Il contributo creativo

Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni dopo un incontro bilaterale con il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato la nascita di un trattato bilaterale per rafforzare la cooperazione tra i nostri paesi. “Lo vediamo – ha sottolineato il premier – come un contributo creativo al futuro dell’Europa”. Per il presidente Macron rafforzare i rapporti tra i singoli paesi in un’ottica europea toglie terreno ai populismi: “Un’Europa senza avanguardie nutre i populismi”. E proprio oggi si apre il semestre di presidenza bulgara del Consiglio dei ministri Ue con una cerimonia ufficiale a Sofia. In Italia, i partiti lavorano a programmi e alleanze. Cantiere aperto nel centrodestra. Oggi a Milano la presentazione di Attilio Fontana candidato alla regione Lombardia. Nel centrosinistra si lavora per trovare un’intesa. Liberi e Uguali apre ad una possibile alleanza con il Pd per un candidato unico alle regionali, mentre il capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio insiste sulla promessa di abolire 400 leggi una volta arrivati a governare il paese. Questi i temi affrontati in questa puntata della Bussola. Ospiti di Donato Bendicenti: Daniele Viotti (PD), Ignazio Corrao (Movimento 5 Stelle) ed Enrico Tibuzzi (Ansa).

Agenda Med

“A Roma si riunisce un gruppo molto coeso di Stati membri dell’Ue, che considero come il passo più importante per costruire gradualmente un consenso tra i 27 su tutte le questioni più importanti, nell’interesse dell’Europa”. Così il presidente Paolo Gentiloni parlando del Summit dei paesi UE del Mediterraneo. Silvio Berlusconi ha detto sì alla candidatura dell’ex sindaco di Varese Attilio Fontana alla Regione Lombardia: domani a Milano la presentazione ufficiale. Nel centrosinistra ancora aperta, ma in salita, la discussione su un possibile accordo tra Partito democratico e Liberi e Uguali sul sindaco di Bergamo Giorgio Gori. “Eliminare e riorganizzare tutte le leggi per materie eliminando tutta la burocrazia inutile” è la proposta che il capo politico del M5S Luigi Di Maio ha presentato incontrando una platea di imprenditori e cittadini a Milano. Dal fronte europeo arriva la notizia che la Brexit costerà all’Ue circa 12-14 miliardi di euro l’anno a partire dal 2021 che la Commissione europea intende colmare con un 50% di tagli e per l’altra metà con versamenti aggiuntivi da parte degli Stati membri. Questi i temi dibattuti da Donato Bendicenti e i suoi ospiti: Nicola Danti (PD), Piernicola Pedicini (Movimento 5 Stelle), Giovanni Lavia (PPE) e Alberto D’Agernio (la Repubblica).

Luci e ombre

Luci e ombre. I nuovi dati sul mercato del lavoro pubblicati dall’Istat suggeriscono un cauto ottimismo. Perchè se è vero che lo scorso anno ha visto un aumento nel numero degli occupati (+345 mila unità ), per un totale di 23 milioni e 183 mila, record dal 1977, è altrettanto vero che la maggior parte dei contratti sono ancora a tempo determinato. Sul fronte della disoccupazione giovanile si registra un calo che porta la percentuale degli occupati nella fascia 15-24 anni al 32,7 % , un dato confermato anche da Bruxelles, l’Eurostat rileva infatti che si tratta della discesa più forte dell’Eurozona, ma osserva anche come l’Italia rimanga terzultima tra i paesi Ue per numero di giovani occupati. Il lavoro sarà tra le questioni chiave della campagna elettorale entrata ormai nel vivo. La decisione di Roberto Maroni di non ricandidarsi alla guida della regione Lombardia, crea qualche tensione nel centrodestra. Mentre Salvini spinge per la candidatura dell’ex sindaco di Varese, il leghista Attilio Fontana, Forza Italia vede in Maria Stella Gelmini la persona più adatta a ricoprire la carica. Nel centrosinistra si segnala la presentazione del nuovo simbolo di “Civica popolare”, formazione guidata dalla ministra della salute Beatrice Lorenzin. Ne faranno parte Alternativa Popolare, Democrazia Solidale, Italia dei Valori, Centristi per l’Europa, Unione Oggi e l’alleato alle prossime politiche 2018 sarà il Partito democratico. Questi gli argomenti affrontati da Donato Bendicenti con i suoi ospiti: Massimiliano Salini (Forza Italia), Paolo De Castro (Partito democratico), Sergio Cofferati (Liberi e uguali) e Jacopo Barigazzi (politico.eu).

Il gioco delle parti

Dalle vicende della Catalogna alla Brexit, dal Trattato con la Libia per arrestare il flusso dei migranti al piano di aiuti per l’Africa, dall’avanzata della destra estrema in molti paesi dell’Unione all’elezione dell’europeista Emmanuel Macron in Francia. Donato Bendicenti fa il punto sull’anno europeo con Giampiero Massolo (presidente ISPI) e Ferdinando Nelli Feroci (presidente IAI).

The permanent campaign

Dal salva-risparmio alla commissione parlamentare sulle banche, dall’accordo con la Libia per arrestare i flussi dei migranti al reddito di inclusione. A pochi mesi dalla fine della legislatura Donato Bendicenti prova a fare il punto dell’anno da premier di Paolo Gentiloni con i suoi ospiti: Federico Geremicca (La Stampa) e Stefano Folli (la Repubblica).

La differenza semantica

Proseguono le audizioni in Commissione banche. Oggi, l’ex Ad Unicredit Federico Ghizzoni che conferma i contatti con la sottosegretaria Boschi a proposito di una possibile acquisizione di Banca Etruria da parte di Unicredit escludendo però pressioni. Maria Elena Boschi via twitter conferma di aver chiesto solo informazioni ma le opposizioni attaccano e ne chiedono le dimissioni. A Bruxelles, la Commissione europea, per la prima volta nella sua storia, avvia l’iter per sanzioni contro la Polonia per le riforme della giustizia e della corte costituzionale. Questi alcuni dei temi al centro della puntata odierna della Bussola. Ospiti di Donato Bendicenti: Dario Parrini (PD), Arturo Scotto (Liberi e Uguali) e Pietro Folena.

Le opposte letture

Continua il lavoro della Commissione banche. Oggi a rispondere alle domande dei parlamentari il governatore di Banca d’Italia, Ignazio Visco che sulla vicenda Banca Etruria, ha escluso che l’allora ministra Mari Elena Boschi abbia fatto “sollecitazioni di alcuna natura né chiese informazioni riservate”. Mentre “Renzi me ne parlo” ma “non risposi”. Il segretario Dem ringrazia: “Mi fa piacere che abbia fugato ogni dubbio sul comportamento dei ministri”. Per Luigi Di Maio, invece, “Visco svela le pressioni di Renzi”. In un clima già da campagna elettorale il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso dello scambio di auguri con le alte cariche dello Stato, si è rivolto proprio alla politica ricordando che “il tempo delle elezioni costituisce un momento di confronto serrato, di competizione. Mi auguro che vengano avanzate proposte comprensibili e realistiche, capaci di suscitare fiducia”. In Austria si è insediato il nuovo governo tra le polemiche sul passaporto che Vienna vorrebbe dare agli altoatesini già dal prossimo anno. A due giorni dal voto, clima di grande incertezza in Catalogna. L’appuntamento elettorale è comunque dominato dallo scontro fra il fronte unionista e quello indipendentista, alla ricerca di una rivincita su Madrid. Questi i temi dibattuti da Donato Bendicenti e i suoi ospiti: Federico Gelli (PD) e Stefano Candiani (Lega Nord).

Il ministro in audizione

Audizione del ministro Pier Carlo Padoan in Commissione banche. Sulla vicenda Etruria Padoan ha dichiarato di non aver mai “autorizzato nessuno e nessuno mi ha chiesto autorizzazione” a tenere colloqui. Sulle banche venete la vigilanza è stata insufficiente mentre nella scelta di confermare Ignazio Visco come governatore della Banca d’Italia ha aggiunto: “È stata ispirata essenzialmente alla continuità istituzionale. Si è voluto dare un segnale ai mercati”. Partiti e schiarimenti politici ancora alle prese con il nodo alleanze. Per Luigi Di Maio la parola alleanza dovrebbe “essere eliminata dal vocabolario” e sul dopo elezioni conferma che il Movimento 5 Stelle, qualora “non dovesse raggiungere il 40%, farà un appello a tutte le forze politiche con il nostro programma e la nostra squadra, e governeremo con chi ci sta”. È gelo nel centrodestra, il vertice tra Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni previsto prima di Natale non è stato ancora fissato, mentre nel centrosinistra, Matteo Renzi ammette il calo di consensi ma non molla: “Saremo il partito più votato”. In Austria, ha giurato la nuova coalizione di governo guidata dal conservatore Sebastian Kurz. Nelle strade di Vienna, circa 5mila persone hanno protestato contro la presenza dei nazionalisti xenofobi al governo. Questi alcuni dei temi dibattuti da Donato Bendicenti e i suoi ospiti: Lucio Malan (Forza Italia) e Lorenzo Dellai (Democrazia solidale).

L’auspicio fondato

Via libera alla seconda fase dei negoziati sulla Brexit. È quanto deciso dal Vertice dei capi di Stato e di governo dell’Unione. Da definire le future relazioni e il periodo transitorio: due anni nei quali resteranno in vigore tutte le norme europee. Sui migranti è scontro rispetto alla possibilità di mettere da parte il piano ricollocamenti. “Non siamo riusciti a superare in questa lunga riunione le resistenze che restano dei Paesi del gruppo di Visegrad, che rifiutano la decisione, che pure è stata presa, di obbligatorietà delle quote”. È il commento del Premier Paolo Gentiloni al temine del Consiglio. “Il mio auspicio – ha aggiunto il premier – è che i successi nella lotta al traffico di esseri umani, e quindi la riduzione dei flussi irregolari, renda il clima nella discussione sulle regole interne più semplice”. Dell’esito del Consiglio europeo Donato Bendicenti ne ha parlato con Andrea Bonanni (La Repubblica) e Jacopo Barigazzi (politico.eu).

Le contrapposizioni

Al via la due giorni del Consiglio europeo di dicembre che vedrà i Capi di Stato e di governo dell’Ue impegnati in una serie di difficili discussioni: immigrazione, riforma dell’Unione economica e monetaria, negoziato per la Brexit. Sulla questione della ripartizione obbligatoria in quote di rifugiati l’Europa è spaccata in due blocchi: est ed ovest. I Paesi dell’est hanno offerto 36 milioni di euro per le operazioni che Ue e Italia dovranno portare avanti in Africa e in Libia ma per Gentiloni non è abbastanza: “Apprezziamo che questo contributo arrivi da Stati che sull’immigrazione hanno posizioni distanti rispetto alle nostre, e queste distanze non cambiano dopo questa decisione”. Dell’andamento dei lavori del Consiglio europeo e delle possibili decisioni che ne potranno scaturire Donato Bendicenti ne parla con il sottosegretario alla politiche UE, Sandro Gozi e con Alberto D’Argenio di Repubblica.