L’Europa necessaria

Alla vigilia della pubblicazione del “Libro Bianco” sul futuro dell’Europa a 27 Stati membri, dopo la Brexit, il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker convoca una riunione straordinaria del collegio dei commissari. Sul tavolo un pacchetto di decisioni su sicurezza e migranti che la Commissione deve varare in settimana.
“Più che un’opportunità l’Unione europea è una necessità. E’ la nostra casa comune. E’ certamente ancora un’opportunità, ma servono dei correttivi che devono essere urgentemente apportati”. Così la presidente della Camera Laura Boldrini ad un Convegno sull’Unione. Per Antonio Tajani, presidente dell’Europarlamento: “l’Europa è servita e serve. C’è però un problema di disaffezione dei cittadini”. “Evidentemente – ha proseguito Tajani – i cittadini non sono soddisfatti dalle risposte che arrivano dai governi nazionali e dalla istituzioni europee”. Sul fronte Brexit, fonti del governo britannico smentiscono le indiscrezioni circolate sui quotidiani inglesi secondo cui la premier Theresa May avrebbe scelto la data, la metà di marzo, per invocare l’articolo 50 del Trattato di Lisbona, e contestualmente la fine della libertà di movimento per i cittadini dell’Ue in Gran Bretagna.
Questi alcuni dei temi affrontati da Donato Bendicenti e i suoi ospiti: Silvia Costa (Pd), Isabella Adinolfi (Movimento 5 Stelle), Alessandra Mussolini (Forza Italia) e l’editorialista di Repubblica Andrea Bonanni.

La scelta di Fabo

La scelta del dj Fabo, di morire attraverso il suicidio assistito in una clinica svizzera, riapre il dibattito politico sul fine vita. Da mesi un disegno di legge sul testamento biologico è fermo in Parlamento. Mentre nel PD i candidati alla segreteria sono alle prese con numerose iniziative in ambito locale per farsi conoscere dagli iscritti e simpatizzanti del partito, prima uscita pubblica di Pier Luigi Bersani dopo la scissione con i dem.

“Basta con questa manfrina. Noi della Lega Nord un candidato ce l’abbiamo già e si chiama Matteo Salvini”. Così il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, risponde all’endorsement di Silvio Berlusconi che oggi lo ha indicato come possibile candidato premier di una coalizione di centrodestra alle prossime elezioni. “Se qualcuno pensa di mettere zizzania nella Lega facendo nomi, ha sbagliato a capire. Perché, a differenza degli altri, noi siamo una squadra”. E’ la risposta seccata del segretario della Lega, Matteo Salvini.

Questi alcuni degli argomenti trattati da Donato Bendicenti con i suoi ospiti: Edoardo Fanucci (Pd), Nicola Fratoianni (Sinistra italiana) e Marco Conti (Il Messaggero).

L’etica della responsabilità

“Ci sono dei nodi burocratici da aggirare. Tutta la catena deve prendersi le proprie responsabilità. Se facciamo questo saremo in grado di approntare gli alloggi di emergenza, costruire le scuole e far ripartire l’economia. La risposta la dobbiamo dare come istituzioni dello Stato tutti insieme”. Così il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni intervenendo all’inaugurazione della sagra del tartufo nero a Norcia. Il premier ha visitato il centro storico, colpito dal terremoto dello scorso ottobre, dopo aver visionato le casette che ospiteranno i residenti della città umbra.

Il 30 aprile si svolgeranno le primarie del Partito democratico per la scelta del segretario. La data stabilita dalla commissione congressuale è il frutto di una mediazione tra coloro che proponevano il 9 aprile e chi, invece, puntava ad avere tempi maggiori. Questi gli argomenti trattati da Donato Bendicenti con i suoi ospiti: Pino Pisicchio (Gruppo misto), Alberto Zolezzi (Movimento 5 Stelle) e l’economista Giuseppe Di Taranto.

Il terzo candidato

“Ho deciso di candidarmi perché credo che ci voglia responsabilità, perché credo che il Pd debba cambiare profondamente per essere utile all’Italia e agli italiani. Perché credo e non mi rassegno al fatto che la politica debba diventare solo prepotenza”. Così Andrea Orlando ha sciolto ogni riserva e ha lanciato la sua candidatura alla segreteria del Partito democratico. Il ministro della giustizia diventa dunque ufficialmente il terzo candidato e si propone come sfidante dell’ormai ex segretario Pd Matteo Renzi e dell’attuale presidente della regione Puglia Michele Emiliano, Mentre continuano le grandi manovre degli scissionisti Pd che si stanno muovendo per creare nuovi gruppi parlamentari, fa discutere la scelta della commissione Congresso che ha indicato il 9 aprile come miglior data per le primarie. Per molti una data troppo vicina e sintomatica di un atteggiamento prepotente da parte della maggioranza. Intanto Grillo in visita a Roma ribadisce che il Movimento 5 Stelle è pronto al voto immediato e confida nel raggiungimento dell’obiettivo 40%. In attesa di capire quando e come si andrà a elezioni, l’Italia è chiamata a dare al più presto delle risposte sul fronte economico. Oggi il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan a margine di un incontro a Parigi ha voluto rassicurare la Commissione dicendo che governo sta lavorando per accelerare le riforme sia nell’introduzione di nuove misure che nell’implementazione di quelle già adottate. A proposito di riforme, oggi è stato completato l’iter della riforma della Pubblica Amministrazione, e al termine del consiglio dei ministri il premier Paolo Gentiloni ha voluto lanciare un messaggio sul continuo impegno del governo aldilà delle discussioni in atto.
Questi gli argomenti trattati da Donato Bendicenti con i suoi ospiti Lucio Malan (Forza Italia), Cesare Damiano (Partito democratico) e Stefano Folli (La Repubblica).

Questione di conformità

“L’Italia si è impegnata per un aggiustamento dello 0.2% del PIL per rispettare il patto e credo, sono convinto, che l’Italia rispetterà le regole”. Così il commissario agli Affari Economici Ue, Pierre Moscovici durante una conferenza stampa a Bruxelles. Moscovici è convinto che l’impegno sarà rispettato e quando tra due mesi si tornerà a fare il punto sui conti del nostro Paese non sarà necessario avviare nessuna procedura di infrazione. Più dura la posizione del vicepresidente, Valdis Dombrovskis: “A oggi ci sarebbero le ragioni per aprire una procedura per deficit eccessivo”.
Gli “effetti delle riforme si vedono. Ma dobbiamo fare di più”. Sottolinea via twitter il ministro all’Economia, Pier Carlo Padoan. Si è svolta questa mattina la prima riunione della commissione Pd per il Congresso. Il 9 aprile è la prima proposta, sulla possibile data delle primarie, avanzata dal presidente della commissione, Lorenzo Guerini.
Questi alcuni dei temi affrontati da Donato Bendicenti e i suoi ospiti: Gianni Cuperlo (Pd), Massimiliano Fedriga (Lega Nord) e Marcello Sorgi (editorialista La Stampa).

Quella domanda corale

Michele Emiliano rimane nel PD e si candida alla segreteria del partito. Il governatore della Puglia lo annuncia nel corso della direzione convocata per nominare la commissione di garanzia che dovrà stabilire le regole e i tempi del congresso. Assenti, oltre al segretario uscente Matteo Renzi, i cosiddetti scissionisti: Speranza, Bersani e i parlamentari che si riconosco nella loro area. E proprio nei confronti di questi ultimi, diversi gli appelli affinché ci ripensino e rimangano nel partito. “C’è una corale domanda del nostro popolo di non dividerci. Io credo che ogni dirigente debba mettersi in sintonia con il nostro popolo, per questo chiedo ai dirigenti che vogliono uscire di restare e mi appello a loro, non perché lo chiede Renzi, ma perché lo chiede la nostra gente”. Così l’ex sindaco di Torino, Piero Fassino, nel suo intervento.
Capitale bloccata dalle proteste di tassisti e venditori ambulanti contrari a due norme contenute nel decreto Milleproroghe: la sospensione per un altro anno di una serie di misure che regolamentano il servizio di Ncc e
Uber e la direttiva Bolkestein. E a fianco dei tassisti romani scende in piazza anche la sindaca Virginia Raggi: “Basta riforme calate dall’alto”. Questi alcuni dei temi affrontati da Donato Bendicenti e i suoi ospiti: Francesco Verducci (PD), Giorgio Sorial (Movimento 5 Stelle) e lo storico Giovanni Orsina.

“L’ultima mediazione”

Scissione sì, scissione no. A 24 ore dalla direzione di domani, alla quale i bersaniani hanno già fatto sapere non parteciperanno, la minoranza dem continua a farsi sentire. E mentre Enrico Rossi, attuale presidente della regione Toscana, parla di nuovo soggetto politico, c’è chi come il ministro Andrea Orlando cerca di trovare un’ultima mediazione. L’assemblea del Pd di ieri ha visto Matteo Renzi rassegnare le sue dimissioni da segretario del partito e convocare il congresso che nei suoi intenti dovrebbe portare al voto nel mese di giugno. Se per il Pd i momenti non sono troppo lieti, anche gli altri partiti cercano di trovare un assetto in vista di possibili elezioni. Oggi Beppe Grillo ha incontrato la sindaca di Roma per valutare alcune linee programmatiche, non ultima la questione stadio, e per ribadire la fiducia nei suoi confronti, in seguito al coinvolgimento in inchieste e scandali giudiziari. E sull’Italia che vive momenti politicamente così concitati, pende la minaccia di una procedura d’infrazione dell’Unione Europea. Per mercoledì si attende il rapporto della Commissione sul debito italiano, ma il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan, oggi a Bruxelles per l’Ecofin, fa sapere che non ci saranno novità sull’aggiustamento dei conti 2017. Questi gli argomenti trattati da Donato Bendicenti con i suoi ospiti: Federico Geremicca (La Stampa), Walter Verini (Partito democratico) e Elena Centemero (Forza Italia).

Se telefonando

A pochi giorni dall’Assemblea nazionale si rinnovano gli appelli all’unità del partito. Pontieri di maggioranza e minoranza impegnati ad evitare l’ipotesi scissione. “Faccio un appello ai dirigenti: non andatevene, venite. Partecipate. Le porte sono aperte, nessuno caccia nessuno”. Così il segretario Matteo Renzi, dalle pagine di un quotidiano, prova a ricucire lo strappo interno al PD. E alle parole fa seguire una telefonata a Michele Emiliano che commenta su facebook: “Spero che il nostro confronto sia utile alle sue prossime decisioni”. A lavoro per evitare la rottura anche un altro esponente della minoranza, Gianni Cuperlo che però ribadisce a Renzi l’esigenza di un congresso non in tempi brevi: “La richiesta di un tempo diverso è di un’esigenza politica e non di calendario”. Il punto di caduta sembra quindi essere la data del Congresso. Entro la primavera è l’idea dei renziani mentre per la minoranza PD si dovrebbe arrivare all’appuntamento in autunno, per un confronto vero su contenuti e sull’identità del partito. Intanto da Rimini si sono riuniti gli esponenti di SEL e i fuoriusciti del PD come D’Attorre e Fassina per il congresso fondativo di Sinistra Italiana.

A Roma, dove ancora resta aperta la questione stadio, bagno di folla per la sindaca Virginia Raggi in piazza del Campidoglio dove simpatizzanti del Movimento 5 Stelle hanno organizzato la manifestazione ‘Virginia non sei sola’.

Questi alcuni degli argomenti trattati da Donato Bendicenti e i suoi ospiti: Lorenzo Dellai (Democrazia solidale), Andrea Mandelli (Forza Italia) e il politologo Alessandro Campi.

Chi si salva di più?

Con 246 voti favorevoli, 147 contrari e 2 astenuti il decreto legge per la tutele del risparmio è legge. “Il Parlamento ha approvato decreto #salvarisparmio. Un passo avanti per garantire più sicurezza economica a famiglie e imprese”. E il commento su Twitter del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. Un provvedimento che salva le banche e i banchieri a danno dei consumatori e l’opinione delle forze di opposizione.
A pochi giorni dall’Assemblea del PD arriva l’appello di Pierluigi Bersani a Matteo Renzi e ai suoi: “non date seguito alle infauste conclusioni dell’ultima direzione. Fermatevi”. Per l’ex-segretario andare subito a congresso vuol dire semplicemente trasformare un momento di confronto in un’immediata e rapida conta.
Arriva oggi la proposta di Silvio Berlusconi e Forza Italia sulla legge elettorale dopo una riunione a Palazzo Grazioli: proporzionale puro con premio di maggioranza. Il testo verrà presentato dai parlamentari azzurri sia alla Camera che al Senato.
Questi alcuni dei temi dibattuti da Donato Bendicenti e i suoi ospiti: Silvia Fregolent (PD), Laura Castelli (Movimento 5 Stelle) e Massimiliano Panarari (comunicazione politica, Università Modena e Reggio-Emilia).

L’accordo contestato

Con 408 voti a favore e 254 contrari Il Parlamento Europeo in sessione plenaria a Strasburgo, ha approvato il CETA, accordo commerciale tra Canada e Unione Europea. Un accordo che divide e che ha suscitato un’ondata di proteste non solo da parte di alcuni gruppi politici. Stamattina infatti un centinaio di manifestanti ha temporaneamente ostruito l’entrata principale del Parlamento Europeo, rimarcando la sua contrarietà a un trattato che sostengono favorisca le grandi multinazionali. mettendo in pericolo la salute dei consumatori. I favorevoli d’altro canto ritengono che possa essere una grossa opportunità economica per l’Unione.
Ceta protagonista oggi a Strasburgo, mentre protagonista a Bruxelles è stata la Nato. Grande attenzione per l’intervento di James Mattis, nuovo Segretario della difesa Usa, che ha dichiarato “La Nato resta la base fondamentale per gli Stati Uniti e tutta la comunità transatlantica”, Poi da Mattis anche un avvertimento:” se i membri della Nato non incrementeranno le spese militari, gli Stati Uniti ridurranno il loro impegno.” Le sue parole sono comunque risultate più distensive rispetto a quelle del Presidente degli Usa Trump che aveva definito la Nato come un’organizzazione obsoleta. La ministeriale dell’Alleanza Atlantica è stata inoltre caratterizzata dagli interventi del segretario generale Jens Stoltenberg e da quello del ministro della difesa Roberta Pinotti.
Intanto dopo la direzione Pd di lunedì, è tornato a farsi sentire Matteo Renzi che ha scritto sul suo E-news «Il verbo del congresso e delle primarie non è “Andatevene!” ma “Venite!”, portate idee, portate sogni, portate critiche. Venite, partecipate. E’ inspiegabile far parte di un partito che si chiama democratico e aver paura della democrazia». Il segretario del Partito democratico cerca di rasserenare gli animi dopo che la minoranza dem aveva evocato la possibilità di una scissione.
L’approvazione del Ceta, la Nato e la situazione all’interno del Pd sono alcuni degli argomenti affrontati da Donato Bendicenti con i suoi ospiti Matteo Salvini (Lega Nord) e Simona Bonafè (Partito Democratico).