Il gioco delle parti

Dalle vicende della Catalogna alla Brexit, dal Trattato con la Libia per arrestare il flusso dei migranti al piano di aiuti per l’Africa, dall’avanzata della destra estrema in molti paesi dell’Unione all’elezione dell’europeista Emmanuel Macron in Francia. Donato Bendicenti fa il punto sull’anno europeo con Giampiero Massolo (presidente ISPI) e Ferdinando Nelli Feroci (presidente IAI).

The permanent campaign

Dal salva-risparmio alla commissione parlamentare sulle banche, dall’accordo con la Libia per arrestare i flussi dei migranti al reddito di inclusione. A pochi mesi dalla fine della legislatura Donato Bendicenti prova a fare il punto dell’anno da premier di Paolo Gentiloni con i suoi ospiti: Federico Geremicca (La Stampa) e Stefano Folli (la Repubblica).

La differenza semantica

Proseguono le audizioni in Commissione banche. Oggi, l’ex Ad Unicredit Federico Ghizzoni che conferma i contatti con la sottosegretaria Boschi a proposito di una possibile acquisizione di Banca Etruria da parte di Unicredit escludendo però pressioni. Maria Elena Boschi via twitter conferma di aver chiesto solo informazioni ma le opposizioni attaccano e ne chiedono le dimissioni. A Bruxelles, la Commissione europea, per la prima volta nella sua storia, avvia l’iter per sanzioni contro la Polonia per le riforme della giustizia e della corte costituzionale. Questi alcuni dei temi al centro della puntata odierna della Bussola. Ospiti di Donato Bendicenti: Dario Parrini (PD), Arturo Scotto (Liberi e Uguali) e Pietro Folena.

Le opposte letture

Continua il lavoro della Commissione banche. Oggi a rispondere alle domande dei parlamentari il governatore di Banca d’Italia, Ignazio Visco che sulla vicenda Banca Etruria, ha escluso che l’allora ministra Mari Elena Boschi abbia fatto “sollecitazioni di alcuna natura né chiese informazioni riservate”. Mentre “Renzi me ne parlo” ma “non risposi”. Il segretario Dem ringrazia: “Mi fa piacere che abbia fugato ogni dubbio sul comportamento dei ministri”. Per Luigi Di Maio, invece, “Visco svela le pressioni di Renzi”. In un clima già da campagna elettorale il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso dello scambio di auguri con le alte cariche dello Stato, si è rivolto proprio alla politica ricordando che “il tempo delle elezioni costituisce un momento di confronto serrato, di competizione. Mi auguro che vengano avanzate proposte comprensibili e realistiche, capaci di suscitare fiducia”. In Austria si è insediato il nuovo governo tra le polemiche sul passaporto che Vienna vorrebbe dare agli altoatesini già dal prossimo anno. A due giorni dal voto, clima di grande incertezza in Catalogna. L’appuntamento elettorale è comunque dominato dallo scontro fra il fronte unionista e quello indipendentista, alla ricerca di una rivincita su Madrid. Questi i temi dibattuti da Donato Bendicenti e i suoi ospiti: Federico Gelli (PD) e Stefano Candiani (Lega Nord).

Il ministro in audizione

Audizione del ministro Pier Carlo Padoan in Commissione banche. Sulla vicenda Etruria Padoan ha dichiarato di non aver mai “autorizzato nessuno e nessuno mi ha chiesto autorizzazione” a tenere colloqui. Sulle banche venete la vigilanza è stata insufficiente mentre nella scelta di confermare Ignazio Visco come governatore della Banca d’Italia ha aggiunto: “È stata ispirata essenzialmente alla continuità istituzionale. Si è voluto dare un segnale ai mercati”. Partiti e schiarimenti politici ancora alle prese con il nodo alleanze. Per Luigi Di Maio la parola alleanza dovrebbe “essere eliminata dal vocabolario” e sul dopo elezioni conferma che il Movimento 5 Stelle, qualora “non dovesse raggiungere il 40%, farà un appello a tutte le forze politiche con il nostro programma e la nostra squadra, e governeremo con chi ci sta”. È gelo nel centrodestra, il vertice tra Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni previsto prima di Natale non è stato ancora fissato, mentre nel centrosinistra, Matteo Renzi ammette il calo di consensi ma non molla: “Saremo il partito più votato”. In Austria, ha giurato la nuova coalizione di governo guidata dal conservatore Sebastian Kurz. Nelle strade di Vienna, circa 5mila persone hanno protestato contro la presenza dei nazionalisti xenofobi al governo. Questi alcuni dei temi dibattuti da Donato Bendicenti e i suoi ospiti: Lucio Malan (Forza Italia) e Lorenzo Dellai (Democrazia solidale).

L’auspicio fondato

Via libera alla seconda fase dei negoziati sulla Brexit. È quanto deciso dal Vertice dei capi di Stato e di governo dell’Unione. Da definire le future relazioni e il periodo transitorio: due anni nei quali resteranno in vigore tutte le norme europee. Sui migranti è scontro rispetto alla possibilità di mettere da parte il piano ricollocamenti. “Non siamo riusciti a superare in questa lunga riunione le resistenze che restano dei Paesi del gruppo di Visegrad, che rifiutano la decisione, che pure è stata presa, di obbligatorietà delle quote”. È il commento del Premier Paolo Gentiloni al temine del Consiglio. “Il mio auspicio – ha aggiunto il premier – è che i successi nella lotta al traffico di esseri umani, e quindi la riduzione dei flussi irregolari, renda il clima nella discussione sulle regole interne più semplice”. Dell’esito del Consiglio europeo Donato Bendicenti ne ha parlato con Andrea Bonanni (La Repubblica) e Jacopo Barigazzi (politico.eu).

Le contrapposizioni

Al via la due giorni del Consiglio europeo di dicembre che vedrà i Capi di Stato e di governo dell’Ue impegnati in una serie di difficili discussioni: immigrazione, riforma dell’Unione economica e monetaria, negoziato per la Brexit. Sulla questione della ripartizione obbligatoria in quote di rifugiati l’Europa è spaccata in due blocchi: est ed ovest. I Paesi dell’est hanno offerto 36 milioni di euro per le operazioni che Ue e Italia dovranno portare avanti in Africa e in Libia ma per Gentiloni non è abbastanza: “Apprezziamo che questo contributo arrivi da Stati che sull’immigrazione hanno posizioni distanti rispetto alle nostre, e queste distanze non cambiano dopo questa decisione”. Dell’andamento dei lavori del Consiglio europeo e delle possibili decisioni che ne potranno scaturire Donato Bendicenti ne parla con il sottosegretario alla politiche UE, Sandro Gozi e con Alberto D’Argenio di Repubblica.

In difesa di una riforma

Prosegue la polemica sulla nota inviata ai leader europei dal presidente del Consiglio Donald Tusk spiegando di voler procedere solo con il consenso di tutti paesi membri sulle politiche migratorie e la riforma di Dublino. Oggi il presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani ha rassicurato che difenderà “le prerogative del Parlamento, il potere di co-decisione e anche nel rispetto dei Trattati la possibilità di decidere a maggioranza qualificata”. Sempre a Strasburgo, l’Europarlamento ha espresso parere favorevole alla relazione congiunta UE-Regno Unito sulla Brexit, raccomandando di passare alla seconda fase dei colloqui. A Parigi, all’indomani del vertice sul clima, è la volta del G5 Sahel, un’iniziativa sostenuta anche dall’Italia per aiutare 5 paesi africani a lanciare una forza militare congiunta con l’obiettivo di combattere contro i gruppi armati islamisti nella regione del Sahel. In Italia, prosegue la discussione sul testamento biologico in Senato. Domani potrebbe arrivare il voto definitivo al testo. Questi i temi dibattuti da Donato Bendicenti e i suoi ospiti: David Sassoli (PD) e Fabio Massimo Castaldo (Movimento 5 Stelle).

Con le carte in regola

“Il punto di partenza è che l’Italia non da oggi si presenta con le carte in regola e a testa alta sulla discussione migratoria”. Così il premier Paolo Gentiloni al Senato durante le sue comunicazioni in vista del Consiglio europeo. Per Gentiloni è soprattutto merito del trattato sottoscritto con la Libia che, finalmente, “si sono accesi i riflettori sui diritti umani in Libia”. Intanto è scontro in Europa sul futuro delle quote sui migranti. Il Presidente Donald Tusk ha inviato una lettera ai 27 leader dove propone il superamento del meccanismo. L’Italia e altri membri annunciano battaglia e il commissario alla migrazione Dimitri Avramopoulos bolla come “inaccettabile” e “antieuropeo” il documento presentato da Tusk. A due anni dall’approvazione di Cop21, il presidente Macron ospita a Parigi “One Planer Summit”. Obiettivo: riunire attori pubblici e privati per trovare azioni concrete per il raggiungimento degli obiettivi sul clima prefissati due anni fa. In Italia, tradizionale scambio di auguri con la Stampa della presidente della Camera Laura Boldrini. “La mancanza di lavoro”  è la vera “un’urgenza democratica” per il Paese soprattutto per i giovani e per le donne. Questi i temi dibattuti da Donato Bendicenti e le sue ospiti: Pina Picierno (PD) e Elisabetta Gardini (Forza Italia).

Strage evitata

Paura e caos a New York per un’esplosione nella stazione dei bus. Bilancio lieve, sono infatti solo 4 i feriti. Fermato un uomo di 27 anni del Bangladesh. Per il sindaco Bill de Blasio si è trattato di un tentato attacco terroristico. Dopo la decisione degli Stati Uniti di riconoscere Gerusalemme come capitale dello Stato di Israele, Benjamin Netanyahu ha incontrato i ministri degli Esteri dell’UE. “So che il primo ministro Netanyahu ha menzionato un paio di volte il fatto che si aspetta che altri paesi seguano la decisione del presidente Trump e trasferiscano le proprie ambasciate a Gerusalemme, ma può mantenere le sue aspettative per altri, perché dagli Stati membri questa decisione non ci sarà”. Così l’Alto Rappresentante Federica Mogherini al termine dell’incontro. A Londra, dopo aver concordato – venerdì scorso – con la Commissione europea le condizioni per la Brexit, Theresa May ribadisce alla Camera dei Comuni che “nulla è concluso fino a quando tutto è concluso”, ma che ora c’è “un nuovo senso di ottimismo nelle discussioni”. Da Napoli, il presidente Paolo Gentiloni torna sulla ripresa parlando di “condizioni senza precedenti per investimenti e lavoro al Sud”. Questi alcuni dei temi dibattuti da Donato Bendicenti e i suoi ospiti: Daniele Viotti (PD) e Charles Tannock (Conservatori e riformisti).