L’Europa risponde

Dopo le tanto contestate azioni del presidente americano Donald Trump sull’immigrazione, arriva la risposta di un altro Donald, Donald Tusk. Il presidente del consiglio europeo ha scritto una lettera ai 28 capi di stato e di governo dell’Ue convocando il vertice europeo che si terrà a Malta venerdì dedicato alla crisi dei migranti e non ha mancato di fare un riferimento alla questione Trump con queste parole “in particolare il cambiamento a Washington mette l’Unione europea in una situazione difficile: con la nuova amministrazione sembrano messi in causa gli ultimi 70 anni di politica estera americana”.

Le relazioni Ue-Usa saranno sicuramente all’ordine del giorno nel vertice maltese, così come lo sarà la Brexit. Proprio oggi il parlamento britannico ha avviato il dibattito sulla proposta di legge del governo che contiene l’autorizzazione per l’inizio delle procedure formali per l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea.  Un iter che si preannuncia difficile anche in considerazione della mancata maggioranza del gruppo conservatore alla Camera dei Lord. Ma al centro del summit a La Valletta ci sarà  l’immigrazione, e a tal proposito Dimitris Avramopoulos, commissario europeo per la migrazione in visita a Roma, rivolgendosi alle commissioni riunite affari costituzionali, esteri e politiche dell’Ue di Camera e Senato ha ribadito il sostegno dell’Europa a un Paese come l’Italia particolarmente coinvolto in questa emergenza che sembra non arrestarsi.

Questi gli argomenti al centro della discussione tra Donato Bendicenti e i suoi ospiti Isabella De Monte (Partito democratico), Curzio Maltese (Sinistra unitaria europea), Laura Agea (Movimento 5 Stelle) Lorenzo Robustelli (eunews).

 

Against the walls

“Abbiamo una storia per cui si festeggia, quando i muri crollano e i ponti vengono costruiti. Crediamo nella collaborazione e continueremo ad operare in questo spirito e nel rispetto con tutti i paesi della regione, tutti. E’ il nostro modo di essere”. Così l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue Federica Mogherini commentando l’ordine esecutivo con cui il presidente Donald Trump ha deciso di vietare l’ingresso negli Stati Uniti dei cittadini di 7 Paesi a maggioranza musulmana. Numerose le proteste contro il decreto anti-immigrati non solo negli Stati Uniti. In Gran Bretagna sono oltre un milione le firme raccolte per chiedere di cancellare la visita di Stato di Trump che dovrebbe tenersi in primavera. L’Europa almeno in quest’occasione dimostra di essere unita e concorde nel biasimare la politica del nuovo presidente Usa. Ma la questione migranti rischia comunque di influire nelle campagne elettorali che coinvolgono due delle nazioni più importanti dell’Ue, Francia e Germania, La prima ha visto ieri il prevalere del candidato Benoit Hamon che ha sconfitto l’ex premier Manuel Valls nelle primarie del partito socialista, ma nella corsa per le presidenziali francesi di aprile è la leader del Front National Marine Le Pen ad essere sempre in testa nei sondaggi. La seconda invece assisterà allo scontro nelle elezioni di settembre tra Martin Schulz, ex presidente del Parlamento Europeo, oggi nominato ufficialmente dal Spd presidente del partito e candidato alla cancelleria e Angela Merkel che con la Cdu si propone per il quarto mandato. In entrambi i casi l’esito del voto avrà notevoli ripercussioni nell’equilibrio dell’Unione. E la questione voto continua ad inasprire il dibattito politico italiano, con un Pd sempre in fibrillazione e a rischio scissioni e spaccature interne. Questi gli argomenti al centro della discussione tra Donato Bendicenti e i suoi ospiti Michele Sorice (Comunicazione politica Luiss) e Ferdinando Nelli Feroci (Istituto Affari Internazionali).

Un anno complicato

All’Ecofin di Bruxelles sempre d’attualità il controverso bilancio italiano. Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha detto che entro il 1 febbraio arriverà la risposta alla richiesta avanzata dalla Commissione Europea di una manovra aggiuntiva. “La procedura d’infrazione sarebbe un grosso problema per l’Italia” ha aggiunto Padoan, sottolineando come l’Europa debba prendere atto dell’anno complicato affrontato dal nostro Paese. Intanto dopo la sentenza della Corte Costituzionale sull’Italicum, continua il dibattito politico tra chi ritiene che sia necessario andare subito al voto e chi invece ritiene indispensabile un ulteriore passaggio parlamentare per la legge elettorale. Cosa succederebbe se si votasse oggi? E quali sarebbero le coalizioni? Donato Bendicenti ne ha discusso con i suoi ospiti: Walter Verini (Partito democratico), Vittorio Ferraresi (Movimento Cinque Stelle) e Pietro Vento (direttore Demopolis).

Appello ai partiti

Il giorno dopo la sentenza della Corte Costituzionale sulla legge elettorale gli schieramenti politici sono divisi tra coloro che vorrebbero andare subito al voto e chi ritiene che sia necessario armonizzare le due leggi elettorali entrambe modificate dalla Consulta – il Consultellum per il Senato e l’Italicum per la Camera – con un passaggio parlamentare. Della necessità di eliminare le difformità tra le due leggi è convinto anche il presidente del Senato Pietro Grasso che invita i partiti a trovare un’intesa: “Sono convinto che debba esserci un testo parlamentare su cui i partiti si confrontino”.
In attesa del vertice informale dei Capi di Stato e di Governo, il 3 febbraio a La Valletta, riunione dei ministri dell’Interno dell’Ue a Malta per parlare delle possibili soluzioni all’emergenza migranti.
Da Bruxelles intanto, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan – entrando alla riunione dell’Eurogruppo – ribadisce che la risposta italiana alle richieste di chiarimenti sulla previsione di deficit per il 2017, non in linea con gli impegni presi, “arriverà in tempo, in base alla richiesta della Commissione”. Questi i temi affrontati da Donato Bendicenti e i suoi ospiti: Antonio Panzeri (PD), Laura Ferrara (Movimento 5 Stelle), Eleonora Forenza (Sinistra unitaria europea) e Andrea Bonanni (La Repubblica).

Un anno senza Giulio

A un anno dalla scomparsa del giovane ricercatore italiano Giulio Regeni, ucciso in Egitto dopo essere stato sequestrato e torturato, numerose le iniziative e le manifestazioni per chiedere verità e giustizia sulla sua morte. “Il dolore della nostra comunità è immutato così come immutata rimane la ferma volontà di chiedere giustizia per il crimine efferato che si è accanito contro il giovane”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricorda Giulio. Il Presidente Mattarella manifesta vicinanza alla famiglia e chiede “la collaborazione più ampia ed efficace affinché i colpevoli vengano assicurati alla giustizia”.
La Corte Costituzionale si è pronunciata sulle questioni di legittimità costituzionale dell’Italicum. Via il ballottaggio e la possibilità di scelta del collegio nel caso di candidature plurime. Resta il premio di maggioranza per il partito che prende almeno il 40%, restano i capilista bloccati ma se eletti in più collegi saranno scelti con sorteggio. La sentenza, inoltre, prevede che la legge elettorale sia “suscettibile di immediata applicazione”.
In vista del vertice informale dei Capi di Stato e di Governo, il 3 febbraio a La Valletta, la Commissione UE ha presentato un piano per frenare i flussi di migranti dalla Libia verso l’Italia. Questi alcuni dei temi affrontati da Donato Bendicenti e i suoi ospiti: Brando Benifei (PD), Elisabetta Gardini (Forza Italia), Marco Zanni (ENF) e Adriana Cerretelli (Il Sole 24 Ore).

La parola alla Corte

​La parola alla Corte. Cresce l’attesa per la decisione della Corte Costituzionale chiamata a deliberare sulla costituzionalità dell’Italicum, legge voluta dal governo Renzi e attualmente in vigore alla Camera. Il verdetto arriverà domani in tarda mattinata, ma passeranno ancora altre due settimane prima che vengano presentate le motivazioni. Intanto non sembrano smorzarsi le tensioni politiche: tra coloro che attendono il pronunciarsi della Corte ci sono soprattutto i parlamentari del Movimento Cinque Stelle che premono perché poi si vada subito al voto, in ragione della vittoria del NO al referendum del 4 dicembre, d’altra parte c’è chi come Lega, Fratelli d’Italia e Pd andrebbe alle urne anche con il Mattarellum, che risulta invece non gradito a Forza Italia. E un’altra Corte, quella Suprema Inglese, si è pronunciata oggi sul ricorso presentato dal primo ministro britannico Theresa May riguardante l’uscita del Regno Unito dall’Ue. In linea con quanto già sentenziato dall’Alta Corte la Corte Suprema inglese ha annunciato che la Brexit dovrà essere approvata dal Parlamento, quindi contrariamente a quanto richiesto dalla May, non si potrà attivare la procedura d’uscita senza fare questo passaggio obbligato,
“Se si vuole divorziare e rimanere amici sulla base di una nuova relazione, bisogna accordarsi innanzitutto sui termini di una separazione ordinata in cui le due parti devono onorare i propri obblighi” ha commentato il portavoce della Commissione europea Margaritis Schinas, ribadendo la necessità di un’intesa tra Unione Europea e Gran Bretagna prima di avviare qualsiasi discussione su un futuro accordo commerciale. Questi gli argomenti affrontati da Donato Bendicenti e i suoi ospiti Sergio Cofferati (Pse), Rosa D’Amato (Movimento 5 Stelle), Giovanni La Via (Ncd) e Jacopo Barigazzi (politico.eu)

Aspettando la Consulta

Alla vigilia dell’udienza della Consulta che dovrà esprimersi sulla costituzionalità dell’Italicum le forze politiche appaiono più che mai divise tra coloro che vorrebbero andare subito al voto e chi invece, ritiene che sia necessario un passaggio parlamentare. Di questo parere anche il presidente del Senato Pietro Grasso: “Dovremo attendere le motivazioni delle decisioni per poter creare leggi elettorali sempre più omogenee, come richiesto dal presidente Mattarella”.
Si scava ancora all’Hotel Rigopiano, dove non si spegne la speranza di trovare ancora superstiti. Intanto – sull’hotel spazzato via da una slavina – la procura di Pescara ha aperto un’inchiesta. Le ipotesi per cui si procede sono quelle di disastro colposo e omicidio colposo plurimo. E sull’emergenza dell’Italia centrale, la Commissione europea ha autorizzato l’Italia a triplicare i fondi per l’aiuto al reddito per gli agricoltori e allevatori delle zone colpite dal terremoto. Soddisfazione del Ministro Maurizio Martina che considera la decisione di Bruxelles solo un primo passo perché quello che servirà saranno grandi investimenti per la ricostruzione.
Questi alcuni dei temi affrontati da Donato Bendicenti e i suoi ospiti: Maurizio Bernardo (Area popolare-NCD), Francesco Cariello (Movimento 5 Stelle) e Giampiero Gramaglia (IAI).

Quel pezzo d’Italia


“Questo pezzo d’Italia deve sentire che lo Stato è presente che moltiplica gli sforzi per ridurre disagi e deve sentire anche la vicinanza e la solidarietà di tutti i nostri concittadini.” Lo chiede il premier Paolo Gentiloni dalla sede della Protezione civile di Rieti, facendo il punto sul post terremoto che ieri ha colpito il Centro Italia. E sull’emergenza causata dalle scosse di terremoto e dalla neve il Governo sta studiando eventuali provvedimenti urgenti da prendere. Un appello all’unità arriva dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella che in una nota spiega come in questo momento nessuno sforzo viene risparmiato nel tentativo di salvare vite umane. Intanto le opposizioni chiedono che l’esecutivo chiarisca quanto prima in Aula sulla gestione dell’emergenza e sui tempi necessari alla ricostruzione.
Donato Bendicenti ne parla con i suoi ospiti: Matteo Colaninno (PD) e Lucio Malan (Forza Italia).

Impegno sull’emergenza

Sono state tre le scosse di magnitudo superiore a 5 che questa mattina hanno interessato il Centro-Italia. Una zona già profondamente colpita nell’estate scorsa e nell’ottobre scorso, che in questi giorni fa i conti con copiose nevicate che complicano la situazione rendendo ancor più difficili le comunicazioni. Al momento non si registra la presenza di morti o dispersi, ma le popolazioni dell’aquilano, del rietino e di alcuni comuni delle Marche sono in grave emergenza e il meteo non aiuta. L’emergenza terremoto ritorna anche nelle parole del Presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker che ribadisce l’impegno dell’Ue a tenere fuori dal patto di stabilità le spese riguardanti il sisma. E di patto ha parlato anche il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni oggi in visita a Berlino, che si è espresso così sulla politica dell’Unione soprattutto rispetto ai migranti: “Finora abbiamo avuto un’Europa a due rigidità . O meglio flessibile con molti Paesi sui flussi di migranti di cui si fanno carico solo la Germania, la Grecia e noi soprattutto.” Questi i temi affrontati da Donato Bendicenti con i suoi ospiti Simona Bonafè (Partito democratico) e Piernicola Pedicini (Movimento Cinque Stelle).

Verso il ballottaggio

Sarà sicuramente un italiano il prossimo Presidente del Parlamento Europeo che verrà eletto questa sera a Strasburgo. A contendersi la carica Antonio Tajani del PPE e Gianni Pittella, che dopo le prime tre votazioni che si sono risolte in un niente di fatto, andranno al ballottaggio. E mentre a Strasburgo si sceglie il successore di Martin Schulz, a Londra il premier britannico Theresa May definisce il suo piano di uscita dall’Unione Europea e lo fa senza usare mezzi termini: ” Costruiremo una Gran Bretagna veramente mondiale. Non vogliamo più essere membri del mercato unico europeo”. Una hard Brexit dunque che al contempo vuole scongiurare la prospettiva di un accordo punitivo, la stessa May infatti sottolinea la necessità per il Regno Unito di rimanere un buon amico e vicino dell’Europa. Europa chiamata ad occuparsi di due grandi questioni: l’occupazione e i migranti. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella non ha mancato di rimarcare l’importanza di questi due temi oggi nel corso della sua visita ad Atene, e in visita in un campo profughi ha detto: “Questo campo come tutti gli altri evoca la condizione di difficoltà dei profughi e il dovere di pensare in maniera adeguata alla loro accoglienza, alla loro integrazione. Questo è un dovere che grava su tutta l’Europa, non soltanto sulla Grecia o sugli altri paesi di arrivo dei profughi”. Le elezioni del Presidente del Parlamento Europeo, la Brexit e la visita di Mattarella ad Atene sono stati gli argomenti affrontati da Donato Bendicenti con i suoi ospiti Roberto Gualtieri (Partito democratico) e Lorenzo Fontana (Lega Nord).