Agli antipodi

In attesa che il Tar del Lazio si pronunci sul ricorso presentato da MoVimento 5 Stelle e Sinistra Italiana sul quesito referendario, continua ad inasprirsi la campagna del Sì e del No. Se per Ernesto Carbone (Partito democratico) la vittoria del Sì significherebbe rendere l’Italia un paese più moderno ed efficiente, per Luigi Di Maio (MoVimento 5 stelle), che oggi ha spiegato le ragioni del No nel corso di un incontro con la stampa estera,  “la riforma è il miglior modo per proteggere per sempre i mali endemici della politica italiana”. Intanto la legge di bilancio 2017, licenziata sabato dal Consiglio dei Ministri, passa al vaglio della Commissione Europea che dovrà  valutarla e decidere se approvarla o meno. Queste le tematiche affrontate da Donato Bendicenti con i suoi ospiti Gianni Bonvicini (IAI), Giuseppe Berretta (Partito democratico) e Andrea Cecconi (MoVimento 5 stelle).

La combinazione

 

140 militari italiani faranno parte del contingente della Nato dispiegato al confine orientale dell’Europa con la Russia. E’ quanto confermato dal nostro ministro degli Esteri Paolo Gentiloni nel corso della conferenza stampa congiunta con il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. La decisione – ha sottolineato il ministro – era già stata presa al vertice Nato di Varsavia a luglio. Gentiloni ha precisato che questa scelta “non fa parte di una politica di aggressione verso Mosca ma di una politica di rassicurazione e difesa dei nostri confini come alleanza atlantica”. L’invio del contingente per il segretario Stoltenberg si è reso necessario in quanto “durante le ultime settimane la Russia ha dispiegato sistemi di missili vicino alle frontiere dell’Alleanza”.

A Roma per la Giornata Mondiale dell’Alimentazione alla Fao è intervenuto il premier Renzi. Il presidente del Consiglio ha sottolineato come l’Europa “deve cambiare l’approccio nella lotta allo spreco alimentare come sull’immigrazione. In Europa prevalgono gli egoismi nazionali ma l’Ue è nata per abbattere muri non per alzarli”. E sulla situazione italiana la Commissione europea, ha comunicato attraverso la portavoce Natasha Bertaud, che “le registrazioni negli hotspot in Italia sono vicine al 100%, stiamo conducendo controlli in questi hotpost, con l’assistenza di Europol e Frontex”.

Questi alcuni temi affrontati da Donato Bendicenti e i suoi ospiti: Enzo Moavero Milanesi (direttore School of Law LUISS) e Giancarlo Aragona (ISPI).

Il peso dell’Italia

“Coerenza e responsabilità occorre avere nell’affrontare le tensioni presenti nello scacchiere cui guarda il Mediterraneo, per le numerose situazioni di instabilità che si stendono su di un arco che va dall’Iraq e dalla Siria e, passando dalla Libia, giunge sino al Sahel. Terrorismo ed emergenza migratoria e umanitaria i fenomeni che ne emergono. Di queste ultime l’Italia sopporta il peso praticamente da sola per quanto riguarda la ‘rotta mediterranea”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo all’anniversario della Nato Defence College. E proprio alla crisi dei migranti è dedicata la riunione dei ministri dell’Interno dell’Ue.  “Noi abbiamo un compito: presidiare la frontiera esterna e mantenere i rapporti con i paesi africani per non fare partire i migranti, non abbiamo il compito di smistarli quando arrivano”. Così il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, parlando al termine del Consiglio, e ribadendo che “l’Italia non farà da hotspot per l’Unione”.

Altro tema caldo a Bruxelles è la Brexit e l’avvio delle trattative per l’uscita dall’Unione da parte della Gran Bretagna. A Londra, intanto, l’Alta Corte del Regno Unito è stata chiamata a valutare il ricorso presentato da alcuni cittadini britannici contro i negoziati avviati dal governo per passare ai fatti concreti senza passaggi preliminari in Parlamento dopo il referendum. Questi i temi affrontati da Donato Bendicenti e i suoi ospiti: Antonio Panzeri (PD), Daniela Aiuto (Movimento 5 Stelle), Alberto Cirio (Forza Italia) e Andrea Bonanni (La Repubblica).

Frenetico immobilismo

«La risposta dell’Ue, come ha detto Jurgen Habermas, sembra caratterizzata da un ‘frenetico immobilismo’. Dopo i vertici di Berlino, Bruxelles e Ventotene dove avevamo immaginato per Bratislava un significativo programma di riforme, ambizioso per il futuro, abbiamo dovuto realizzare che il frenetico immobilismo portasse poco più che a niente. Un documento banale, somma di tanti riassunti, elenco di buone promesse assolutamente non all’altezza della grande sfida Ue”. Così il premier Matteo Renzi parlando alla Camera sul summit europeo del 20 e 21 ottobre. E sulla delicata questione della crisi dei migranti – ha aggiunto – “l’Italia deve farsi promotrice di una posizione durissima verso quei paesi europei che hanno ricevuto molti fondi per rilanciare i propri territori e che si stanno smarcando dai propri impegni assunti formalmente di ricollocazione degli immigrati”. Contestazioni e accuse da parte dell’opposizioni hanno accompagnato tutto l’intervento in Aula del premier. Per il capogruppo di Forza Italia, Renato Brunetta, il presidente del Consiglio avrebbe fatto in trenta mesi di governo “carne di porco della democrazia parlamentare”. Dura la replica di Matteo Renzi: “Potete avere tutte le opinioni di questo mondo, potete pensarla come vi pare sul referendum, fate ciò che potete fare e fatelo come volete, ma questa è una democrazia e mettere in discussione la democrazia in Italia non significa insultare il Governo: significa insultare l’Italia e questo non ve lo permettiamo”.

E’ sui toni della campagna referendaria è intervenuto nel pomeriggio, dall’assemblea dell’Anci, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha ricordato come sia “necessario, nell’avvicinarsi al giorno del referendum, e sarà necessario, dopo il suo risultato, il contributo di tutti, sereno e vicendevolmente rispettoso. Rispettando anzitutto l’esercizio del voto degli elettori e il loro libero convincimento”.

Questi alcuni temi affrontati da Donato Bendicenti e i suoi ospiti: Michela Giuffrida (PD), Laura Agea (Movimento 5 Stelle), Charles Tannock (gruppo dei Conservatori e riformisti) e Adriana Cerretelli (Il Sole 24 Ore).

Non giochiamo con le regole

Dall’Ecofin in Lussemburgo, Pier Carlo Padoan ha rimarcato la posizione dell’Italia prossima all’approvazione del Def e ha indirettamente risposto al commissario europeo per gli affari economici  Pierre Moscovici sul rispetto delle regole come condizione per ottenere flessibilità .

“Noi non giochiamo con le regole” le parole usate dal ministro dell’Economia, che ha ribadito come la metodologia italiana sia la stessa della Commissione.

La concessione di flessibilità  riguarda soprattutto la crisi migranti e gli interventi urgenti per le zone colpite dal sisma del 24 agosto nel Centro-Italia, a questo proposito è stato approvato oggi dal consiglio dei ministri un decreto legge che prevede lo stanziamento di  3,5 miliardi per la ricostruzione degli edifici privati e di circa 1 miliardo per quelli pubblici.  Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, subito dopo l’ok al decreto, ha visitato i luoghi devastati dal terremoto e ha ribadito il suo sostegno alle popolazioni colpite, annunciando ad Arquata del Tronto l’intenzione di ricostruire anche le seconde case. Intanto in Gran Bretagna forte calo della sterlina, iniziano così a farsi sentire gli effetti della Brexit. Questi i temi affrontati da Donato Bendicenti con i suoi ospiti Paolo De Castro (Partito democratico), Elisabetta Gardini ( Forza Italia), Giovanni La Via- Nuovo Centrodestra e Jacopo Barigazzi (politico.eu).

La credibilità delle regole

“E’ necessario che l’Italia continui ad essere seria nello sforzo di riduzione del deficit, e che si resti nella credibilità delle regole” così Moscovici oggi all’Eurogruppo riunito a Lussemburgo. Dopo le dichiarazioni di apertura arrivate settimana scorsa da Washington, il commissario Ue per gli affari economici è ritornato sulla questione della flessibilità da concedere all’Italia, ma a patto che le regole vengano rispettate. Rassicurazioni in tal senso sono arrivate dal ministro dell’economia Pier Carlo Padoan che ha ricordato l’appuntamento con il Def che entro la fine della settimana approderà in consiglio dei Ministri. Se la legge di bilancio è un nodo cruciale per la stabilità del paese, lo è anche il referendum sulla riforma costituzionale, caratterizzato da una campagna contrassegnata da polemiche anche dentro il Partito Democratico, oggi riunito in direzione al Nazareno per dirimere i conflitti interni e fare il punto sulle diverse posizioni. Questi gli argomenti affrontati da Donato Bendicenti con i suoi ospiti Silvia Costa (Partito democratico), Antonio Tajani (Forza Italia), Curzio Maltese (Sinistra unitaria europea), Marco Zullo (MoVimento 5 stelle) e Andrea Segre (regista).

L’apertura

“Dobbiamo aiutare i paesi che portano avanti riforme strutturali affinchè possano avere più tempo, lo abbiamo fatto con l’Italia. Abbiamo detto che saremmo pronti a considerare spese per la crisi di rifugiati o un terremoto o un Paese che soffre attacchi terroristici come il Belgio. Si tratta di flessibilità precise, limitate e chiaramente spiegate” queste le parole del commissario Ue agli affari economici Pierre Moscovici, pronunciate all’Atlantic Council a margine dei lavori del Fmi a Washington. Un’apertura importante verso l’Italia alle prese con l’approvazione del Def (documento di economia e finanza), che mercoledì 12 ottobre approderà alla Camera, ed è stato oggetto di critiche per la sua presunta inattendibilità . Intanto continua a tenere banco la questione Brexit: il presidente della Commissione Europea Juncker parlando a Parigi all’Istituto Jacques Delors ha dichiarato: “se il Regno Unito vuole avere libero accesso al mercato interno, tutte le regole e tutte le libertà che riguardano il mercato interno devono essere rispettate integralmente. Non si può stare con un piede dentro e l’altro fuori”. Dello stesso avviso anche la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente Francois Hollande, concordi sul fatto che la Gran Bretagna debba attuare quanto prima la procedura di uscita dall’Unione. Questi gli argomenti affrontati da Donato Bendicenti con i suoi ospiti Gerardo Pelosi (Il Sole 24 Ore) e Tobias Piller (Frankfurter Allgemeine Zeitung).

Operazione quesito

Lunedì 17 ottobre dovrebbe essere esaminato il ricorso sulla formulazione del quesito referendario, presentato dal Movimento 5 Stelle e Sinistra Italiana, al Tar del Lazio. Per Luigi Di Maio “il quesito referendario è solo una delle tante truffe di questo governo” mentre la senatrice del PD, Anna Finocchiaro ritiene che il ricorso rientri nelle “polemiche strumentali” e si augura che “la discussione da qui al 4 dicembre riguardi il merito della riforma costituzionale e non altro”. Visita in Italia per il segretario uscente delle Nazioni Unite, Ban Ki Moon che incontrando il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso “un plauso alla generosità dimostrata dal popolo italiano nel salvare tante vite umane”. Sulla questione degli immigrati, ha poi aggiunto “l’Italia non deve essere lasciata sola ad affrontare una crisi senza precedenti”. Questi gli argomenti affrontati da Donato Bendicenti e i suoi ospiti: Simona Malpezzi (PD), Michele Dall’Orco (Movimento 5 Stelle) e Nino Bertoloni Meli (Il Messaggero).

More than poems

“Non servono poemi né dichiarazioni solenni, bisognerà adottare invece un programma che ci permetta di fare passi avanti” lo ha sottolineato il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker, intervenendo stamattina nella sessione plenaria dell’Europarlamento a Strasburgo, nel dibattito in vista del prossimo Consiglio Europeo del 20 e 21 ottobre. Juncker chiede all’Europa maggiore concretezza per superare la difficile crisi in corso. Una crisi che si compone di problematiche differenti, una tra le più decisive è quella dei migranti, ed è anche per questo motivo che si è tenuta a Bruxelles una conferenza internazionale sull’Afghanistan, una delle nazioni con il più alto numero di rifugiati. L’alto rappresentante per la politica estera dell’UE, Federica Mogherini intervenuta alla conferenza ha però voluto precisare che non c’è mai collegamento tra gli aiuti allo sviluppo e quanto si fa per la migrazione e ha precisato che il sostegno per l’Afghanistan non è esclusivamente di natura finanziaria, ma anche politica. Intanto in Italia continuano le discussioni sulla legge di bilancio, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha ribadito la validità delle stime del governo e il presidente del consiglio Matteo Renzi parlando da Treviso ha detto “non potendone più di quelli che il PIL lo commentano sono venuto dove il PIL lo creano”. Questi i temi trattati da Donato Bendicenti con i suoi ospiti: Nicola Danti (Partito Democratico) e Lorenzo Fontana (Lega Nord).

Green light

Con 610 voti a favore, 38 contrari e 31 astenuti, il Parlamento Europeo riunito in sessione plenaria a Strasburgo ha ratificato l’accordo sul clima di Parigi. La votazione è avvenuta alla presenza del segretario delle nazioni unite Ban Ki Moon che si è detto soddisfatto per questa grande conquista che affronta una delle criticità  più importanti dei tempi moderni. Mentre a Strasburgo passa la “green light”, Bruxelles ospita una conferenza internazionale per tentare di stabilizzare l’Afghanistan. Un paese con grandi problematiche legate all’elevatissimo tasso di disoccupazione e povertà, che dopo la Siria è la seconda nazionalità  per numero di sbarchi sulle coste europee, con oltre 267 mila arrivi. Sbarchi che proseguono senza sosta sulle coste italiane: 6.297 i migranti che approderanno in questi giorni nei porti di Sicilia, Calabria e Campania dopo le numerose operazioni di salvataggio eseguite nel Canale di Sicilia, con il recupero anche di nove cadaveri. Questi gli argomenti affrontati da Donato Bendicenti con i suoi ospiti Antonio Tajani (Forza Italia) e David Sassoli (Partito Democratico).