Senza tregua

Ennesimo attentato in Francia, il primo compiuto contro un luogo di culto cristiano nel paese. Due uomini armati, affiliati allo Stato Islamico, si sono introdotti nella chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray, vicino a Rouen, hanno preso in ostaggio le cinque persone che erano all’interno, hanno ucciso un sacerdote e ferito gravemente un’altra persona. I due assalitori sono stati uccisi dalla polizia mentre uscivano dalla chiesa. “Vorrei che arrivasse forte lo sdegno per quanto accaduto oggi in Francia, un abbraccio affettuoso alla comunità, ai cugini francesi e la convinzione che se i terroristi vogliono distruggere la nostra identità da qui diciamo che non ci arrenderemo alla cultura di morte. L’Italia e l’Ue dovranno dimostrare di essere più forte non chiudendosi a riccio ma tenendo forte la nostra identità”. Così il presidente del Consiglio Matteo Renzi durante la sua visita a Campobasso in occasione della firma del patto per il Molise. Il premier in mattinata ha inaugurato il viadotto Italia sulla Salerno-Reggio Calabria: “Abbiamo investito 12,8 miliardi nel piano pluriennale per il Mezzogiorno. Ma serve che ci credano le cittadine e i cittadini del sud”. Questi alcuni dei temi affrontati nella puntata odierna.
Ospiti di Donato Bendicenti: Vannino Chiti (Pd) e Sergio Puglia (Movimento 5 Stelle).

La non strategia

Aveva prestato giuramento di fedeltà all’ISIS il rifugiato siriano di 27 anni che si è fatto saltare in aria nel centro di Ansbach in Baviera ferendo 15 persone. A dirlo un video ritrovato dagli inquirenti nell’abitazione dell’attentatore. Invita a non generalizzare nell’accusare di terrorismo i rifugiati il ministro dell’Interno De Maiziere.
Continuano le epurazioni in Turchia a seguito del mancato golpe. Dopo l’esercito, la polizia, i magistrati e gli insegnanti, oggi sono stati sospesi più di 5mila operatori del settore sanitario. “Credo che la Turchia, nello stato in cui si trova, non è in grado di aderire né tra poco né tra più tempo” così il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker.
Approda in Aula, alla Camera, la proposta di legge sulla legalizzazione della cannabis ma a causa di migliaia di emendamenti, a firma dei centristi, la discussione e il voto slitteranno a settembre.
Questi i temi al centro del dibattito della puntata di oggi. Ospiti di Donato Bendicenti: Alessandro Burato dell’Italian Team for Security, Terroristic Issues & Managing Emergencies, Fabio Rampelli (Fratelli D’Italia-AN) e Gea Schirò (Partito Democratico).

Diritti sospesi

Il Parlamento di Ankara ha approvato la mozione per l’introduzione dello stato d’emergenza per tre mesi in Turchia, annunciato ieri dal presidente Erdogan dopo il fallito golpe della scorsa settimana. Il governo turco ha inoltre dichiarato la sospensione della Convenzione europea per i diritti umani. In Francia, dopo il cordoglio per la strage di Nizza, sotto accusa le forze di sicurezza. Il governo ha deciso l’apertura di un’indagine attraverso l’ispettorato della polizia nazionale per fare luce sull’accaduto. In Italia prosegue il confronto politico sul referendum costituzionale che si terrà in autunno. “La rappresentazione del prossimo referendum come il giudizio universale è inopportuna, irrealistica e fuorviante, tanto quando si vuole dimostrare che questa riforma sarà la panacea di tutti i mali, così come quando si prospetta la fine della democrazia se la riforma verrà approvata o la catastrofe se verrà respinta”. Così il presidente del Senato Pietro Grasso nel corso della tradizionale cerimonia del Ventaglio con la stampa parlamentare. Questi i temi al centro della puntata di oggi.
Donato Bendicenti ne parla con i suoi ospiti: Armando Sanguini dell’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, Andrea Mandelli (Forza Italia) e Lorenzo Dellai (Democrazia solidale).

Pro & Contro

In autunno i cittadini saranno chiamati ad esprimersi – attraverso un referendum confermativo – a favore o meno della Legge di riforma costituzionale approvata lo scorso aprile in seconda lettura anche dal Senato. Quali le ragioni del sì e quali del no? Donato Bendicenti ne parla con i suoi ospiti: Giovanni Maria Flick (presidente emerito della Corte Costituzionale), Stefano Ceccanti (costituzionalista) e il direttore di Demopolis Pietro Vento.

A muso duro

Dopo la magistratura e l’esercito finiscono nel mirino di Erdogan anche i dipendenti del mondo della scuola. A quattro giorni dal fallito golpe, sono 15.200 gli impiegati e funzionari del ministero della Pubblica Istruzione sospesi e 21mila gli insegnanti delle scuole private a cui è stata revocata la licenza per insegnare. Intanto le istituzioni internazionali invitano il governo turco a tornare sulla strada del rispetto delle regole democratiche e dei diritti umani rinunciando all’idea di ripristinare la pena di morte. “La pena di morte e l’Unione europea non sono cose che possono andare insieme”. Così Margaritis Schinas, portavoce della Commissione europea, nel corso del briefing con la stampa. In occasione della tradizionale cerimonia del ventaglio anche la presidente della Camera Laura Boldrini ha usato parole dure di condanna: “Inaccettabile questo giro di vite che sta accadendo, migliaia di persone arrestate arbitrariamente. Non è più un modo di fare giustizia e chiarezza, questo è repressione ed è qualcosa di intollerabile per un paese che dice di voler entrare nell’Unione europea”. Nel corso dell’incontro con la stampa parlamentare, la presidente Boldrini ha affrontato anche il tema del referendum costituzionale. “Mi colpisce è che ancora prima di decidere la data di svolgimento del referendum si parla delle conseguenze politiche della consultazione. Mi sembra che si bypassi il merito del referendum”. Questi alcuni dei temi affrontati nella puntata di oggi.
Ospiti di Donato Bendicenti: Silvia Fregolent (Pd), Giovanni Endrizzi (Movimento 5 Stelle) e Giovanni Orsina (Storia contemporanea LUISS Roma).

Lo stato delle cose


Oggi a Bruxelles riunione dei ministri degli esteri dell’Ue: all’ordine del giorno le conseguenze del fallito golpe in Turchia e le misure antiterrorismo da adottare dopo l’attacco di Nizza.
” Nessun paese può diventare membro dell’Unione Europea se adotta la pena di morte” così¬ Federica Mogherini, alto rappresentante per la politica europea, ha risposto alle dichiarazioni del presidente turco Erdogan che aveva evocato il ripristino della pena di morte. L’Europa e gli Stati Uniti con John Kerry, presente al vertice, ribadiscono l’appoggio al governo Erdogan, ma sottolineano l’imprescindibilità del rispetto dei diritti civili e della democrazia.
Intanto in Italia, Renzi ha presieduto un vertice a Palazzo Chigi, che ha visto protagonisti anche il ministro della difesa Roberta Pinotti e il ministro dell’interno Angelino Alfano; dopo i tragici fatti di Nizza occorre riflettere sulle strategie che anche il nostro Paese è chiamato ad adottare per difendersi dalla minaccia del terrorismo. Nella città francese che oggi ha ricordato le vittime della strage del 14 luglio, commozione ma anche contestazioni per il premier Valls, Questi gli argomenti affrontati da Donato Bendicenti con i suoi ospiti Leonardo Morlino (Scienza Politica LUISS Roma), Stella Bianchi (Partito Democratico) e Massimo Corsaro (Conservatori e Riformisti).

In stato di emergenza


Il mondo si stringe intorno alla Francia ancora una volta colpita da un attentato terroristico, l’ennesimo dopo Charlie Hebdo e Bataclan. La strage si è consumata ieri notte a Nizza dove si festeggiava il 14 luglio, giornata di festa nazionale in tutta la Francia: alle 22:30 un camion guidato da un 31 enne franco-tunisino si è lanciato sul pubblico che sulla Promenade des Anglais, assisteva allo spettacolo dei fuochi d’artificio, 84 i morti, 52 feriti gravissimi. Quanto accaduto a Nizza riaccende il dibattito sulla lotta al terrorismo e all’Isis, e riapre la discussione sulle cause che si nascondono dietro questi atti di violenza e sui mezzi per contrastarli. Donato Bendicenti ne parla con i suoi ospiti Giancarlo Aragona (ambasciatore), Jean Pierre Darnis (IAI), Gerardo Pelosi (Il Sole 24 Ore), Sylvie Goulard (ALDE) e Massimo Nava (editorialista Corriere della Sera).

La squadra di Theresa

Primo giorno a Downing Street per Theresa May. La neo-premier sta completando la squadra di governo ed è già polemica per la nomina di Boris Johnson come ministro degli Esteri. Intanto tra i primi leader europei a congratularsi con la May c’è la cancelliera tedesca Angela Merkel che ha invitato la premier britannica a Berlino. Congratulazioni e auguri anche da parte del presidente del Consiglio Matteo Renzi.
La May che dovrà occuparsi delle trattative che porteranno all’uscita della Gran Bretagna dall’Unione ha già sentito il presidente della Commissione JeanClaude Juncker auspicando colloqui positivi tra il suo paese e l’Unione anticipando che Londra ha bisogno di più tempo per prepararsi all’uscita. Delle trattative per la Brexit e le sue possibili conseguenze Donato Bendicenti ne ha parlato con i suoi ospiti: il presidente dell’Istituto Affari Internazionali Ferdinando Nelli Feroci e Andrea Bonanni (La Repubblica).

The future once

Theresa May è il nuovo primo ministro britannico. “Sono felice che per la seconda volta nella storia britannica il nuovo Primo ministro sarà una donna e una conservatrice”. Così David Cameron le ha reso omaggio pronunciando il suo ultimo discorso da premier davanti Downing Street prima di recarsi a Buckingham Palace per rassegnare le dimissioni.
E in attesa dell’avvio dei negoziati per l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione, la Commissione europea presenta la proposta per il nuovo sistema unico di asilo, con procedure, tempi, criteri e standard uguali per tutti gli Stati membri. Intanto in Puglia si sono concluse le operazioni per identificare le vittime dello scontro tra i due treni avvenuto sulla linea a binario unico tra Andria e Corato. Sull’incidente ha riferito alle Camere il ministro dei Trasporti Graziano Delrio.
Questi alcuni dei temi affrontati da Donato Bendicenti e i suoi ospiti: Matteo Mauri (Pd), Sergio Divina (Lega Nord) e il costituzionalista Giovanni Guzzetta.

Strage sul binario

23 vittime e 50 feriti, alcuni dei quali in gravissime condizioni, sono i numeri del bilancio, ancora parziale, dello scontro tra due treni avvenuto in Puglia, sulla tratta a binario unico tra Ruvo e Corato.
Intanto da Bruxelles, al temine dell’Ecofin, il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan nel voler rassicurare i risparmiatori italiani ha sottolineato come da parte dei media “c’è una percezione del sistema bancario italiano totalmente distorta in termini di numeri”. “Il sistema bancario – ha proseguito – rimane solido, certo è passato da tre anni di recessione profonda da cui sta uscendo, ma nel sistema ci sono molto poche specifiche criticità”.
E sempre nella capitale belga si è parlato anche della riforma costituzionale italiana in un convegno al quale ha preso parte il nostro ministro per le Riforme Maria Elena Boschi.
Questi alcuni dei temi al centro della puntata di oggi.
Ospiti di Donato Bendicenti: il vicepresidente vicario dell’Istituto Affari Internazionali Gianni Bonvicini, Federico D’Incà (Movimento 5 Stelle) e Andrea Mazziotti (Scelta Civica).