«La risposta dell’Ue, come ha detto Jurgen Habermas, sembra caratterizzata da un ‘frenetico immobilismo’. Dopo i vertici di Berlino, Bruxelles e Ventotene dove avevamo immaginato per Bratislava un significativo programma di riforme, ambizioso per il futuro, abbiamo dovuto realizzare che il frenetico immobilismo portasse poco più che a niente. Un documento banale, somma di tanti riassunti, elenco di buone promesse assolutamente non all’altezza della grande sfida Ue”. Così il premier Matteo Renzi parlando alla Camera sul summit europeo del 20 e 21 ottobre. E sulla delicata questione della crisi dei migranti – ha aggiunto – “l’Italia deve farsi promotrice di una posizione durissima verso quei paesi europei che hanno ricevuto molti fondi per rilanciare i propri territori e che si stanno smarcando dai propri impegni assunti formalmente di ricollocazione degli immigrati”. Contestazioni e accuse da parte dell’opposizioni hanno accompagnato tutto l’intervento in Aula del premier. Per il capogruppo di Forza Italia, Renato Brunetta, il presidente del Consiglio avrebbe fatto in trenta mesi di governo “carne di porco della democrazia parlamentare”. Dura la replica di Matteo Renzi: “Potete avere tutte le opinioni di questo mondo, potete pensarla come vi pare sul referendum, fate ciò che potete fare e fatelo come volete, ma questa è una democrazia e mettere in discussione la democrazia in Italia non significa insultare il Governo: significa insultare l’Italia e questo non ve lo permettiamo”.
E’ sui toni della campagna referendaria è intervenuto nel pomeriggio, dall’assemblea dell’Anci, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha ricordato come sia “necessario, nell’avvicinarsi al giorno del referendum, e sarà necessario, dopo il suo risultato, il contributo di tutti, sereno e vicendevolmente rispettoso. Rispettando anzitutto l’esercizio del voto degli elettori e il loro libero convincimento”.
Questi alcuni temi affrontati da Donato Bendicenti e i suoi ospiti: Michela Giuffrida (PD), Laura Agea (Movimento 5 Stelle), Charles Tannock (gruppo dei Conservatori e riformisti) e Adriana Cerretelli (Il Sole 24 Ore).