “non dev’essere valutata come la fine di ogni cosa” come ha tenuto a precisare il presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker che ha anche aggiunto come la Brexit possa rappresentare per l’Europa un nuovo inizio. Juncker è intervenuto al congresso del PPE (Partito Popolare Europeo), che si svolge in questi giorni a Malta. Tra i presenti anche il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani, quello del Consiglio Europeo Donald Tusk, la cancelliera tedesca Angela Merkel e per l’Italia il ministro degli Esteri Angelino Alfano e il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi.
Intanto secondo il Wall Street Journal l’amministrazione Usa starebbe valutando di imporre dazi punitivi del 100% su prodotti come gli scooter Vespa (Piaggio), l’acqua Perrier (Nestlè, che produce anche la San Pellegrino) e il formaggio Roquefort in risposta al bando Ue sulla carne di manzo Usa di bovini trattati con gli ormoni. Il rischio non è da escludersi ma si attendono passi formali in questa direzione, nel frattempo il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni ha così commentato: «La qualità non ha frontiere: dazi, protezionismi, chiusure non possono essere barriere che mettono un freno, un muro alla qualità». Il post Brexit e la minaccia dei dazi americani sono al centro della discussione tra Donato Bendicenti e i suoi ospiti: Cecile Kienge (Partito democratico), Piernicola Pedicini (MoVimento 5 Stelle), Lorenzo Fontana (Lega Nord) e Micheal Stabenow (Frankfurter Allgmeine Zeitung).

B-day

Con la consegna della lettera da parte dell’ambasciatore britannico presso la Ue, Tim Barrow nelle mani del presidente del Consiglio europeo Donald Tusk è iniziato il processo della Brexit. “Ci dispiace ma siamo pronti” così Tusk che conferma la volontà delle istituzioni europee di voler proteggere gli interessi dei 27 Stati membri durante i negoziati. “Sono fiduciosa che i giorni migliori devono ancora arrivare. Dobbiamo cogliere l’opportunità unica nella nostra storia di costruire una Gran Bretagna più forte”. Così la premier britannica Theresa May parlando alla Camera dei Comuni.

E sempre a Bruxelles, il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker ha ricevuto la lettera dal cancelliere austriaco Christian Kern sulla relocation. Il governo austriaco ritiene ingiustificata la richiesta di partecipazione al ricollocamento dei migranti provenienti da Italia e Grecia poiché tra il 2015 e il 2016 l’Austria ha registrato ‘oltre 4,5 richieste di asilo’ rispetto ai due paesi di arrivo dell’Ue. Questi alcuni dei temi dibattuti da Donato Bendicenti e i suoi ospiti: Roberto Gualtieri (Pd), Eleonora Evi (Movimento 5 Stelle), Charles Tannock (Conservative party) e Jacopo Barigazzi (politico.eu).

Il lungo addio

Il presidente dell’Europarlamento, Antonio Tajani ha incontrato oggi a Bruxelles il sindaco di Londra, Sadiq Khan per discutere delle conseguenze della Brexit sulla capitale britannica. Domani, attraverso l’ambasciatore britannico presso le istituzioni europee, la premier Theresa May dovrebbe notificare ufficialmente l’articolo 50 per l’uscita del Regno Unito dall’Unione. E nei confronti dell’Ue arriva una pesante accusa di “ricatto” sulle quote migranti da parte dei paesi Visegrad, Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia, durante un mini-vertice a Varsavia. Per il premier ungherese Viktor Orban: “L’idea di collegare alla politica migratoria i fondi che ci sono dovuti da parte dell’Ue è una cattiva idea”. “Il gruppo di Visegrad, Polonia compresa – ha aggiunto Beata Szydlo – non accetterà mai questo ricatto, né che gli vengano dettate condizioni”.

In Italia intanto il Governo ha istituito il ‘Dec’ (documento di economia e crescita), un decreto correttivo che conterrà anche un fondo di un miliardo l’anno, per tre anni, per la ricostruzione e il sostegno alla crescita delle zone colpite dal terremoto. Questi i temi dibattuti da Donato Bendicenti e i suoi ospiti: Damiano Zoffoli (Pd), Laura Ferrara (Movimento 5 Stelle), Eleonora Forenza (Sinistra europea) e Alberto D’Argenio (La Repubblica).

I margini del negoziato

“Ci sono norme e vincoli europei che non dobbiamo dare per intoccabili, c`è un margine di negoziato. Così il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, nel corso dell’incontro, a palazzo Chigi, con una delegazione dei rappresentanti della conferenza delle Regioni. “Certamente – ha proseguito – da qui all’autunno la discussione con Bruxelles sarà aperta e potrà produrre risultati, sapendo che da un lato dobbiamo mantenere gli equilibri, dall’altro dobbiamo ottenere una cornice europea più realistica”. Il Consiglio d’Europa ha chiesto alle autorità russe la liberazione di tutti i fermati nelle manifestazioni, contro la corruzione, di ieri a Mosca e in altre città russe. Tra i manifestanti arrestati c’è anche Alexey Navalny, il blogger leader dell’opposizione, condannato dal tribunale a 15 giorni di carcere e una multa di 20 mila rubli. “Le manifestazioni non erano autorizzate, gli organizzatori hanno mentito alla gente”. Così il portavoce del Cremlino spiega le ragioni che hanno portato agli arresti “nel pieno rispetto della Costituzione russa”. “I fermi alle proteste vengono condannati dalla Ue solo quando avvengono in Russia”, è la dura risposta del ministro degli Esteri Sergey Lavrov. Intanto in Germania, la Spd di Martin Schulz perde il primo confronto elettorale, dopo l’annuncio della sua candidatura alla cancelleria, contro la Cdu di Angela Merkel nel più piccolo land tedesco, la Saar. Questi i temi dibattuti da Donato Bendicenti e i suoi ospiti: Walter Verini (Pd), Nuccio Altieri (Direzione Italia) e Raffaele Marchetti (Relazioni internazionali LUISS Roma).